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MGMT – Congratulations

Musica - MGMT

L’aver diviso la critica è segno che questo secondo lavoro degli MGMT non è un disco normale, né tantomeno semplice. 9 tracce sembrano poche ma va tenuto conto che l’album è complicato e va ascoltato senza distrazione e, si sa, l’attenzione non dura all’infinito. Poi c’è il fattore Siberian Breaks, con i suoi 12 minuti, racchiude almeno 4 canzoni che avrebbero potuto avere vita a sè e anche in questo sta il genio degli MGMT. Loro che nel primo disco (quell’Oracular Spectacular che probabilmente è, per impatto, il miglior disco degli ultimi 3 anni) criticavano la vita delle star, ci hanno provato gusto e, in questi 3 anni, non si sono tirati indietro ed i comportamenti su cui ironizzavano in Time To Pretend li hanno avuti tutti. Ora però sono tornati alla musica e a quell’ironia che questa volta gli fa prendere di mira artisti come Brian Eno e Lady Gaga tanto da dedicargli i titoli di 2 brani. Questo, secondo il duo di Brooklyn, doveva essere un album senza hit, dove le canzoni dovevano essere ascoltate nel loro insieme sequenzialmente. L’uscita del primo singolo, Flash Delirium, ha però scombinato le carte in tavola e la canzone è diventata giocoforza una hit, anche se manca delle caratteristiche tipiche per esserlo, come ritornelli e riff accattivanti. La canzone è un continuo crescere di suoni e di voci dissociate che riescono a coesistere e si fondono in un “caos ordinato”. Ci sono più strumenti e meno giochi elettronici in questo disco che comunque non va paragonato al primo con il quale differisce in tutto se non per le voci dai toni dolci, acidi, cupi. Proprio il distacco dal precedente lavoro spiazzerà gli ascoltatori. Chi li conosceva solo tramite il remix di Kids in discoteca abbandonerà subito i nuovi MGMT. Chi, al contrario, li aveva apprezzati per il prodotto nel suo insieme rimarrà piacevolmente colpito dalla loro evoluzione artistica.

Simone Brengola

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