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Borgata Boredom: eppur si muove!

Borgata Boredom: anche Roma fa cultura tra Pigneto, Tor Pignattara e Prenestino

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Roma è una metropoli, non c’è dubbio. Anche se pensare al concetto di metropoli dal punto di vista culturale, economico, artistico fa venire in mente più città come Londra, Berlino o New York. Ma tralasciamo l’arte o le “altre arti” e pensiamo alla musica, a quanto di estremo, stimolante, bello e culturalmente elevato ci hanno dato alcune città (giusto per farvi capire: pensate a Seattle e agli anni ’90). Qual è allora lo stimolo, la scintilla da cui scaturisce il bisogno di uno sfogo artistico, di dare forma alla propria creatività? La risposta è l’alienazione. Non sempre, ok, siamo d’accordo. Diamogliela vinta anche a chi vede la musica come semplice passatempo di poca importanza, utile esclusivamente a muovere un po’ il culo, ma diciamocelo: tutto quello che studiamo sui libri a scuola o nelle università è risultato di una noia, un disagio di fondo dell’uomo che si (dis)perde nella metropoli, alienato dalla folla, flâneur che vaga per le strade senza nulla da fare, solo in mezzo a un mucchio di persone che camminano, corrono, urlano, ridono, piangono, uccidono, stuprano, odiano e amano. È follia? Sicuramente. Ma è la nostra epoca e folli sono le rappresentazioni, in questo preciso caso, “rumorose”.

In uno spassoso percorso che, partito dal generico giunge allo specifico, vogliamo quindi parlare di un qualcosa che si sta smuovendo a Roma da 5 anni a questa parte, in particolare a Roma Est, tra i quartieri del Pigneto, di Tor Pignattara e del Prenestino. Un triangolo perfetto i cui luoghi di culto sono locali come il Dal Verme, il Fanfulla 101 e l’Apalcha. E se quel genio di Pierpaolo Pasolini (come anche il Cinema neorealista) rese protagoniste queste borgate, allora possiamo pensare che tutto torna. Anche oggi, nonostante gli immensi ostacoli, Roma fa cultura! Anche Roma sperimenta, osa, infastidisce, fa pensare! Il punto è che queste (ex)borgate oggi accolgono la creatività pulsante degli artisti che ci vivono: immigrati, nullafacenti, geni, musicisti, freak, bohemien, convivono tutti insieme nel raggio di 4 chilometri quadrati e, volenti o nolenti, si scambiano idee. Una famiglia di artisti che include band più o meno note a livello underground come gli Hiroshima Rocks Around o i Trouble Vs. Glue, Trans Upper Egypt, Grip Casino e The Away Team. Il progetto si chiama Borgata Boredom e da qualche mese si è concretizzato nell’omonima compilation curata da Toni Cutrone (Hiroshima Rocks Around) e il giornalista Valerio Mattioli (autore del libro “Noisers”). È una sorta di manifesto di periferia, un frastuono dal sottotitolo “Music And Noises From Roma Est”, realizzato grazie all’etichetta No=Fi Recordings (500 LP realizzati e 70 copie in edizione limitata). Fino a qualche tempo fa era possibile scaricare una versione “parallela” dal sito ufficiale www.borgataboredom.blogspot.com, ma c’è comunque la possibilità di ordinare il disco, come anche dal sito dell’etichetta www.nofirecordings.blogspot.com. Decisamente non adatto a chi è rimasto indietro e non concepisce il rumore come concetto musicale.

Marco Casciani