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Marracash – Noi, loro, gli altri

Da quando è uscito il sesto album di Marracash qui a Roma lo sento dappertutto: per strada, nei quartieri o nei locali risuona ogni volta ed ormai è parte del dibattito cittadino. Se poi qui in città superi argomenti come l’allerta meteo o la Roma di Mourinho hai fatto goal! A parte gli scherzi, “Noi, loro, gli altri” è un album bellissimo e per Marracash non è stato facile superare un disco come “Persona”, il più venduto nel 2020, riuscendo ad alzare ancora una volta l’asticella. Un processo creativo lungo e difficile, attraversato dalla pandemia e dalla rottura con Elodie. “Noi, loro, gli altri” è l’album della maturità, un disco politico in cui il King del Rap dichiara guerra ai suoi nemici di sempre. Se la prende con i rapper schiavi dei propri cliché, rei di non raccontare nulla di ciò che gli accade intorno, ma piuttosto ego centrati su loro stessi e sulla promozione di brand di cui sono testimonial e nulla più. Oppure l’attacco aperto al suo nemico di sempre: Fedez. Definito pagliaccio e cosplayer, uno che si mette una maschera sopra a quella con cui abitualmente esce ogni giorno di casa. Concetto pirandelliano che percorre quasi tutte le quattordici tracce. Insomma, “Noi, loro, gli altri” è un progetto grande ed ambizioso e raccontarlo in 1500 battute diventa davvero frustrante. Era il 5 dicembre del 2011 quando andai a sentire il live di Marracash al Circolo degli Artisti. Adesso il circolo è chiuso da tanti anni, mentre Marracash dopo anni di carriera è ancora l’indiscusso King del Rap.

Riccardo Davoli

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