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Il teatro e l’emergenza

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Del teatro, tanto per accennare a qualcosa, ci manca tutto. Le poltrone di velluto, la polvere che in controluce si alza dai palcoscenici scricchiolanti, le quinte, la magia, il signore della poltrona accanto che, in qualsiasi stagione, ha sempre la tosse, la fila al botteghino, le luci che si riaccendono quando il sipario si chiude per l’ultima volta, gli sguardi compiaciuti o disprezzanti dei vicini di posto a sottolineare la riuscita o la bocciatura di ciò che, a prescindere, è stata pura magia, i corsi, i sogni, il contatto, tutto. Mancanze che tormenteranno i nostri sonni ancora a lungo e che si sommano ad altri tipi di assenza, spesso più dolorosi, in un pieno periodo di vuoto totale. I teatri sono chiusi, come del resto quasi tutto, dal 24 febbraio nel nord e dal 9 marzo nel resto d’Italia, e le discussioni che riguardano una ripresa, soprattutto economica, lasciano il tempo che trovano nell’incertezza globale che si sta vivendo. Di certo l’ingegno, e la tecnologia, in questo lungo isolamento ci hanno aiutato a rendere le distanze, seppur virtualmente, un po’ meno desolanti e così sono molte le iniziative, sia a livello nazionale che internazionale, nate per accorciare le distanze e smussare le spigolose mancanze in questa costrizione domestica globale. E allora le dirette sui vari social network, da Facebook a YouTube, da Instagram a Twitter, hanno animato, e continuano a farlo, le serate di questa quarantena, con spettacoli e monologhi, letture e corsi. Artisti e attori hanno cercato un cambiamento per rendere tutto meno doloroso, meno pesante, dal Cirque du Soleil, che tiene regolarmente spettacoli online con acrobazie casalinghe, ai principali teatri d’Italia, che hanno reso fruibile online il proprio archivio di spettacoli. Dal Teatro Massimo di Palermo al Teatro dell’Opera di Roma, tutta Italia si è mossa per portare, seppur con tutte le limitazioni del caso, il teatro a casa del pubblico, oltre a tantissimi artisti che, seguendo l’hashtag #ilteatrononsiferma, si sono adoperati per fare arrivare la magia del teatro attraverso una webcam. Triennale Decameron e I racconti in tempo di peste stanno spopolando online con centinaia di migliaia di connessioni a ogni evento, così come le iniziative della compagnia teatrale Frosini/Timpano. Anche i corsi di teatro stanno cercando di adattarsi e sono molte le iniziative nate per ovviare alla necessaria fisicità insita nel teatro. Tante scuole hanno iniziato corsi online, attraverso i vari strumenti di videocomunicazione, come ad esempio MovimentoComico, una delle più note scuole di teatro comico a Roma, che cerca di seguire online tutte le classi e che ha avviato un nuovo laboratorio di sceneggiatura teatrale. Insomma il teatro, in tutte le sue forme, in attesa della normalità, ha un grande e necessario obiettivo: reinventarsi. E per ora, considerando tutto, ci sta ampiamente riuscendo.

Marco Etnasi

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