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Ex Cava Covalca: bocciata la mozione del M5s contro l’ampliamento della discarica

Il documento presentato in Campidoglio è stato bocciato dall’Aula. Diaco: “Registriamo la scarsa sensibilità al tema ambientale e alla salute dei cittadini da parte del Pd”

MUNICIPIO IX – La Questione dell’allargamento della discarica di inerti sulla Laurentina all’interno dell’ex Cava Covalca è arrivata anche in campidoglio con una mozione proposta dal M5s che ha visto come primo firmatario il consigliere penta stellato Daniele Diaco. Un documento che esprime la contrarietà del gruppo e che è stato bocciato dall’Aula.

LA CONTRARIETÀ DEL M5S

Dura la reazione del consigliere Diaco, che ha voluto sottolineare la contrarietà all’ampliamento emessa dall’amministrazione Raggi nell’estate del 2020: “Dobbiamo purtroppo registrare la scarsa sensibilità al tema ambientale e alla salute dei cittadini del Municipio IX da parte del Partito Democratico, che ha deciso di andare contro gli interessi dei cittadini bocciando la mozione a mia prima firma con cui il M5S chiedeva al Sindaco e all’assessora Alfonsi di bloccare il suddetto progetto presentato dalla Soc. Cortac, la cui procedura di Via è già stata autorizzata dalla Regione Lazio nonostante il parere negativo espresso dall’Amministrazione Raggi nell’estate 2020“.

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IL RICONOSCIMENTO DI AREA A RISCHIO

Nel testo bocciato dall’Aula il M5s chiedeva anche il riconoscimento di area a rischio per l’intero territorio a ridosso del sito della ex Cava (ai sensi della Legge regionale 13/2019), “alla luce – spiegano in una nota – della presenza di altre discariche quali quella dei rifiuti speciali pericolosi di Ecofer, quella di Adrastea s.r.l. in via Giovanni Canestrini e gli impianti di Quattro A s.r.l. e di Lazio Maceri che insistono, rispettivamente, nelle zona Selvotta e Vallerano”.

UN DANNO PER L’AMBIENTE

Tra gli elementi che per il M5s avrebbero dovuto far propendere l’Aula al voto positivo c’è anche la necessità (per procedere all’allargamento) di cambiare la destinazione urbanistica da ‘verde e servizi pubblici’ a ‘infrastrutture tecnologiche’ di alcune aree. Un’operazione che causerà “la limitazione degli standard urbanistici di piano statuiti in sede di stipula delle relative convenzioni urbanistiche – spiega Diaco – facenti, peraltro, parte di piani di zona di edilizia residenziale pubblica. Un vero e proprio danno per i cittadini del Municipio IX ivi residenti che si troveranno a scontare le conseguenze di un progetto fortemente lesivo dell’ambiente e della salute pubblica su cui noi, assieme alla capogruppo della Lista Civica Virginia Raggi del Municipio IX Carla Canale, continuiamo a ribadire con fermezza la nostra contrarietà”.

Red