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Falcognana: i Ministri rispondono sulla Discarica

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Sulle promesse di verifica incombono la chiusura di Malagrotta e i poteri del Commissario

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LE INTERROGAZIONI – Nuove risposte alle interrogazione dell’onorevole Renato Brunetta, quest’oggi è la volta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, del Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, del Ministero dell’Interno e del Ministero delle Infrastrutture e i Trasporti. Alle promesse di verifica si contrappongono l’assenza di un progetto e l’imminente chiusura di Malagrotta, due criticità che potrebbero favorire la logica dell’emergenza e i poteri del Commissario. 

 

IL MIBAC – Le domande rivolte dall’On. Brunetta al Ministro Bray riguardano i rischi di degrado per l’area archeologica e per i beni sottoposti a vincolo paesaggistico interessati dal progetto di discarica: “A me non basta, però, che il Ministro mi dica: noi non siamo stati coinvolti, noi non ne sappiamo nulla – sottolinea Brunetta in Aula – Chiedo al Ministro che dica che in mancanza di un progetto, in mancanza di una verifica puntuale sul progetto, sulle compatibilità paesaggistico-ambientali – quindi, VIA e valutazioni paesaggistico-ambientali – nulla si può decidere. Questo chiedo al Ministro Bray, che metta uno stop a questo modo di procedere criminale: visto che non c’è il progetto, tutto va avanti lo stesso, non è necessario avere alcun parere conforme. Questo mi sembra non solo ridicolo, ma demenziale”. Nella sua risposta il Ministro Bray non manca di ricordare i vincoli presenti sull’area di Falcognana, ricordando anche la definizione di ‘paesaggio agrario di rilevante valore’: “Queste prescrizioni – spiega il Ministro – prevedono, in tali casi, il rispetto di una serie di vincoli con riferimento al recupero e ampliamento di discariche già esistenti”. Nonostante il lungo elenco di vincoli e di disposizioni, Bray ha comunque dovuto ricordare l’ostacolo dei poteri commissariali: “Devo precisare che resta peraltro fermo, ove previsto, l’eventuale potere del commissario delegato di derogare alle suddette disposizioni che ho ricordato – in ogni caso – chiederò che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo possa valutare attentamente le caratteristiche del progetto e la sua compatibilità con i vincoli esistenti nel rispetto del decreto del direttore regionale del Lazio del 25 gennaio 2010”. La risposta del Ministro non convince l’On Brunetta, che nella sua risposta afferma: “Non sono soddisfatto semplicemente per il fatto che il progetto non esiste, mentre esistono già delle decisioni. È accettabile, signor Ministro un comportamento di questo genere? È accettabile dire che il commissario Sottile ha poteri derogatori? Poteri derogatori su che cosa, se non esiste un progetto, se non esistono le quantità, se non esiste la quantità della movimentazione, se non esistono le analisi di impatto ambientale e se non esiste una VIA? Deroga a che cosa? Deroga a quale vincolo e rispetto a quale progetto? chiedo – conclude Brunetta – se il Ministro abbia visto un progetto il giorno 12, perché, se il Ministro non ha visto alcun progetto, siamo di fronte all’illegalità più piena, in base alla quale sono pronto a ricorrere al tribunale dei ministri nei confronti del Ministro Orlando”.

SALUTE – È poi il turno del Ministro Lorenzin, che ribadisce che né il Ministero della salute né l’Istituto superiore di sanità sono stati ad oggi formalmente interessati dalla regione Lazio, dal comune di Roma Capitale e dalle altre istituzioni competenti in merito all’individuazione in località Falcognana del possibile sito in cui realizzare la nuova discarica per lo stoccaggio dei rifiuti urbani della città di Roma. Tanto meno, ha continuato il Ministro, sono pervenute specifiche richieste di valutazione tecnico-scientifica in ordine a profili di interesse igienico-sanitari connessi alla discarica. “È mia ferma intenzione – ha dichiarato il Ministro – porre in essere ogni iniziativa che si renderà necessaria a tutela della salute pubblica e, in particolare, dei cittadini residenti nell’area interessata dalla discarica, con il supporto, per i profili di mia competenza, dell’Istituto superiore di sanità”. Nel dichiararsi soddisfatto della risposta del Ministro, l’On. Brunetta ha poi dichiarato: “Di fronte a un problema di questa portata, l’emergenza rifiuti nella capitale di Roma, le amministrazioni competenti si parlano solo per concordare una qualche risposta ad un parlamentare che usa atti di sindacato ispettivo! Siamo alla follia – seguita l’ex Ministro – Dalle parole chiarissime del Ministro Lorenzin emerge come non sia stato richiesto nessun approfondimento di ordine sanitario, epidemiologico, sulle falde acquifere, sull’aria, nulla di nulla. Vale a dire: si chiude Malagrotta e si trasferisce Malagrotta alla Falcognana senza alcuna analisi, senza alcuna valutazione, senza alcun progetto”.

