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Il bilancio partecipato approda al XII municipio

I comitati di quartiere rispondono “presente”. Ma i giovani partecipano?

Porto Alegre è la capitale dello stato brasiliano di Rio Grande do Sul. Ma è anche la bandiera di un archetipo, di un modello alternativo, votato al coinvolgimento diretto della cittadinanza nella gestione amministrativa della città, ciò che si definisce, appunto, un modello di democrazia partecipativa. Sono passati diversi anni dai primi esperimenti, realizzati nell’ormai lontano 1989.
Si è persa quella forte connotazione ideologica che aveva spinto, i movimenti nati a Seattle e precipitosamente ribattezzati no global, a farne la propria capitale. La sede mondiale dei Social Forum.
Oggi, si diceva,  quella matrice ideologica si è perduta. Si è deciso di seppellire l’ascia di guerra. Di snobbare pratiche repressive e censorie. Di prestare ascolto. E si è scelto di approcciare un modello che, sulla carta, riduce la forbice tra società civile e classe politica, dando la possibilità alla prima di avanzare proposte e idee rigorosamente generate dal basso, dal quotidiano vivere gli spazi del proprio territorio.
La Regione Lazio da circa tre anni sta finanziando comuni e municipi, affinché prestino attenzione alle istanze di partecipazione democratica. E da quest’anno il Municipio XII ha raccolto la sfida lanciando l’iniziativa, già sperimentata in altri contesti cittadini, del Bilancio Partecipato.
Se ne è fatto promotore il suo presidente, Pasquale Calzetta, con l’appoggio delle opposizioni, attraverso un iter che, a partire dalle scuole per chiudere con i comitati di quartiere, ha tentato la strada del dialogo.
Ricorda Massimiliano De Iuliis, capogruppo Pdl al Consiglio Municipale: “Il bilancio partecipato è un segnale di forte attenzione e vicinanza alle istanze dei cittadini e si è deciso di effettuare le prime assemblee pubbliche in alcune scuole del territorio (il Cannizzaro e l’Istituto Alberghiero) per avvicinare i giovani all’amministrazione, per sensibilizzarne il loro senso civico ed avere suggerimenti che provengano da quel mondo che spesso non è coinvolto a sufficienza dalla politica”. Dello stesso avviso è il Presidente Calzetta, quando riconosce, nell’appuntamento del 25 gennaio alla Sala Consiliare, che “ iniziare con le scuole superiori ha rappresentato una certa sfida, perché mentre con centri anziani e comitati di quartiere si hanno già relazioni, è più difficile entrare in contatto con i giovani”.
Lo strumento volto a favorire questa partecipazione è stato realizzato dalla Fondazione Logos PA, il cui referente, Massimo Fieramonti, ce ne spiega il ruolo: “Noi siamo la struttura che elabora i dati raccolti sia telematicamente, con un sito internet ed un apposito link, sia attraverso un questionario cartaceo. Al termine di questo processo, che si dovrà articolare in numerosissime proposte che provengono dai cittadini su vari temi, soprattutto su pressione dei vari Cdq, il municipio avrà uno strumento che ha il dovere morale di trasfondere nella loro programmazione, nel bilancio di previsione e, laddove possibile, dare risposte immediate”.
Il dubbio che la partecipazione giovanile sia stata effettivamente stimolata, rimane. L’appuntamento conclusivo, aperto al pubblico, è stato il 25 gennaio presso la Sala Consiliare del Municipio. In tale occasione si è registrata  la presenza di circa 35 cittadini, la metà dei quali rappresentati dai Presidenti dei Cdq che a turno, ordinatamente e in un clima rilassato, hanno preso la parola avanzando richieste e presentando proposte. Il più giovane dei presenti aveva 31 anni. Ed ero io. Non esattamente quello che si definisce un liceale.
Il 15 febbraio era il termine ultimo per la consegna dei moduli per partecipare: seguiremo l’iter nei prossimi mesi.

Fabio Grilli

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