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Arrivano i ricorsi per il termovalorizzatore a Santa Palomba

Il TAR del Lazio il 22 febbraio dovrà pronunciarsi sulla richiesta di sospensiva contro il nuovo impianto

Tratto da Urlo n.209 febbraio 2023

MUNICIPIO IX – Dopo l’annuncio dell’avvio del procedimento per la realizzazione del Termovalorizzatore di Santa Palomba, e dopo la visita del Sindaco Gualtieri nel parlamentino di via Silone in Municipio IX, le realtà organizzate del territorio hanno continuato a riunirsi e a pianificare la loro reazione. Dopo una serie di riunioni istituite dai vari comitati, il 30 gennaio scorso è arrivata la notifica di ben due ricorsi al TAR del Lazio contro il Piano rifiuti della Capitale varato dal Sindaco Gualtieri e in contrasto con l’ordinanza che dà il via alla realizzazione del termovalorizzatore.

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LA SOSPENSIVA AL TAR

Il 22 febbraio prossimo i giudici amministrativi del TAR saranno chiamati a decidere sulla richiesta di sospensiva della procedura per realizzare il termovalorizzatore. Il ricorso è stato presentato dal Comitato No inceneritore a Santa Palomba, dall’Azienda Agricola Casale Certosa e dall’Associazione VAS, che parlano di “Decisioni che avvelenano un territorio e ne impongono ogni difesa legale”. L’istanza avanzata dai cittadini va contro le due ordinanze emanate dal primo cittadino in qualità di Commissario Straordinario (Piano rifiuti e Termovalorizzatore): “Il ricorso – spiegano – punta a cancellare una scelta tossica che avvelena il nostro territorio e che, forte di poteri straordinari arbitrariamente dati dalla legge, riteneva di poterci condannare a morte”. Con il ricorso sono state impugnate le ordinanze del Commissario straordinario nn. 7 e 8 del 2022. In particolare l’ordinanza con la quale il Commissario ha disposto l’approvazione del Piano di Gestione dei Rifiuti e ha dichiarato la conclusione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica relativa al Piano. La seconda ordinanza impugnata è quella con cui è stata disposta la realizzazione dell’impianto di incenerimento. A parlare del ricorso sono Stefano Zuppello, presidente di VAS, e l’ex Assessore all’Ambiente del Municipio IX, Alessandro Lepidini, che presentò le sue dimissioni in relazione a questa vertenza prima di promuovere il Comitato No Inceneritore a Santa Palomba: “In questo momento – spiegano – sentiamo di esprimere un grande ringraziamento ai nostri legali Avvocati per lo straordinario lavoro svolto a tutela di un intero territorio e di una visione imperniata sull’economia circolare. La richiesta formulata al TAR Lazio di sollevare almeno due questioni pregiudiziali di legittimità costituzionale e due questioni pregiudiziali europee davanti alla Corte di Lussemburgo riteniamo possano aver favorito la rapida fissazione dell’udienza che segna finalmente il primo punto a nostro favore”.

IL SECONDO RICORSO

Il secondo ricorso è stato sottoscritto da Italia Nostra Nazionale, dal Coordinamento No Discariche No Inceneritori e dal Comitato UST. “Purtroppo la salute e il rispetto dell’ambiente non sono ai primi posti nei pensieri della nostra amministrazione. Troppi i profili di violazioni di norme”, dichiarano i comitati in una nota. In particolare viene sottolineato come “l’aver voluto attribuire poteri commissariali al Sindaco Gualtieri per il Giubileo con possibilità di occuparsi dei rifiuti, sostenendo che le dette opere siano funzionali al Giubileo 2025, contrasta con il cronoprogramma allegato all’avviso pubblico esplorativo dove si rende noto che l’impianto di incenerimento sarà completato e messo in esercizio solo ad ottobre 2026, ben oltre il Giubileo del 2025”. Un problema quindi che coinvolge anche le tempistiche di realizzazione e messa in funzione di questo impianto.

IL PLAUSO DELLE OPPOSIZIONI

L’attivismo dei cittadini non ha lasciato indifferenti le opposizioni locali e cittadine. Infatti poco dopo la notizia della presentazione dei ricorsi, il M5S capitolino e Lista Civica Virginia Raggi hanno diramato una nota in sostegno a queste azioni: “Il Piano rifiuti – spiegano – non prevede più di raggiungere gli obiettivi minimi di recupero di materia stabiliti dalle direttive europee sull’economia circolare e recepiti dalla legge italiana. Al contrario, è esclusivamente rivolto al recupero dell’energia prevedendo un impianto di trattamento termico, nonché di due impianti anaerobici”. Dal M5S si evidenzia come l’ultimo report di Zero Waste Europe attribuisca agli impianti di incenerimento moderni un’efficienza energetica reale del 20%. “Ben venga dunque questo ricorso della società civile contro un documento che nasce già obsoleto rispetto alle alternative tecnologiche esistenti”. Dal Territorio municipale è l’avvocato e consigliera della Lista Raggi, Carla Canale, a fare eco alle parole dei colleghi capitolini: “Ho sostenuto e continuerò a sostenere le battaglie del territorio come questa, seguendo le iniziative dei cittadini che combattono per le battaglie giuste, in questo caso contro un piano rifiuti che poco ha a che fare con i principi e le norme dell’economia circolare. Tutto quanto ci sarà da fare verrà fatto, come cittadina, avvocata e consigliera del Municipio IX”. Della stessa idea anche gli esponenti locali di FdI, in particolare il capogruppo Massimiliano De Juliis, che si è detto pronto a sostenere l’impegno portato avanti dai cittadini in questa vertenza: “Il piano rifiuti di Zingaretti dice che l’incenerimento va superato e che nella regione Lazio non c’è bisogno di nuovi termovalorizzatori, il sindaco Gualtieri invece sostiene che per Roma c’è bisogno di un mega impianto. Uno dei due dice bugie – sostiene il capogruppo De Juliis – Per questo avremmo voluto un giusto e trasparente confronto per capire se veramente Roma ne ha bisogno (secondo noi no), di che dimensioni, quale tecnologia e la sua localizzazione più idonea. Non ci è stato consentito e per questo abbiamo sostenuto le associazioni nel ricorso al Tar e cercheremo di sostenerle anche economicamente con una raccolta fondi”.

Leonardo Mancini