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Che fine farà l’Acquario dell’Eur?

Tratto da Urlo n.193 settembre 2021

EUR – L’Acquario dell’EUR potrebbe aprire nell’aprile del 2022, secondo la previsione dell’ingegner Domenico Ricciardi, presidente della Mare Nostrum, riportata in una lettera inviata ai candidati a Sindaco alle prossime elezioni. Il progetto, vale la pena ricordarlo, prende le mosse da una Delibera Capitolina del 2006 per la realizzazione proprio del Sealife a ridosso del Laghetto dell’Eur. L’acquario dovrebbe accogliere circa 5mila pesci di oltre 100 specie marine, oltre ad ospitare anche un’area Expo con al suo interno delle vasche con pesci robot e spazi per attività ed eventi culturali.

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Negli anni l’apertura di questa nuova ‘attrazione’ è stata via via annunciata e rimandata più volte. Ora però, a detta della società, la situazione potrebbe giungere ad una svolta. Ci sarebbero però dei problemi da superare, in particolare relativi ai costi e alla scadenza della concessione. Per rientrare degli investimenti (completamente privati) la società aveva diritto alla concessione della struttura per trent’anni, la scadenza, infatti, è tutt’ora fissata al 2036. Ma secondo la Mare Nostrum (così come riportato nella lettera indirizzata ai candidati) l’Eur Spa, che gestiste il patrimonio immobiliare del ‘Pentagono’, dovrebbe allungare tale scadenza, così da rendere possibile per gli investitori privati il rientro dei costi sostenuti.

Tanto più che in questi anni sarebbero stati coperti dei costi maggiori rispetto al previsto, per lavori di adeguamento alle normative nel tempo divenute legge. Per chiudere la partita e aprire definitivamente l’Acquario dell’Eur servirebbero quindi ancora una decina di milioni di euro (finora i privati ne hanno investiti 120). Fondi che potrebbero essere attratti, secondo la società, con una proroga della concessione, che assicurerebbe il rientro degli investimenti e un maggiore valore economico per tutta l’operazione.

Con questi fondi si potrebbe coprire l’assunzione del personale (circa 400 persone), la stipula di un’assicurazione, una campagna di comunicazione e la logistica della struttura. Mentre i lavori, come riportato dalla Mare Nostrum, sarebbero già conclusi da tempo, dato che il collaudo statico e l’agibilità parziale dell’Acquario sono datati 2018 ed è stata completata la realizzazione delle vasche.

AC