Home Cultura Teatro

Tre giorni per tutte le oppresse

Arriva dal Sud America, dalle lotte per i diritti degli operai, dalle battaglie per l’avanzamento della società civile, l’emancipazione dal potere dittatoriale e dalla povertà ed è ormai una realtà teatrale diffusa e radicata anche in Europa.

Ads

Il Teatro dell’Oppresso negli ultimi vent’anni ha innovato profondamente il modo tradizionale di fare teatro, riuscendo a proporre una forma d’arte che non si limiti a raccontare, istruire o formare ma che, coinvolgendo chi è al di qua della platea, crea degli spett-attori, persone comuni che vengono assorbite dalla scena e in essa diventano parte attiva. Così chiunque può rappresentare conflitti, disagi, limiti del nostro tempo e della nostra società, ponendo domande e trovando soluzioni possibili proprio su quel palco dove ogni minaccia di parete immaginaria è stata sventata e vive un teatro fatto di vita più che di azione. Parteciparte, associazione impegnata da anni nella promozione di questo teatro nei contesti più disparati, dalle carceri ai centri per le tossicodipendenze, alle scuole, ha compreso le potenzialità di questa espressione artistica e ha scelto di rischiare, ideando un Festival lungo tre giorni dedicato al Teatro dell’Oppresso e scegliendo come tema un’oppressione che resiste ancora: quella sulle donne. Dall’11 al 13 maggio infatti, nei locali del Centro Sociale Ex Snia di via Prenestina ci sarà l’occasione per analizzare tutte le situazioni in cui quest’oppressione si concretizza, attraverso workshop quotidiani, tavole rotonde, laboratori in cui discutere e dare vita a veri e proprio progetti. Dalla Turchia poi arriverà Jale Karabekir, attivista turca e Docente di Teatro all’Università di Istanbul che si occuperà di un percorso di formazione ludico-teatrale sulle manifestazioni delle diversità di genere. Un festival che parla al femminile, in cui però ci sarà spazio anche per i maschi, guidati da Olivier Malcor nel lavoro di individuazione dei modelli imposti agli uomini e alle donne del nostro tempo. Due gruppi di lavoro distinti, quello maschile e femminile, che poi si incontreranno per discutere insieme gli esiti della loro esperienza al Festival. E ovviamente non mancheranno gli spettacoli, concentrati nelle ore serali e che vedranno alternarsi compagnie di Roma, Modena, Bracciano, Viterbo e anche Barcellona, con spettacoli scritti da donne e messi in scena secondo le modalità tipiche del teatro-forum, che non si limita a coinvolgere lo spettatore ma lo rende centrale sulla scena, artefice dello spettacolo e così della propria vita. Ogni spettacolo esplorerà una forma d’oppressione del nostro tempo, dalle discriminazioni familiari a quelle lavorative, facilitate da una normativa “incerta”, dall’omosessualità al trattamento ospedaliero del parto. Il programma è disponibile sul sito internet di Parteciparte che riportiamo nelle informazioni. Il Festival sarà un primo importante appuntamento, che consentirà di unire le persone in un’esperienza unica di teatro, riflessione e divertimento, generando spunti a partire da una modalità dinamica e coinvolgente, che merita attenzione e partecipazione.

Festival dell’Oppressa
Dall’ 11 al 13 maggio
Centro Sociale Ex Snia
Via Prenestina 173 (Pigneto)
www.parteciparte.com/

 

Stefano Cangiano