
Tratto da Urlo n.224 giugno 2024
ROMA – Il 20 maggio è stata aperta la busta contenente i documenti per la partecipazione al bando pubblico per la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Palomba, all’estrema periferia del Municipio IX. I termini di presentazione erano scaduti il sabato precedente ed ora è stata avvita la fase di verifica della documentazione, nel tentativo di arrivare all’aggiudicazione per il mese di luglio.
Come già ampiamente previsto, l’unica offerta pervenuta al Campidoglio è stata quella presentata da Acea Ambiente, come capogruppo di un raggruppamento temporaneo d’impresa che comprende Suez Italia, Vianini Lavori, Hitachi e Rmb. “Tale iniziativa – spiegava Acea in una nota al momento della presentazione dell’offerta – presenta un’indubbia opportunità per il gruppo Acea di consolidare la propria posizione di player nazionale nel settore ambientale ad alto contenuto tecnologico e, in particolare, di rafforzare la propria leadership nel settore in Centro Italia”.
Una volta terminata la procedura di valutazione di completezza della documentazione, verrà nominata la Commissione per la valutazione degli aspetti economico-finanziari e di quelli tecnici. Questa, spiegano dal Campidoglio, sarà presieduta da un Dirigente di Roma Capitale e composta da due autorevoli esperti del settore. L’obiettivo, come già ricordato, è di arrivare all’aggiudicazione definitiva entro il prossimo luglio per poi passare alla fase che prevede la predisposizione del progetto esecutivo e delle ulteriori verifiche, insieme alla conferenza di servizi e alla procedura di VIA. Il tutto dovrebbe completarsi entro la fine dell’anno, per poi aprire i cantieri e vedere l’opera conclusa tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.
“La presentazione dell’offerta arrivata dal raggruppamento guidato da Acea è un’ottima notizia per la città: ora avanti tutta per aprire il cantiere del termovalorizzatore tra la fine del 2024 e l’inizio dell’anno prossimo – ha annunciato il Sindaco Roberto Gualtieri – Roma vuole rivoluzionare il suo ciclo dei rifiuti per trattarli in proprio e costruire finalmente un’autonomia impiantistica come tutte le altre capitali europee e le grandi città italiane hanno già fatto: vogliamo cancellare una volta per tutte il ricorso alle discariche e la vergogna di un modello costoso, inquinante e inefficiente”.
Mentre alla fine di maggio il fronte contrario all’impianto è tornato a protestare sotto le finestre di Palazzo Senatorio, l’8 maggio una delegazione dell’Unione dei comitati contro la realizzazione del termovalorizzatore a Santa Palomba ha consegnato alla Camera e a Palazzo Chigi una petizione popolare da 12mila firme per chiedere un passo indietro sul termovalorizzatore stesso. In particolare la richiesta dei comitati sarebbe quella di arrivare all’abrogazione della norma che attribuisce poteri speciali al Sindaco (come Commissario per il Giubileo) in materia di rifiuti, dato che, affermano, la realizzazione del termovalorizzatore non c’entra nulla con il Giubileo.
Leonardo Mancini