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Ex Velodromo: per il Municipio IX si deve restituire l’area ai cittadini

La richiesta: aprire i cancelli in attesa che si decida il futuro di questo spazio

Tratto da Urlo n.212 maggio 2023

EUR – Dal 2008, anno in cui venne demolito l’ex Velodromo Olimpico (non senza polemiche finite persino in Tribunale), l’area di viale dell’Oceano Pacifico, che segna uno dei confini meridionali del pentagono dell’EUR, è stata lasciata in abbandono. Una volta rimosse le macerie della struttura, costruita per le Olimpiadi di Roma del 1960, e concluse le questioni legali riferite all’ipotesi di rilascio di polveri di amianto liberate con l’implosione (vicenda archiviata), nessun passo concreto verso l’utilizzo di questo spazio è stato mai fatto, nonostante le idee non siano mancate.

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I PRECEDENTI

Nel corso di questi 15 anni sull’area si sono infatti concentrate diverse idee progettuali, per le quali però non si è mai sviluppato l’iter. Si iniziò con la ‘Città degli sport acquatici’, un progetto “suggestivo” ma che portava con sé un enorme numero di cubature residenziali. Successivamente, nel 2017, venne presentato un progetto più “leggero”, con diverse aree verdi ma comunque un notevole comparto residenziale. Nessuna di queste idee si è però mai concretizzata, tanto che l’attesa ha generato anche delle false aspettative. Nelle ultime settimane il destino dell’area era anche stato collegato ad un’altra vicenda: il completamento del Centro Paralimpico. In questo caso la vertenza aperta con Eur Spa era stata accostata alla soluzione delle questioni legate alle edificazioni all’ex Velodromo, ma sulla vicenda è stato lo stesso Assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, a dissipare ogni dubbio: “Non esiste alcuna delibera ferma in Campidoglio sul Velodromo. Esiste solo una richiesta di Eur Spa per il rilascio del permesso a costruire in deroga alla pianificazione urbanistica per edificare 25mila mq nell’area, attraverso un Piano Casa – e ancora – Irrealizzabile l’idea di condizionare la soluzione di un tema importante come quello del Comitato Paralimpico alla valorizzazione immobiliare proposta da Eur Spa, che intende costruire su un’area su cui vige un divieto assoluto di edificabilità, del tutto ignorato quando è stata presentata l’istanza di Piano Casa. Istanza per la quale gli uffici hanno conseguentemente già avviato la procedura per il diniego”.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Il 21 aprile scorso sono state le telecamere di Buongiorno Regione a riaccendere l’interesse sull’area, intervistando contestualmente il Presidente di Eur Spa, Marco Simoni, la minisindaca del Municipio IX, Titti di Salvo, e il Presidente di Legambiente, Roberto Scacchi. In quell’occasione Simoni ha sottolineato come l’attenzione della società sia altissima nei confronti di quest’area, nell’ottica di una riqualificazione che risulta molto complicata, anche a fronte degli iter mai conclusi e dei molti vincoli alla quale è sottoposta. Una questione complessa dal punto di vista burocratico, ha detto Simoni, da risolvere con la collaborazione tra le Istituzioni cercando di stringere i tempi. Il Presidente Scacchi e la minisindaca Di Salvo sono invece concordi nel sottolineare come sia necessaria l’apertura al pubblico di questo spazio, persino nelle more di una futura decisione sui progetti in ballo o su nuove progettualità. In particolare la Di Salvo sottolinea la diversa e positiva percezione degli spazi verdi che i cittadini hanno assunto dopo il periodo del lockdown: “La pandemia – afferma – ha modificato il rapporto delle persone con gli spazi esterni. Quella del Velodromo è una storia antica ma resta il fatto che il rischio idrogeologico e i vincoli rendono difficile il rilascio di un permesso a costruire. Quindi, qualsiasi sia lo scenario che si definirà – conclude – penso che questo spazio debba essere intanto riconsegnato ai cittadini: riapriamo i cancelli, nella speranza di non richiuderli per far posto a delle edificazioni”.

Leonardo Mancini