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Laurentina: pronta la manifestazione contro l’ampliamento della discarica

I cittadini si schierano contro l’ampliamento della discarica nella ex Cava Covalca richiesto in Regione, mentre il Municipio IX punta a farsi garante di un patto tra le parti

FONTE LAURENTINA – Sabato 5 febbraio alle ore 10.00 i cittadini e i membri di tante associazioni e comitati, si sono dati appuntamento in via Rita Brunetti a Fonte Laurentina per manifestare contro l’ampliamento nella discarica all’interno dell’ex Cava Covalca, a poche centinaia di metri dal sito della manifestazione. Nel raggio di 1 km dalla discarica nella ex Cava Covalca ci sono infatti scuole, case famiglia, aree protette, oltre ovviamente alle abitazioni di migliaia di cittadini.

LA RICHIESTA DI AMPLIAMENTO

La richiesta di ampliamento e di raddoppio della capacità ricettiva per la discarica di inerti all’interno dell’ex Cava Covalca al Km 11.200 della Laurentina è partita nel 2019 ed ha avuto un’accelerazione dopo lo stop dovuto ai noti procedimenti giudiziari che hanno colpito il Dipartimento rifiuti della Regione. Secondo i cittadini però durante l’iter autorizzativo le autorità regionali non avrebbero tenuto in debita considerazione le istanze portate all’attenzione dai comitati, oltre ai pareri negativi espressi dalle istituzioni locali. Il parere favorevole alla richiesta di variante della Conferenza dei Servizi è arrivato poco prima di Natale e questo, nell’idea dei cittadini, farebbe presagire una prossima autorizzazione finale. Inoltre, spiegano i comitati, “Per superare il parere negativo espresso dal Comune di Roma, la Regione dovrà intervenire con una variante urbanistica modificando la destinazione delle aree da verde pubblico a impianti tecnologici per tutta la durata dell’attività prevista per i prossimi 10 anni”.

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LE PREOCCUPAZIONI DEI CITTADINI

Massimiliano Coppola, Presidente di Legambiente Agro Romano Meridionale, sottolinea che “la preoccupazione dei cittadini è innanzitutto rivolta alla tipologia di rifiuti che vengono conferiti all’interno del sito in questione: infatti già nel 2020 la Regione Lazio ha autorizzato il conferimento di rifiuti codice 01 05 99 che comprende anche fanghi e rifiuti non altrimenti specificati. Ma la discarica di Cava Covalca è stata anche inserita nel 2019 nel noto documento tecnico firmato da Comune di Roma, Città Metropolitana e Regione Lazio che individuava, a seguito dell’ennesima emergenza rifiuti e dell’Ordinanza Zingaretti (che imponeva all’allora Sindaca Raggi di individuare almeno una discarica di servizio per Rifiuti Solidi Urbani – RSU) tra i possibili siti da riconvertire a discarica di RSU, andando in deroga a qualsiasi normativa vigente in merito a distanze da centri abitati, aree protette”.

LA MEDIAZIONE DEL MUNICIPIO IX

Al momento in attesa della manifestazione dei cittadini e degli sviluppi autorizzativi da parte della Regione Lazio, la Presidente Titti Di Salvo, l’Assessore all’ambiente, Alessandro Lepidini e il Presidente della Commissione Ambiente, Urbanistica e ciclo dei rifiuti, Manuel Gagliardi, stanno lavorando per attivare un dialogo tra le parti in causa per trovare un punto di accordo per mitigare gli effetti di un allargamento della discarica. “Stiamo cercando di introdurre un modello innovativo nella gestione di un conflitto ambientale – commenta l’Assessore Lepidini – Abbiamo incontrato le parti mettendo sul tavolo delle condizioni che secondo noi sono irrinunciabili. Il prossimo passo dovrebbe essere la sottoscrizione di un patto tra gestori e comitati da inserire nella determinazione che chiuderà il procedimento, con il Municipio IX pronto a fare da garante dell’accordo. Questo – afferma – sarebbe un modello innovativo per tutelare le esigenze di tutti a vantaggio del territorio”. Tra gli elementi da inserire nel patto ci sarebbe la durata certa dell’impianto e della variante urbanistica, da limitare comunque al solo perimetro della discarica. L’impossibilità di conferimento di altri rifiuti, soprattutto RSU (rifiuti solidi urbani) e l’adeguamento dell’impianto con la barriera arborea e un sistema di abbattimento delle polveri, oltre al divieto di transito dei mezzi pesanti su via di Vallerano. Inoltre verrebbe realizzato un vero e proprio Comitato di garanzia dei cittadini che possa accedere alla discarica e visionare la documentazione senza particolari formalità. Allo stesso tempo, spiega l’Assessore, sarà realizzato un accordo con l’ARPA Lazio per controlli su tutte le discariche del territorio, oltre alla verifica dei campioni dei rifiuti (il gestore deve mantenerli per due mesi). Infine serviranno delle rassicurazioni sul recupero ambientale dell’area alla fine della vita dell’impianto.

LA COMMISSIONE AMBIENTE

Mercoledì prossimo la vicenda della discarica verrà anche trattata nella commissione Ambiente municipale in una seduta programmata dal Presidente Gagliardi: “Stiamo cercando di costruire un tavolo per governare questo conflitto ambientale – spiega Gagliardi al nostro giornale – allo stesso tempo però come Municipio vogliamo lanciare un segnale forte chiedendo lo stralcio del piano di individuazione dei siti per rifiuti solidi urbani della giunta Raggi che conteneva anche questa discarica. Per legge un sito che accolga RSU non deve avere entro un Km abitati, luoghi sensibili e strutture di interesse, qui a 400 metri abbiamo le case e le scuole di Fonte Laurentina, per non parlare degli altri abitati. Ad oggi anche in emergenza rifiuti nessuna legge abbatte queste distanze minime, quindi il sito è irricevibile e come nuova maggioranza non ci riconosciamo con quel piano e quelle decisioni”. L’idea messa in piedi dalla politica locale è quella di fare del Municipio un punto di incontro su questa vertenza, anche con la possibilità di pubblicare tutta la documentazione e i dati dell’Arpa su questo e sugli altri impianti del territorio: “Vorremmo che questo divenisse il metodo da applicare su ogni discarica del Municipio IX – conclude Gagliardi – un territorio che sotto questo punto di vista da sempre contribuisce moltissimo con diverse filiere, dalla carta al fluff, passando per diversi siti destinati agli inerti”.

Leonardo Mancini