Home Municipi Municipio IX

Il Casale di Fonte Laurentina tornerà ad essere “terra dei sogni”?

Casale la terra dei sogni

La sua assegnazione, senza bando, ad un’associazione che opera nel settore della disabilità, innesca le polemiche

Ads

Tratto da Urlo n.115 maggio 2014

FONTE LAURENTINA – Ai piedi della collina di Tor Chiesaccia, sorge un casale che venne assegnato dalla precedente Giunta Calzetta ad un’associazione di promozione sociale con l’intento di creare una fattoria didattica per disabili. Si procedette ad un’assegnazione diretta senza bando di gara, operazione oggi contestata dall’amministrazione comunale. “Questo progetto indiscutibilmente positivo per quel che riguarda il sociale – ha dichiarato il Vicepresidente del Municipio IX, Alessio Stazi – doveva essere selezionato con un ambito concorsuale. Il problema nasce dal fatto che la Giunta Calzetta aveva deciso di ricorrere ad un’assegnazione diretta del casale, dunque senza bando di gara, tramite una Direttiva di Giunta emessa nell’agosto del 2011”. Un procedimento oggi contestato. “Il 27 gennaio 2014 il Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma ci ha fatto sapere, testualmente, che ‘non si provvede a concedere beni pubblici con l’affidamento diretto bensì mediante bando’. Il fatto è che l’assegnazione firmata dall’ex Presidente Calzetta era necessariamente temporanea: era condizionata – ci spiega Stazi – ad un necessario perfezionamento”, che evidentemente non c’è stato. “Tutti gli atti posti in essere dagli uffici, e controfirmati dall’associazione che ha ottenuto l’assegnazione del casale, rendono condizionata la validità degli atti dal suddetto perfezionamento da parte del Dipartimento Patrimonio. E questo lo sapevano tutti – osserva il Vicepresidente – in particolare la componente politica. Pertanto sono basito dal vedere consiglieri d’opposizione stracciarsi le vesti oggi, quando avrebbero potuto operare meglio nella precedente consiliatura. Ad ogni modo oggi stiamo lavorando in collaborazione con il Patrimonio per trovare una soluzione, e di ciò abbiamo anche informato sia l’associazione Terra dei Sogni che la Consulta della Disabilità, con una riunione voluta dal Presidente Santoro”. Il centrodestra però rivendica l’operazione con cui si è assegnato il casale. “Io credo che sia una scelta giusta: è stato concesso un casale ad un’associazione che, senza chiedere nulla all’amministrazione, avrebbe potuto metter in atto dei servizi per ragazzi portatori di handicap. Un casale che oltretutto era stato oggetto di una serie d’occupazioni – ricorda il Vicepresidente del Consiglio Municipale, Massimiliano De Juliis – che si sarebbero potute ripetere, se non lo avessimo assegnato rapidamente. Dopodiché – incalza il Consigliere Fi – io andrei a vedere nel nostro e nel vicino Municipio VIII come sono state fatte le assegnazioni dal centrosinistra. Dal Papillo al bando del ‘coworking’ ci sono situazioni alquanto discutibili. Invece l’assegnazione alla Terra dei Sogni aveva un alto valore sociale. Inoltre, perché a Spinaceto si concedono senza bando dei locali alla Consulta della Cultura?”, osserva De Juliis, riferendosi a due aule dell’ex scuola Mameli. “Il casale di Fonte Laurentina non potevamo darlo direttamente alla Consulta dell’Handicap perché necessitava di una ristrutturazione. La Consulta, come soggetto giuridico, avrebbe avuto difficoltà a gestire l’operazione sul piano dei fondi. La Terra dei Sogni invece, lavorando a stretto contatto con la Consulta stessa, può gestire delle risorse economiche”. Sulla questione abbiamo sentito il Presidente dell’associazione la Terra dei Sogni, Fabio Bonacci. “Noi ci occupiamo di disabilità tout court, fisica e psichica, cercando di fare qualcosa anche sul piano della formazione. È nostra intenzione attivare nel casale una serie di laboratori, alcuni dei quali già realizzati a Spinaceto presso una struttura che ci ospita 4 mezze giornate a settimana. Lì organizziamo corsi di ceramica, vetreria, incisione e fotografia, facendovi partecipare 35 ragazzi con disabilità. Oltre a quelli, nel casale vorremmo attivare corsi di orticoltura, falegnameria, giardinaggio e già saremmo in grado di mettere a disposizione i professionisti da affiancare ai ragazzi con disabilità”. Sul piano economico, sollevato da De Juliis, Bonacci ci spiega che “la riqualificazione è tutta sulle mie spalle. Si parla di una cifra pari a 350mila euro, importo che comprende solo la ristrutturazione interna del casale, che deve essere adeguato alle esigenze delle persone con disabilità. Poi c’è la parte esterna da sistemare, ma nel nostro progetto – conclude Bonacci – compreso nel piano regolatore sociale (2011-2015) vorremmo includere anche gli abitanti del quartiere, gli anziani, gli artigiani di quei mestieri in rapida estinzione come i ciabattini. Insomma, cerchiamo il sostengo di volontari che ci aiutino con questi ragazzi, e ci rivolgiamo in particolare ai residenti di Fonte Laurentina”.
Un appello, quello di Bonacci, che non è caduto nel vuoto. “Siamo assolutamente favorevoli ad un nobilissimo progetto come quello dell’Associazione la Terra dei Sogni – c’informa Alessandro Recine, Presidente del CdQ Fonte Laurentina – infatti abbiamo proposto loro, d’intesa con il Municipio, di poter collaborare con un Regolamento da noi eseguito, per gestire dei piccoli lotti da adibire ad orti urbani collettivi sui 3,5 ettari di terreno a loro assegnati. Ci sembra assurdo che dopo un affidamento diretto fatto da un Presidente del Municipio nel 2011 – chiosa Recine – a distanza di 3 anni possa intervenire il Comune di Roma per bloccare questo progetto: molte famiglie hanno sacrificato le loro vacanze per realizzare il sogno di una fattoria sociale integrata ed ora si rischia di rimettere tutto a bando di gara?”, s’interroga perplesso Recine.

