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Sanremo 2021! Cosa ne resta qualche giorno dopo

ROMA – Sanremo ha chiuso i battenti da una settimana e devo dire che mi manca. Subito, mentre scrivo questo pezzo bellissimo, nello stomaco mi si accumulano farfalle, falene che svolazzano nonostante i crampi. Non sono mai stato contro al festival, anzi, rispetto a gran parte dei miei conoscenti sono un fan sfegatato. Solo oltre dieci anni di lavoro notturno al locale mi hanno separato dal festival ma quest’anno ci è voluta la pandemia, causa restrizioni, a farmelo riabbracciare. Si, ammettere di amare Sanremo è come fare coming out perché in Italia se non hai almeno sessantatré anni, è un tabù e ci rischi anche di prendere le botte. Come dice il saggio “chi disprezza compra” e come spesso accade infatti molti dei miei amici sono i primi ad amarlo in segreto e forse più di me. Sono quelle persone, senza troppi segni particolari, che neanche sotto tortura ammetterebbero di guardarlo. Poi però nel proprio intimo si riscoprono opinionisti da salotto e magari sotto la doccia o nel traffico sul lungotevere, cantano le canzoni della gara ascoltate in radio senza farlo sapere a nessuno. Omertosi.

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LA CLASSIFICA

Quest’anno i tormentoni non sono mancati. Per fortuna. E se per la prima volta nella top 5 della gara non troviamo nessun cantante che con il festival sembrava averci fatto l’abbonamento per me è già stato un trionfo, o no? Ermal Meta, uno dei veterani è arrivato terzo. Dopo la gara si sta ancora capendo che fine abbia fatto. La canzone ‘Un milione di cose da dirti‘ non sembra essere andata molto bene ed è scivolata, dopo una settimana, al decimo posto in classifica. Ad aver, con decisione, scalato la classifica sono stati i Coma_Cose. Dalla ventesima posizione, retrovia tanto cara a Francesco Renga (che non l’ha presa benissimo neanche lui), sono saliti al sesto posto in classifica nazionale su spotify e ‘Fame negli Occhi’ ha confermato quanto i risultati della gara, siano in controtendenza rispetto alla pancia del paese. Complimenti davvero un grandissimo pezzo. Al quinto posto troviamo Irama a conferma del punteggio di gara. Poverello non si è mai potuto esibire durante la gara causa Covid19. Anche se chissenefrega perché tanto nella registrazione l’orchestra c’era lo stesso e anzi fortunatamente si è pure evitato una delle uscite di Fiorello, divertente, ma alle volte fuori controllo e pesante. Il brano ‘La Genesi del Colore’, conserva qualcosa di accattivante ed incomprensibile allo stesso tempo, confermando di riuscire con poco a fare il suo compitino alla perfezione. Suonerà e venderà. Avanzando il podio troviamo al quarto posto in classifica, Madame. A questa cantante le voglio proprio bene e come già vi ho parlato qualche mese fa su Rumori di Fondo qui sull’URLO, le auguro tutto il tempo per confermarsi prova, dopo prova (e come sta già facendo) la numero uno in Italia. Brava. Eccoci finalmente arrivati nella zona podio. Ovviamente Francesca Michelin e Fedez conquistano la vetta con un brano altamente paraculo, ricco di sentori social e quel pizzico di Luca Guadagnino che in questi tempi fa sempre bene. Bravissima la Michelin voce incredibile. Ovviamente è stata lei la chiave di volta del pezzo e per questo Fedez ringrazia la collega offrendogli una cena. In seconda posizione scendono i Maneskin, vincitori del festival con ‘Zitti e Buoni’. Brano che in assenza della performance live della band romana, in cuffia rischierà di annoiare fino a perdere in futuro altra posizione. Secondo me, loro (e giustamente) se ne fregheranno altamente di quello che ho scritto. Medaglia di bronzo per Colapesce e Dimartino. Devo ammettere di non aver ancora capito chi sia chi e quando li ho visti esibirsi per la prima volta avrei voluto prenderli a scappellotti dietro la nuca. Si la loro è stata forse una delle peggiori esibizioni della gara. Per fortuna per loro che in cuffia, Musica Leggerissima, suona benissimo esaltando la qualità dei versi del brano accompagnati da una musicalità coinvolgente e nostalgica. Colapesce e Dimartino sono i vincitori virtuali della gara dopo la gara; Diventati virali ovunque, in radio, nella radio del supermercato e sui social non posso che dire bravi! Se potessi, però, dirgli qualcosa di molto meno scontato gli direi: “Di Albano e Romina ce ne è solo uno!”.

Tuttavia le informazioni viaggiano cosi forte che non ci accorgiamo dei cambiamenti. Ogni cosa è istantanea. La vedi o non la vedi e se l’hai vista probabilmente non la vedrai più come la timeline di un qualunque maledetto social. Chissà se adesso i dati delle classiche siano ancora quelli esatti per cui ho scritto fino adesso, oppure sono già cambiati. Non importa. Chissenefrega viva il festival, perché Sanremo è Sanremo!

Riccardo Davoli