INTERNO – Sono molte le domande che l’On. Brunetta pone, in maniera retorica, al sottosegretario di Stato per l’Interno, Gianpiero Bocci, al quale è stata affidata la risposta: “Qual è la situazione societaria? La società che attualmente ha la proprietà e la gestione della discarica per rifiuti pericolosi industriali ha le carte in regola già per realizzare quest’attività, oppure no? Esistono problemi di abusivismo già in essere in questo sito? Sono state commesse irregolarità e illegalità già dal 2003 ad oggi in questo sito?”. Il Sottosegretario Boccia, ha voluto richiamare la tipologia di protesta messa in atto dalla popolazione di Falcognana, sottolineando la civiltà dei manifestanti e delle azioni intraprese durante il periodo estivo. “In considerazione della particolare sensibilità e delicatezza della questione, appare evidente l’esigenza che vengano espletati, in ogni possibile direzione, tutti gli approfondimenti necessari, anche per corrispondere adeguatamente, in una logica di totale trasparenza, alle preoccupazioni e al disagio manifestati dalla popolazione più direttamente coinvolta dalla scelta di allocazione del nuovo impianto”. L’intervento del Sottosegretario si è poi concluso sottolineando come “Lo svolgimento di accertamenti di carattere istruttorio relativi a possibili elementi di infiltrazione della criminalità organizzata e le verifiche svolte in questa fase preliminare non hanno evidenziato, allo stato, l’emergere di cause interdittive”. Non ci sarebbe quindi nessun problema dal punto di vista della proprietà della Ecofer, nel prendere in gestione la nuova discarica. Anche in questo caso la replica di Brunetta è dura, torna infatti a chiedere alle istituzioni di bloccare il processo di indicazione della discarica alla Falcognana: “Chiedo anche a lei, signor sottosegretario, di mettere uno stop, un fermo a questa violenza perché con grande correttezza lei ha descritto la civiltà della protesta degli abitanti della zona interessata, la civiltà della protesta cui viene dall’altra parte contrapposta l’inciviltà della violenza delle istituzioni e, in particolar modo, del Ministero dell’ambiente nei confronti di questa popolazione – seguita l’On. Brunetta – Non si era mai visto che una popolazione esasperata avesse comportamenti di estrema e totale responsabilità e civiltà a fronte dell’inciviltà della violenza di un’istituzione o di più istituzioni”.

TRASPORTI – È sulla viabilità dell’asse stradale della Laurentina, nonché dell’importante arteria di Porta Medaglia, che il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti prevede la necessità di una verifica delle possibilità: “Appare oggettivamente imprescindibile una preventiva verifica delle condizioni infrastrutturali delle arterie interessate, al fine di accertare l’effettiva sostenibilità del traffico veicolare aggiuntivo – ha spiegato in Aula il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Rocco Girlanda – Occorrerà effettuare una compiuta diagnosi delle problematiche della rete viaria interessata, al fine di analizzare e valutare ogni aspetto: incidentalità, inquinamento, congestione, carenza di accessibilità e quant’altro”. Nella sua ultima replica L’On. Brunetta ha voluto ricordare, ancora una volta, l’assenza di un progetto sul nuovo sito: “Apprezzo, ma la decisione dicono che sia stata presa. E sulla base di quale progetto? Sulla base di quale quantità e qualità del traffico: 10 camion o 100 camion? Non lo sa nessuno. È possibile che si prenda una decisione che ha impatto sulla viabilità in un quadrante così sensibile, senza un progetto?”.

