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The Airborne Toxic Event – The Airbone Toxic Event (2009)

MUSICA tate

Leggendo l’abbreviazione del nome T.A.T.E. si pensa subito alla celebre galleria d’arte moderna di Londra e quindi ad un gruppo inglese. Anche il sound è quello tipico nato nell’East End londinese ad inizio millennio ma il gruppo in realtà è tutto made in California, USA. Il nome è preso dal romanzo White Noise dello scrittore postmoderno Don DeLillo.
Gli Airborne Toxic Event sono il classico gruppo che riesce a fare presa sul pubblico al primo ascolto, sono diretti, arrivano subito all’ orecchio e lasciano spazio a poche interpretazioni. Il fattore positivo a loro vantaggio sta nel non risultare mai banali nelle canzoni e di non stancare l’ascoltatore dopo aver sentito il disco più di due volte, errore in cui, invece, incappano molti dei nuovi gruppi rock.

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Quello che colpisce infatti non è la banalità dei suoni, di facile interpretazione, bensì un album studiato nei minimi particolari. Arrangiato egregiamente, ogni suono è al posto giusto, la voce del cantante Mikel Jollett varia, a seconda dei pezzi, dal tipico timbro indie un po’ urlato di “Gasoline” fino al tono cupo di “Papillon”. Ma è nella hit “Sometime Around Midnight” che gli Airborne Toxic Event danno il loro meglio. Una tipica ballata rock come non se ne sentivano da tempo. L’intro, eseguita da un quartetto d’ archi, come al loro lancio al David Letterman show, è una vera chicca. Proprio la violinista del gruppo Anna Bulbrook è uno degli elementi forti di questa band, grazie alla sua formazione classica, suona anche tastiere e percussioni  oltre a fare da seconda voce.
Proprio per la moltitudine di strumenti utilizzati i T.A.T.E. ricordano i sicuramente più esperti Arcade Fire, che con il loro disco d’esordio conquistarono il mondo ma che dopo il secondo album sembrano essersi  “smarriti”; in attesa di un loro ritorno godiamoci quest’ ottimo lavoro: The Airborne Toxic Event Album.

Simone Brengola
Urloweb.com