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La tromba

Proseguono gli appuntamenti con la storia degli strumenti musicali, questa settimana ci occupiamo della tromba

Una nuova tappa del viaggio nella storia degli strumenti musicali con il Maestro Mario Grandinetti della scuola di Musica Artitalia alla Montagnola.

La tromba è uno strumento musicale appartenente alla famiglia degli ottoni. Tra gli ottoni, è quello che suona nella parte più acuta del registro, dopo il trombino.

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La tromba è costruita partendo da una spirale grezza in ottone. Sebbene la sezione dello strumento sia di forma cilindrica, essa è assemblata con una complessa serie di segmenti conici, partendo dalla sezione più stretta, quella vicina all’imboccatura, e finendo al collo che precede la svasatura della campana. Vengono saldate le sedi dei pistoni e tutti i rinforzi che le conferiscono maggiore rigidità.

La campana può essere realizzata in due modi differenti che caratterizzano il livello qualitativo dello strumento. Nei modelli economici, o da studio, essa è composta da due pezzi, quindi saldata allo strumento. Questa saldatura è facilmente visibile all’interno dello strumento, dove svanisce la conicità della campana. Nei modelli professionali invece la campana è ottenuta da una lamina unica con il corpo. Questo processo più complesso consente di creare strumenti con maggiore risonanza ed una resa sonora superiore. Al termine delle varie saldature la tromba viene solitamente laccata o argentata.

La pompa di intonazione è la prima parte curva del canneggio della tromba, che conduce l’aria dall’attaccatura del bocchino ai cilindri dei pistoni. Facendo uscire e rientrare una porzione di essa, si modifica la lunghezza della colonna d’aria interna, andando quindi a variare l’intonazione dello strumento. In genere, viene realizzata a forma di U, con le due estremità che si inseriscono nei canneggi del corpo della tromba, ma esiste anche la montatura ‘reverse’, con l’estremità superiore che si unisce esternamente al canneggio. Nella pompa d’intonazione è presente una valvola, la chiave dell’acqua, che serve a far uscire la condensa accumulata all’interno di essa. Una seconda chiave dell’acqua è quasi sempre presente nella pompa del terzo pistone.

Attualmente esistono tre tipi di tromba: LT (leggere), H (pesanti) e G (di rame). Le trombe LT generalmente laccate (dorate), hanno un canneggio abbastanza sottile, sono leggere, hanno campana più stretta alla base con padiglione ampio; tutto ciò determina maggiore velocità del flusso dell’aria, maggiore facilità di esecuzione produzione di suoni più squillanti. Le trombe H sono generalmente argentate, hanno un canneto più largo, sono più pesanti e hanno campane più tozze; questo comporta la necessità di un flusso maggiore d’aria e quindi maggiore difficoltà a produrre suoni, timbri meno squillanti e più scuri. Infine, le trombe G sono costruite con rame e hanno quindi un colore rossiccio. Sono meno comuni e hanno timbri molto scuri e fumosi.

Per facilitare il passaggio del flusso d’aria lungo il canneggio, facilitando quindi l’emissione dei suoni, ci sono generalmente due alternative nella costruzione della pompa di intonazione: aumentarne la curvatura, oppure eliminare l’attrito dell’aria causato dal gradino della pompa di intonazione inserita all’interno della prima porzione del canneggio (il tratto cilindrico che va dall’attaccatura del bocchino alla pompa di intonazione). Quest’ultima opzione è possibile grazie alla montatura di una pompa di intonazione ‘reverse’, che prevede l’attaccatura con scivolamento esterno al canneggio, diversamente da quello interno delle pompe ad U.

Il suono viene prodotto immettendo aria nello strumento per mezzo della vibrazione delle labbra a contatto con il bocchino, in modo che esse producano un fine ronzio. Essendo infatti un labiofono, non è la vibrazione di un’ancia ad emettere il suono, bensì quella delle due labbra del musicista. Il trombettista può scegliere la nota da emettere, fra un insieme di tonalità fondamentali e armonici essenzialmente modificando la pressione del flusso dell’aria immessa e, attraverso la muscolatura facciale l’apertura labiale. I pistoni permettono di modificare il percorso dell’aria nello strumento, alterandone la lunghezza e quindi variando l’altezza del suono ottenuta. Con i soli tre pistoni nella tromba in Sib, un trombettista può suonare la scala cromatica per più di tre ottave.

Il bocchino permette al trombettista un comodo appoggio delle labbra allo strumento, e consente di contenere il diametro del canneggio della tromba. Il suono, nato per mezzo delle labbra, percorre tutta la tubazione e viene amplificato dallo strumento per mezzo della campana. C’è una svariata scelta di bocchini di marche differenti, diversi per appoggio, tazza e gola, che consentono al musicista di creare sfumature particolari nel suono e/o per facilitare alcuni aspetti della tecnica.

La tromba è molto simile, per forma ed estensione, al flicorno soprano, che (come tutti i flicorni) ha la campana più pronunciata e canneggio conico. Il canneggio della tromba invece è cilindrico per quasi tutta la sua lunghezza. Questa caratteristica rende il suono della tromba più squillante e brillante rispetto a quello del flicorno soprano, che ha un timbro più scuro e caldo.

Molto simile alla tromba è la cornetta, spesso preferita nel jazz degli inizi del XX secolo, con un suono più caldo e morbido e un corpo prevalentemente conico.

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Mario Grandinetti

Scuola di Musica Artitalia

Via Fontanellato 70, Roma