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Le gemme della lirica

Giovedì 2 agosto, alle ore 21, a Villa Pamphili va in scena “La Traviata”.

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L’Associazione “Le Gemme della Lirica” è sorta, a Roma, nel 1995 per volontà del soprano Angela Mencarini e del tenore Antonio Florulli, coadiuvati da un gruppo di valenti cantanti lirici professionisti con il fine di divulgare il melodramma ed il teatro musicale in genere, con tutte le caratteristiche tradizionali (orchestra, scenografie, costumi, coro e corpo di ballo) con alta qualità professionale. Il cast vocale è composto da cantanti ormai in carriera ed anche da giovani talenti. Tantissime sono le rappresentazioni allestite dall’Associazione spaziando dal campo dell’opera a quello dell’operetta nei maggiori teatri romani.

Traviata
musica di Giuseppe Verdi

La Traviata è un’opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave tratto dal romanzo d’Alexandre Dumas (figlio), «La signora delle camelie»; viene considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della trilogia romantica assieme a Il Trovatore e al Rigoletto. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza, si rivelò un piccolo fiasco; ripresa l’anno successivo coll’interpretazione d’un cast più valido riscosse però il dovuto e meritato successo. Nel tempo La Traviata non ha mai smesso d’appassionare i melòmani, entrando a far parte del cosiddetto repertorio. Ha avuto interpreti d’alto livello specie nel ruolo principale, quello di Violetta (che richiede una voce da soprano contemporaneamente di coloratura, specie nell’atto primo, e drammatico che restituisca appieno la tinta verdiana), come – fra le altre – Maria Callas, Renata Scotto, Joan Sutherland; la parte del protagonista maschile, Alfredo, è stata invece interpretata in memorabili edizioni da celebri tenori quali Carlo Bergonzi, Alfredo Kraus, Mario Del Monaco. Fra i passaggi più popolari dell’opera sono da segnalare l’invocazione di Violetta Amami Alfredo! – diventata un topos della lirica – il famoso brindisi Libiamo ne’ lieti calici (durante la scena iniziale), la cabaletta Sempre libera degg’io, il concertato finale del secondo atto, l’aria Addio, del passato, con Violetta ormai morente, e il duetto Parigi, o cara, noi lasceremo. Tutti brani capaci di raggiungere facilmente mente e cuore, si rivelano tutti momenti carichi di pathos e ricchi di romanticismo e dolcezza.

Villa Pamphili
Via San Pancrazio 10