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Aspettando il teatro

teatro online covid19

Mentre il Paese fase dopo fase riapre, diviene sempre più aspro lo scontro sulla riapertura dei teatri, chiusi ormai da più di due mesi e con sempre meno certezze di riaprire in tempi brevi. La convivenza con il virus, in attesa che sparisca, o meglio che si trovi una cura, continua tra alti e bassi, con l’indice del contagio che si fa a tratti minaccioso e a tratti benevolo. La paura d’inizio pandemia sembra andare via via attenuandosi, forse proprio perché anche il virus stesso sembra farlo, e allora è iniziato in tutto il Paese il braccio di ferro tra le attività, che dopo due mesi abbondanti d’inattività, vorrebbero riaprire, e governi e comitati tecnici che ne studiano la fattibilità. Così l’attesa, già faticosa prima, si inizia a fare sempre più snervante. Il teatro, uno dei luoghi simbolo della socialità globale, da sempre, è forse una delle attività più problematiche perché presenta un duplice rischio di contagio, tra il pubblico e tra gli attori. E così lo scontro tra artisti/lavoratori e comitati tecnici si fa giorno dopo giorno sempre più aspro. Nell’attesa che si trovi una soluzione che accontenti tutti, continuano gli appuntamenti online per limare le distanze e cercare di combattere la nostalgia e così “Teatri di Roma online” e “Radio India” continuano a portare pillole di teatro nelle case della gente mettendo in scena, in remoto, Centuria, l’opera di Manganelli, con trenta letture dei Cento piccoli romanzi fiume.

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Tredici attori, coordinati da Massimo Popolizio, si alterneranno per dare vita a un intreccio di narrazione onirica, simbolica e potente. Teatri in Comune online (Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro Tor Bella Monaca, Teatro Lido di Ostia e Teatro Villa Pamphilj) danno il via a una ricca programmazione di letture, interventi, interviste e musica dal vivo. In più tutti i siti dei principali teatri italiani continuano a rendere disponibili online filmati d’archivio con spettacoli e opere. Insomma, se l’imperativo a inizio pandemia era quello di reinventarsi, il teatro è riuscito ampiamente a raggiungere l’obiettivo, ora bisogna solo aspettare il ritorno del teatro, quello vero, come Godot.

Marco Etnasi