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The Verve – Urban Hymns

Il lavoro più venduto e acclamato della band britannica

“Urban Hymns” è il terzo album dei The Verve, uscito il 29 settembre 1997 dopo lo splendido, allucinato e psichedelico primo disco “A Storm in Heaven” e il più pop e accessibile “A Northern Soul”. Divenne il lavoro più venduto e acclamato della band britannica, un album molto atteso dopo l’improvviso scioglimento del gruppo a causa dei pesanti conflitti interni. L’opera si compone di tredici tracce nelle quali la parte psichedelica degli esordi sembra ormai davvero lontana, cosi come la voce di Ashcroft “soffocata” da strati di feedback e distorsioni. Ora, invece, la voce stessa viene fatta riemergere e messa al servizio di melodie divenute di successo mondiale. La canzone che ha fatto conoscere i The Verve al vasto pubblico è sicuramente: “Bitter Sweet Symphony”, caratterizzata dal celebre campionamento del riff di “The Last Time” dei Rolling Stones, che portò anche a una causa tra la band di Wigan e Mick Jagger e soci. Altre ballads divenute delle vere hit sono: “Lucky Man”, “Sonnet” e la malinconica “The Drugs Don’t Work”. Minori in termini di successo, ma valide, sono la dolce “One Day” e le psichedeliche “The Rolling People” e “Come On” dove le chitarre di McCabe e Tong creano un suono lisergico di altri tempi. “Urban Hymns” è sicuramente un album che spazia dal classico brit pop alla psichedelia, avendo come pezzo forte le sue ballate di grande successo. Il disco non annoia mai ed è quindi una degna fine di un gruppo troppo lacerato da dissidi interni che hanno portato varie volte allo scioglimento.

Guido Carnevale

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