Sul tema entra anche il M5S che, dopo un’accurata ricostruzione della vicenda e delle responsabilità istituzionali, chiosa evidenziando “la posizione barcollante della odierna maggioranza su questa vicenda”. Se da una parte lo scorso marzo “ il Municipio invia una nota con il visto del Presidente Santoro al Dipartimento, per invitarlo a rivalutare il progetto con la conseguente possibilità di accoglierlo – osserva Giuseppe Mannarà, Capogruppo del M5S – allo stesso tempo conclude che in caso di non accoglimento della richiesta si rimane in attesa delle procedure per avviare un bando pubblico”. Risultato: “Assistiamo ad un totale stato di inerzia, che non porta a prendere nessuna precisa posizione”. Ma l’affondo dei grillini è bipartisan. “D’altra parte l’opposizione si schiera a paladino e difensore dell’Associazione, rimanendo sorda agli inviti del Dipartimento Patrimonio quando conferma che i beni immobili dello Stato sono concessi solo a seguito di avviso pubblico”. La posizione del M5S è chiara: “Riconosciamo la grande validità del progetto d’integrazione sociale. Tuttavia non possiamo fare a meno di ricordare che la legalità deve tornare di moda. Qualsiasi progetto, ancor più se così meritevole, deve allontanare qualsiasi dubbio di comportamenti clientelari, come l’agire in spregio delle norme dell’Evidenza pubblica”. Sul progetto abbiamo infine ascoltato anche la posizione della Consulta della Disabilità. “Nel territorio ci sono 7.611 persone riconosciute in condizioni di handicap grave, di cui 2.173 in età lavorativa (da 25 a 64 anni) – riflette Rosaria De Vitis, Vicepresidente della Consulta – Le esigenze d’inclusione sono enormi; le liste d’attesa per l’assistenza domiciliare sono lunghissime e non sembra ci sia l’intenzione, né le risorse per porci mano; non esistono occasioni di inserimento lavorativo, pur essendo questo uno dei punti del programma elettorale dell’attuale Amministrazione. Per questo difendiamo il progetto della Terra dei Sogni che mette insieme, a costo zero, persone che vogliono imparare con volontari di ogni età. Significa dare risposte a chi ha bisogno, accostare la popolazione alla consapevole conoscenza delle fragilità del territorio, in una parola – conclude Rosaria De Vitis – lavorare per quel ‘Municipio migliore’ che l’Amministrazione Santoro riuscirà a realizzare solo a prezzo di precise e consapevoli scelte politiche”.

Fabio Grilli