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Filobus Tor de’ Cenci: la Regione blocca il progetto

Per cittadini e Municipio IX è l’occasione per ripensare la mobilità locale: si punta a spostare i 37milioni di euro su altri interventi

Tratto da Urlo n.176 Febbraio 2020

TOR DE’ CENCI – Nell’ottobre del 2017 l’entrata in funzione del filobus tra l’Eur e Tor de’ Cenci era prevista per il 2020. Poi, nel gennaio del 2018, l’allora assessora alla Mobilità, Linda Meleo, parlava di importanti novità e di risultati che si sarebbero potuti vedere già entro la fine della consigliatura (2021). Oggi il progetto sembra essere stato definitivamente accantonato dal parere negativo della Regione Lazio nel rilascio della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). Come spesso accade nella Capitale, sarebbe facile gridare allo scandalo e alla lentezza dell’amministrazione, ma in questo caso i cittadini della zona sono tutt’altro che dispiaciuti.

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PROGETTO PASSATO

Il progetto del filobus infatti è da tempo osteggiato da comitati e associazioni dei quartieri periferici. Tra le caratteristiche maggiormente criticate ci sono i tempi di percorrenza che renderebbero l’opera inutile. “Ci battiamo su questa vicenda da più di 10 anni – racconta il Presidente del CdQ Tor de’ Cenci, Guido Basso – Inizialmente si parlava di un prolungamento dalla Roma-Lido, poi si è passati a prevedere il filobus, un progetto insensato su una percorrenza così lunga”. Si tratterebbe infatti di un percorso di circa 18 km, coperto dal filobus ad una velocità di 16 km/h, per un tempo di percorrenza, assolutamente non competitivo, di circa 45 minuti da Tor de’ Cenci all’Eur. Inoltre i cittadini hanno sempre lamentato la possibilità che questo intervento portasse maggiore traffico negli ampi viali del quartiere, che sarebbero fortemente ridotti per il passaggio della preferenziale. Il progetto, nella sua ultima stesura, aveva come punto di partenza la fermata della metro Eur Fermi, per poi incanalarsi, in sede protetta, su via Cristoforo Colombo. Punto d’ingresso nei quartieri sarebbe stato Casal Brunori, per poi proseguire all’interno di Spinaceto, in direzione di viale Eroi di Rodi. La direttrice principale del corridoio avrebbe puntato a Tor de’ Cenci, raggiungendo con delle deviazioni anche i quartieri confinanti. Dall’asse principale di via Cristoforo Colombo sarebbero poi partiti altri due percorsi, a servizio delle zone Castellaccio e Torrino-Mezzocammino.

NO DELLA REGIONE LAZIO

La Regione Lazio l’11 dicembre scorso ha quindi espresso il suo parere negativo alla VIA. Tra le criticità espresse dalla Regione, oltre a mancare un reale miglioramento della qualità dell’aria, ci sono anche i pochi benefici che arriverebbero da quest’opera. Se infatti i tempi di percorrenza arrivassero a 45 minuti, sarebbero ben pochi i cittadini che troverebbero conveniente utilizzare questo mezzo. Per risolvere le criticità avanzate dalla Regione, ci spiega il presidente della commissione municipale Mobilità, Giulio Corrente, “servirebbe uno stanziamento di ulteriori 25 o 28 milioni”, che si andrebbero a sommare ai precedenti stanziamenti di 38 milioni di euro. Quindi al momento le strade che si aprono sono due: cercare uno stanziamento ingente (circa 28 milioni appunto) per superare le criticità riscontrate dalla Pisana, con la necessità di provvedere all’elettrificazione dell’intera tratta e la risoluzione di alcune problematiche legate all’incrocio con la via Pontina, oppure cercare di reinvestire su altro i fondi stanziati per il corridoio. Magari, sperano i cittadini, senza che questi prendano le strade delle casse capitoline e non vengano più riversati sul territorio. “Il progetto è del 2006 e vedrebbe la sua attuazione non prima del 2025, quindi forse è più utile utilizzare i fondi altrove – aggiunge Corrente – magari aprendo la possibilità alla cura del ferro che riguarda progetti più moderni e in linea con le necessità attuali della città”. In commissione si è parlato ad esempio di eventuali prolungamenti della linea Metro B.

VECCHI E NUOVI SCENARI

I cittadini, incalzati dal Municipio, hanno immediatamente risposto il 20 gennaio con la richiesta di uno studio di fattibilità per due ipotesi progettuali: un prolungamento della Metro da Laurentina (anche se i fondi a disposizione non permettono un intervento così ingente) e l’ipotesi di realizzare una complanare preferenziale sulla Pontina. “Quello che vorremmo è la realizzazione di una corsia da piazzale Nervi fino ai nostri quartieri – aggiunge Basso – andando anche a servire l’IFO e passando sotto il GRA con un traforo”. Interventi che potrebbero essere coperti con i fondi fin qui destinati al filobus. “La complanare – seguitano dal CdQ – deve però essere realizzata pensando alla possibilità di ospitare dei binari. Questo perché da Tor De’ Cenci sarebbe facile proseguire la linea ferroviaria – metropolitana leggera, ndr – fino a Pomezia, anche andando a ricollegarsi con il progetto della Gronda Sud, creando il famoso ‘trenino pontino’ che chiediamo da sempre per limitare il traffico dei pendolari”.

RIPENSARE GLI INTERVENTI

Mentre nei prossimi mesi si potrà capire in che modo questi fondi potranno o meno essere destinati ad altri progetti, in Municipio IX si continua a governare la nuova mobilità pubblica realizzata con l’apertura del Corridoio Laurentina. In questi giorni dal Pd il Consigliere Alessandro Lepidini ha proposto un documento per arrivare ad una razionalizzazione dei trasporti, per servire quadranti che sono stati penalizzati da questo intervento: “Il Corridoio ha fatto ridurre le linee e il pericolo è che la mobilità ne risenta ulteriormente. Il possibile stralcio del progetto in direzione di Tor de’ Cenci deve essere un’opportunità per pensare una mobilità pubblica che vada realmente incontro alle necessità dei cittadini – conclude – non serve perseguire ad ogni costo un progetto vecchio: alla luce dell’esperienza maturata in questi primi mesi di attività del Corridoio sulla Laurentina, forse è più utile fermarsi e ripensare gli interventi”.

Leonardo Mancini