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Squartet: la musica per i tuoi nervi tesi

Questa volta mi sono veramente ridotto all’ultimo momento! Ci ho messo un po’ per trovare una band di cui parlare qui su Rumori di Fondo. Saranno stati gli impegni o la puntualità che mi contraddistingue, fatto sta che a pochi attimi dalla celebre e fantomatica deadline ero ancora senza un pezzo.

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Avevo anche pensato di prendere un gruppo che mi fa schifo e stroncarlo, sarebbe stato divertente, ma quando tempo fa feci il giuramento dei recensori sul Colle di Mezzo posando la mano destra sulla “Guida Ragionevole al Frastuono più Atroce” di Lester Bangs, giurai di non diventare mai un recensore frustrato: piuttosto che stroncare i gruppi, meglio non parlarne affatto!

E così mentre perdevo tempo guardando le puntate di Breaking Bad in attesa che le cose si sistemassero da sole d’un tratto ebbi un’allucinazione. Sul monitor del mio PC Walter White stava cucinando metanfetamina come al solito, poi improvvisamente guarda in camera con sguardo cinico e dice una sola parola: “Squartet”. E così ora sapete la curiosa storia di come ho fatto questo mese a trovare una band da recensire.

Ad ogni modo, se penso agli Squartet penso alla schizofrenia. Ritengo sia un bel modo per presentarli, perché il loro genere è difficilmente catalogabile. È un miscuglio di sonorità provenienti da diversi ambiti come il Jazz, l’Hardcore, il Punk, il Funk, il Noise, il Be-bop. Per semplificare potremmo affermare che si tratta di una band Jazzcore, un trio strumentale che si è formato nel 2004 dalle esperienze di altre due band importanti della scena romana, cioè i Demodé (da cui provengono il bassista Fabiano Marcucci e il batterista Marco Di Gasbarro) e i Neo (da cui proviene il chitarrista Manlio Maresca). In quattro anni di vita e in più di cento concerti, hanno proposto il loro ironico e accattivante live in Italia e nei vicini paesi europei, condividendo il palco con gruppi come Mike Watt & Secondmen, Karate, Melt Banana, Ron Anderson’s Pak, Zu, Testadeporcu, One Dimensional Man. La classica formazione a tre chitarra-basso-batteria unisce l’immediatezza del rock e l’impatto scarno del punk a soluzioni ritmiche e armoniche di stampo più “sperimentale”.  I riferimenti più diretti per la musica degli Squartet sono negli anni ’90, in gruppi come Ruins, Mr. Bungle, Naked City, No Means No, e negli anni ’80, in Residents, Snakefinger, Massacre, Fred Frith, risalendo fino allo sperimentalismo visionario di Frank Zappa e Captain Beefheart.

A maggio 2005 gli Squartet pubblicano il primo omonimo album, prodotto dal coordinamento di musicisti JazzcoreInc, di cui fanno parte; composto in meno di un mese, registrato e missato a Bologna presso il Nosadella Valve Studio. “Uwaga!” invece è il loro secondo lavoro: prodotto ancora una volta dalla JazzcoreInc e distribuito da Waysidemusic/Cuneiform Records per gli Stati Uniti (la stessa label di Soft Machine, Doctor Nerve, Fred Frith), è uscito nel 2008. Quest’ultimo prodotto contiene l’esperienza dei tre anni trascorsi tra sala prove e tour, offre una maggiore complessità compositiva e una produzione artistica di livello: registrato e missato al Locomotore di Roma, è stato masterizzato da Maurizio Giannotti presso il Newmastering di Milano. 

Marco Casciani