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Casal Brunori: il Tar fa spegnere l’antenna fino alla sentenza

Accolta dal Tar la sospensiva d’urgenza in attesa della decisione definitiva. Una vittoria dei cittadini.

CASAL BRUNORI – “Abbiamo vinto una battaglia – racconta Mikaela Petrocchi, portavoce del Movimento No Antenna di Casal Brunori – ma non la guerra. Una battaglia che però vale veramente tanto”. Il 7 febbraio scorso, infatti, il Tar del Lazio ha deciso di accettare la sospensiva d’urgenza richiesta dal Movimento per l’accensione del ripetitore per la telefonia mobile installato nel quartiere. “La Vodafone si è resa conto della lotta che si è scatenata in merito all’antenna – continua Petrocchi – Quando abbiamo iniziato a lottare in molti ci dicevano che ci saremmo messi contro un colosso. Ma questa sospensiva è la riprova che i cittadini hanno ancora la voce per opporsi e far valere i loro diritti”. Dopo la decisione del Tar di spegnere l’impianto per 60 giorni, periodo nel quale si sarebbero effettuate le misurazioni dell’Arpa, il Tribunale amministrativo ha deciso per una sospensiva del funzionamento in attesa della decisione definitiva. Di una grande vittoria per la cittadinanza ha parlato Matilde Spadaro, Consigliere del gruppo misto al Municipio XII che, da diversi mesi, si occupa della vicenda: “Siamo sempre stati dalla parte dei cittadini. Questa sospensiva mette ancora di più in luce le necessità di una regolamentazione precisa e definitiva in materia di elettrosmog. La determinazione con cui i cittadini hanno affrontato questa battaglia – conclude Spadaro – ha certamente dato i frutti che speravamo, rimaniamo però in attesa della decisione definitiva del Tar”. Una decisione che, secondo il Movimento No Antenna, potrebbe farsi attendere parecchio: “Mantenere spenta l’antenna fino alla sentenza definitiva del Tar, che nel Lazio – spiega la portavoce – può voler dire due o anche tre anni, è già di per sé una vittoria, soprattutto se pensiamo che per una sospensiva d’urgenza ci sono voluti quasi sette mesi”. Tra le motivazioni ci sarebbe anche la non conformità dell’impianto rispetto al progetto presentato al Comune di Roma: “Infatti – continua Petrocchi – le misurazioni dell’Arpa avevano dato valori nella norma ma con soli tre trasmettitori in funzione, cioè quelli previsti nel progetto. In ogni caso sull’antenna ne sono stati installati sei. Chi ci assicura che non verranno mai accesi?”.  Dal Municipio XII fanno intanto sapere che a questo punto della vicenda le istituzioni municipali non possono fare altro che attendere gli sviluppi del lavoro della magistratura, in attesa di una sentenza definitiva da parte del Tar del Lazio. L’ultima parola oramai spetta proprio al Tar, sempre che l’azienda non decida di eliminare l’impianto. 

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Leonardo Mancini