
Sama’ Abdulhadi è una dj di fama mondiale originaria di Ramallah, conosciuta per la sua musica techno e per il suo attivismo. Nei suoi concerti e sui suoi canali social Sama’ promuove messaggi di speranza per il popolo palestinese, sostenendo che la lotta per la libertà non si fermerà mai. Descritta come la “regina della techno palestinese”, i suoi suoni ipnotici e ritmi trascinanti l’hanno resa celebre, soprattutto nel Regno Unito. Il 14 settembre si è esibita a Roma per lo Spring Attitude Festival.
Nata in Giordania da una famiglia esiliata dall’esercito israeliano a causa dell’attivismo della nonna, Sama’ è tornata a vivere a Ramallah prima di trasferirsi in varie città del Medio Oriente. Durante la sua infanzia, nonostante le difficoltà della guerra, era molto attiva, praticando sport e ballando il “dabka”, una danza folkloristica, insieme a breakdance e hip-hop. Durante l’adolescenza, si è innamorata della musica techno, affascinata dai suoni sintetizzati, che non capiva inizialmente ma che l’hanno conquistata completamente.
La carriera di dj in Palestina era impensabile, ma Sama’ ha iniziato a suonare con amici in spazi improvvisati, non per denaro, ma per pura passione. Oggi vive a Parigi, città famosa per i suoi rave interminabili, dopo aver abitato in luoghi come Il Cairo e Londra. A Il Cairo, città che considera una culla delle arti, Sama’ ha imparato a gestire le notti insonni, mentre a Londra ha potuto sperimentare una vasta gamma di generi musicali e conoscere altri dj di fama internazionale, nonostante le difficoltà legate alle restrizioni sui visti. Sama’ ha vissuto anche ad Amman, in Giordania, dove la scena della musica elettronica era allora poco sviluppata, ma che oggi è cresciuta notevolmente. Tuttavia, per lei, il Libano, in particolare Beirut, rimane la capitale più affascinante per la scena musicale, grazie ai suoi dj di talento e alla vibrante cultura del club.
Riccardo Davoli