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Desert Gaze – Fernweh (EP)

La nostalgia della lontananza

È uscito il 18 settembre 2019 “Fernweh”, il primo EP dei Desert Gaze, band di matrice romano-vastese che fa capolino nel panorama alternativo italiano con questo interessante debutto. Il concetto del Fernweh, sostantivo tedesco che identifica la nostalgia della lontananza (assente nel vocabolario italiano) è alla base di tutta la poetica, lirica e sonora, nel quale si incastrano i tasselli dei quattro brani che compongono questo lavoro. Le emozioni si alternano in un layer di armonia ed evanescenza rotto da momenti di turbamento che irrompono come squarci di desiderio di espiazione e fuga dalla quotidiana solitudine, inquietudine e senso di alienazione dal reale. Il progetto Desert Gaze composto da David Gallì (voce), Piergiorgio Melodia (basso e chitarre) Emiliano Roberti (Drum machine, synth e basso) e Andrea Rossi (chitarre, synth e backing vocals), non riesce ad inserirsi in un genere preciso, ma è indubbia la presenza di una certa personalità e le atmosfere oniriche e malinconiche evocano echi di shoegaze, dream-pop e post-rock. Nonostante sia la prima realizzazione, l’EP risulta coerente e di buon impatto anche grazie all’ottimo lavoro di mix e mastering di Valerio Lundini del Black Tape Studio di Roma. L’EP si apre con Notwithstanding, omaggio alla notte capace, a volte, di rassicurare ed espiare. Si prosegue con Desert Gaze, dedicata alle vittime del Bataclan, poi Drowning the dawn che affronta il tema dell’assenza e della solitudine ed a chiudere Eraser of time: coming back to the water and breathe. Davvero un ottimo inizio.

Guido Carnevale

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