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Cecchignola: cittadini e associazioni in difesa dell’orto di Giulia

Rinviato l’esproprio dell’azienda agricola che dovrebbe lasciare il posto all’intervento urbanistico Colle delle Gensole

CECCHIGNOLA – Nella giornata di venerdì le associazioni e le cooperative che hanno promosso la Food policy per Roma, insieme agli agricoltori e ai cittadini della Cecchignola, si sono radunate in presidio per evitare l’esproprio di quello che ormai è chiamato l’Orto di Giulia. Si tratta di dell’azienda agricola della famiglia Marrocchini che dovrebbe lasciare il posto al progetto urbanistico del consorzio Colle delle Gensole in zona Cecchignola.

RINVIATO L’ESPROPRIO   

Durante la mattinata l’avvocato della famiglia è riuscito ad ottenere un rinvio dell’intervento di polizia, vista la notifica arrivata in ritardo. Si è anche decisa una nuova riunione tra i legali e la Polizia Locale, così da trovare una soluzione alla vicenda.

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LE ASSOCIAZIONI IN PRESIDIO

Questa la nota delle associazioni in sostegno dell’Orto di Giulia diramata alla vigilia dell’intervento.

Le associazioni e le cooperative che hanno promosso la Food policy per Roma, insieme agli agricoltori e ai cittadini della Cecchignola, aderiscono all’appello per salvare dalla cementificazione l’Orto di Giulia, un’azienda agricola di 8 mila mq minacciati dal progetto di costruzione del consorzio Colle delle Gensole che prevede l’ennesima cementificazione di aree verdi urbane.

Venerdi 21 maggio alle ore 09.30 le associazioni aderiscono al presidio con gli agricoltori e le associazioni locali in via della Tenuta della Cecchignola 111, presso l’azienda agricola, per testimoniare il sostegno alla famiglia Marrocchini e la contrarietà a questo nuovo episodio di consumo di suolo.

Alla Cecchignola Giulia Marrocchini, una giovane madre e imprenditrice agricola, sta difendendo il suo orto dall’atto di esproprio. Nonostante le tante aree già urbanizzate negli ultimi anni in questa zona, ancora una volta si pretende sacrificare suolo agricolo a un consorzio edilizio.

Una storia purtroppo già vista nell’Agro romano meridionale, in un’Italia in cui – mentre si parla di sostenibilità e transizione ecologica – si continuano a realizzare piani urbanistici obsoleti, che non tengono conto della tutela della biodiversità e dei continui richiami europei per limitare il consumo di suolo per garantire uno sviluppo sostenibile, per l’uomo e l’ambiente.

La famiglia di Giulia vive in queste terre da cento anni e il terreno lo ha sempre custodito e coltivato con amore. E’ su questa terra fertile che il consorzio Colle delle Gensole vorrebbe far sorgere ulteriori palazzine, in una zona, il IX municipio, già gravata dal più alto consumo di suolo delle città di Roma (ultimi dati Ispra 2020).

 Il rilancio dell’edilizia deve partire dalla riqualificazione dell’esistente, dal riuso del patrimonio edilizio in abbandono e non dall’ennesima erosione dell’agro romano.

 Come promotori di una politica del cibo per la città di Roma, torniamo a chiedere un modello sostenibile di sviluppo della città in cui il sistema alimentare sia parte di una progettazione partecipata tra società civile e amministrazioni competenti.

Consiglio del Cibo di Roma

Aderiscono i membri del Comitato Promotore della Food Policy per Roma:

Associazione Botteghe del Mondo | Associazione Terra! | Comune-info | Cooperativa Agricola Co.br.ag.or| Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio | Fairwatch | Reorient Onlus | Lands Onlus | Rete Romana Economia Sociale e Solidale | Roma Salva Cibo – ReFoodGees | Slow Food Roma | Slow Food Youth Network Roma | Terra Nuova |Zappata romana | Ass.Ex Lavanderia

Altre adesioni: Api Romane APS | Cdq Fonte Laurentina | Officina delle Culture | Circolo Legambiente Agro Romano Meridionale | POP | POP IX Municipio

Red

 

+++ RETTIFICA +++

+++ 25/05/2021 +++

Diamo seguito alla richiesta di rettifica arrivata dal Consorzio Colle delle Gensole.

In  merito all’articolo uscito online su  Urlo Web a firma redazione il giorno 24 maggio, l’architetto Giancarlo Goretti e vicepresidente del Consorzio delle Gensole citato nell’articolo richiede immediata rettifica.

Come specifica il nostro rappresentate legale, il decreto di esproprio è stato ricevuto e notificato ben due mesi fa e la rettifica portata a notifica il 5 maggio con l’avviso di accesso per il 21 maggio.  

Partendo dal fatto che, nessuno ha mostrato i documenti che avvalessero l’eventuale ritardo del ricevimento dell’avviso, questo non è causa legittima di opposizione all’immissione per il semplice fatto che l’avviso ha solo il semplice scopo di far essere presenti i diretti interessati. Che guarda caso c’erano.

Il legale del Consorzio Colle delle Gensole  chiarisce e ribadisce ancora una volta che l’immissione è endoprocedimentale. E non è quindi impugnabile, viene in forza di decreto esecutivo e non sospeso dal giudice. Anzi è giusto far sapere all’opinione pubblica che per ben due volte il ricorso da parte della famiglia Marocchini è stato rigettato con sentenza.

Si tratta quindi di un procedimento legittimo e ben noto da anni e illustrato dall’amministrazione capitolina durante una recente commissione trasparenza che ha confermato  dopo  anni che l’esproprio è del tutto regolare .

Fa inoltre riflettere come le notizie riportate non menzionino mai il fatto che, i signori Marocchini hanno edificato una casa abusiva (ora condonata) all’interno di un piano di lottizzazione precedentemnte approvato. Confidiamo quindi che la malainformazione che ha messo in cattiva luce sia l’amministrazione Capitolina che il soggetto attuatore, il Consorzio Colle delle Gensole, non venga più strumentalizzata per gli interessi dei singoli che priverebbero i cittadini della realizzazione finale  delle opere pubbliche, promesse da anni che verranno eseguite a favore dei cittadini che da anni lamentano la carenza di servizi, tra cui guarda caso un parco pubblico di notevole estensione che passerà in parte sul giardino, della famiglia Marocchini, per il quale il Consorzio ha messo a disposizione ingenti somme per compensare l’esproprio.

Una questione annosa che dovrebbe far riflettere se l’interesse di un singolo debba andare a discapito di un’intera collettività.”