IL PRESIDIO – Dai cittadini raccolti nel Presidio No Discarica Divino Amore, arriva forte la condanna per tutte le Istituzioni coinvolte nella vicenda di Falcognana: “Non si vedono coinvolti nel processo decisionale il MiBAC, il ministero della Salute, enti di cui il Presidio ha chiesto la presenza con forza e fin dall’inizio della vertenza. Il Ministro si era impegnato a parole a pubblicare le carte, ma non lo ha mai fatto, il commissario Goffredo Sottile ha presentato il 12 settembre la relazione integrativa, tutt’ora secretata. Zingaretti, che dovrebbe riunificare queste richieste e fare chiarezza sulle autorizzazioni ambientali accordate alla Ecofer, tenendo conto del vincolo Bondi, fa orecchie da mercante – seguita la nota del Presidio – Almeno, il governatore del Lazio, faccia le verifiche su chi ha firmato gli atti autorizzativi di questa discarica. Marino, il Sindaco fantasma, ha declinato ogni responsabilità, almeno per questa periferia. Il primo cittadino, come anche la giunta precedente guidata da Gianni Alemanno devono dare spiegazioni sui 52 milioni stanziati il 4 agosto 2012 per il “Patto di Roma”, che prevedevano l’inizio della raccolta differenziata porta a porta, mai partita. Anche l’assessore all’ambiente Estella Marino, – continua il Presidio – sembra scomparsa di scena. Addirittura si è trincerata dietro ad un mutismo impenetrabile. Ricordiamo che risolvere la questione rifiuti significa coinvolgere tutte le istituzioni, le quali, ahimè, sono incredibilmente fuggite. Per questo sono tutte colpevoli, nessuno escluso, dalle giunte precedenti fino a quelle attuali. Stiamo assistendo ad una emergenza rifiuti costruita ad arte per ingrassare i soliti noti, in cui gli unici danneggiati risultano essere i cittadini. Oggi – si conclude la nota – ricordiamo con una certa soddisfazione che il ministro Bray si è fatto carico delle responsabilità del suo ufficio, chiarendo una volta per tutte le verifiche di compatibilità con i vincoli paesaggistici presenti nell’area della Falcognana”. Una presa di posizione sicuramente lodevole quella del Ministro Bray, che però, per sua stessa ammissione, potrebbe infrangersi sotto i colpi dei poteri straordinari di deroga assegnati al Commissario Sottile.

IL COORDINAMENTO – No Discariche No Inceneritori IX Municipio e Pomezia, ha espresso in un nota tutta la sua indignazione nei confronti dell’iter seguito per l’indicazione della discarica di Falcognana: “Davvero incredibile sentire che nessun Ministro è stato ad oggi interpellato formalmente dal Ministero dell’Ambiente, dal Commissario Straordinario, dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio sulla decisione di Falcognana, quale discarica destinata a sostituire Malagrotta – dichiara in una nota Massimo Falco, presidente del Coordinamento – Ne il Ministero della Salute, Ne il MiBAC. Si decide cioè di fare una nuova discarica senza preventive verifiche e senza progetti concreti, senza indicazioni su qualità, quantità e quant’altro, con il tentativo evidente di andare strumentalmente in emergenza rifiuti ed in deroga alla normativa vigente in tema di ambiente, beni paesaggistici, salute e sicurezza. Ci aspettiamo che i Ministri oggi interpellati, diano un segnale esprimendo il loro STOP alla discarica di Falcognana, nel rispetto delle loro prerogative – seguita la nota in relazione alla procedura di affidamento – Vale la pena ricordare che oltre a tutti gli impedimenti sino ad oggi segnalati da questo Coordinamento e che sono stati ben rappresentati alla Procura della Repubblica, non può non ritenersi ancor più grave la procedura che si intende seguire di affidamento diretto, come indicata nella scorsa seduta dal Ministro On. Orlando, sembrerebbe violativa dell’art. 28 del codice degli appalti, posto che la società Ecofer Ambiente SRL, sembrerebbe non avere i requisiti richiesti in materia. Siamo pronti a dare battaglia perché le leggi vengano rispettate in tutte le sedi, dalle Amministrazioni che sino ad oggi hanno fatto ‘orecchie da mercante’”.

Leonardo Mancini