Diciassette tappe in giro per l’Italia per dar voce ai giovani che stanno scontando la pena e regalare musica per poter ricominciare a sognare
Alberto da dove è venuta l’idea di fare un tour itinerante all’interno delle realtà dei carceri minorili italiani?
Già avevo fatto un concerto a Rebibbia nel 2001 e grazie a questo avevo avuto l’opportunità di conoscere e allo stesso tempo di entrare e vivere per un giorno la realtà carceraria. Poi visto il periodo storico che stiamo vivendo, con questo intendo la formazione di nuove baby gang e l’abbassamento dell’età media delle persone che commettono reati gravi, ho pensato che del carcere minorile se ne parlasse pochissimo.
Per questo ho preparato il progetto insieme ad altre persone e l’ho presentato al Ministero di Grazia e Giustizia che ne è rimasto piacevolmente colpito e l’ha accettato. E così abbiamo iniziato con la prima tappa proprio a Casal del Marmo a Roma.
“Il fulcro di questo progetto è invitare i ragazzi ad esprimere, durante gli eventi, le loro riflessioni sul concetto di libertà e sulle emozioni: amore, amicizia, famiglia, futuro e lavoro. Concetti capaci di farli sentire liberi, liberi anche di “volare”. La voce dei ragazzi sarà espressa in qualsiasi forma legittima (un disegno, un testo scritto, un discorso, una stessa canzone) e verrà poi divulgata in forma audiovisiva in un album che nascerà da questa esperienza e il cui ricavato andrà in beneficenza.
Ci vuoi raccontare le tue sensazioni durante il concerto di apertura del tour nel carcere minorile di Casal del Marmo?
L’emozione è stata forte, quando si pensa ad un carcere minorile si crede sempre che non sia un carcere vero e proprio, invece è un carcere a tutti gli effetti , non è un ambiente a cui si è abituati, sono posti che nella vita si spera sempre di non vedere mai, ma è stato bello.
Dopo aver superato la loro iniziale diffidenza nei mie confronti, sono riuscito a trovare la chiave di volta per riuscire a trasmettere le mie canzoni e allo stesso tempo le mie emozioni.
Non mi è stato difficile comunicare con loro, e come ho iniziato il concerto ho sentito con mia grande soddisfazione di essere riuscito a coinvolgerli proprio nelle sensazioni che volevo trasmettere .
Con le mie frasi e con l’appoggio del mio grande amico Stefano Masciarelli, che ha insistito per essere anche lui vicino a me ad affrontare questo tema, spero di essere riuscito a diffondere questo bellissimo messaggio di sentirsi liberi anche quando non lo si è.
La detenzione è viva di emozioni, speranze e progetti che i reclusi, soprattutto minori, non devono mai abbandonare. Valori che la società esterna non deve mai dimenticare. L’idea di questo tour non è il concerto in sè, ma sarà portare fuori la voce del carcere, il pensiero e le emozioni dei minori limitati dietro le sbarre”.
Un aspetto sociale nonché artistico da non sottovalutare è che l’Associazione L1BER1 ONLUS,
già dalla prima tappa di Casal del Marmo, sta stimolando l’espressione sociale ed artistica dei ragazzi detenuti.
L’obiettivo è quello di dar voce ai ragazzi spingendoli a creare qualcosa che fuori li rappresenterà e li aspetta, infatti oltre al già menzionato cd che Alberto Mennini musicherà con i testi scritti dai ragazzi stessi, ad ogni tappa questi ultimi realizzeranno un’opera d’arte insieme all’Artista Cristiano Petrucci.
La prima opera è già stata creata all’interno dell’Istituto penale per minori di Casal del Marmo.
Non appena i motori si metteranno in moto ed il Tour muoverà verso Napoli, si accenderanno le telecamere e legato al Tour sarà realizzato un Documentario diretto dal regista Flavio Parente.
Documentario del quale è ancora prematuro parlare, dice il regista, e per il quale i primi input e le prime testimonianze “li abbiamo già avuti da Casal del Marmo, dove la sceneggiatura ha cominciato a scriversi da sola: io vorrei solo essere un sottile sensibilizzatore e dar forma a quelle emozioni che incontrerò strada facendo lungo il percorso del Tour di Alberto Mennini in tutti gli Istituti per Minori”.
“Voglio cogliere l’occasione –conclude Alberto Mennini- per ringraziare la mia band al completo: Gianluca d’Alessio e Alex Massari alle chitarre, Fabrizio Sacco al basso, Daniele Jacono alla batteria e Francesco Di Marco agli arrangiamenti”.