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Flim: l’arte della sperimentazione musicale

Una giovane band romana con all’attivo un Ep uscito il 4 novembre scorso

Nel recentissimo panorama musicale romano si sta affermando una giovane band che ha all’attivo un Ep, “Decelerate”, uscito il 4 novembre 2016.

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La band in questione si chiama Flim, che si forma nel 2014 a Roma e il cui nome deriva da un brano di Aphex Twin. I tre musicisti che la compongono sono: Giovanni Pallotti, bassista che ha collaborato con artisti del calibro di Steve Reich e Marco Mengoni; Davide Sollazzi, batterista di Marco Mengoni; Massimo Colagiovanni, chitarrista, compositore e produttore, nonché membro di un’altra band romana, i Bamboo. Sono piaciuti talmente tanto a Jeff Beck, che questo gli ha affidato la sezione ritmica del suo ultimo album “Loud Hailer”. Accantonando quindi un po’ di emozione, i tre musicisti romani hanno registrato bassi e batteria del disco e hanno partecipato alla sua presentazione ufficiale insieme allo stesso Jeff Beck. Per non farsi mancare niente, sono anche coproduttori di artisti quali Francesca Michielin e lo stesso Marco Mengoni. E quindi, dopo queste importanti collaborazioni, hanno deciso di entrare in studio: il 14 ottobre 2016 è uscito il singolo “Mewl”, che ha anticipato il loro primo Ep “Decelerate”. Questo si compone di cinque tracce: “Mewl”, “Idle Clock”, “I Swear”, “Mirza”, “Opening”. L’Ep è un lavoro strumentale, un post-rock elettronico a cavallo tra tradizione e sperimentazione (potrebbe divenire la colonna sonora di film anni ’70 stile Dario Argento). Le sonorità, molto accattivanti, ti trasportano in un’atmosfera caratterizzata da suoni compulsivi e incalzanti, intervallati da melodie lente e rilassanti. Il loro sound deriva dall’amore per la ricerca strumentale. Non si sono ispirati ad un artista in particolare, ma certamente hanno preso spunto da band quali Moderat e Tame Impala, e questo Ep è la conferma della loro bravura e mette in risalto la loro virtuosità come musicisti. Essi affermano che “Decelerate” è nato semplicemente dalla voglia di condividere un’esperienza musicale, stessa motivazione che ha fatto nascere i Flim come gruppo. Anche per questo il filo conduttore che lega le loro canzoni, dicono, deve sceglierlo l’ascoltatore, chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare dalle sensazioni che la musica offre. Hanno deciso di creare un lavoro strumentale perché, per loro stessa ammissione, nessuno dei tre canta. I brani sono comunque di ottima fattura ed ora non ci rimane che sentirli dal vivo; l’occasione sarà a gennaio, quando “Decelerate” verrà presentato live, sperando che, in un futuro prossimo, esca anche il loro primo album.

Guido Carnevale