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L’Eur che verra’: acquario, nuvola e scheletri

Sono in dirittura d’arrivo i lavori all’Acquario e alla “Nuvola” di Fuksas. Tutto fermo alle ex Torri delle Finanze.


Si prospetta un 2013 di grandi trasformazioni per l’Eur. Il lifting avviato nella zona del laghetto giungerà a conclusione nell’anno venturo. Per la “Nuvola” di Fuksas e “Mediterraneum – Acquario di Roma” si preparano le cerimonie di inaugurazione, mentre un gigantesco punto interrogativo avvolge le ex Torri delle finanze (e forse anche ex Torri di Piano). Per ciò che concerne la rivoluzionaria struttura di Fuksas l’appuntamento resta fissato per il 31 gennaio. Pasquale Calzetta, Presidente del Municipio XII, adotta maggiore cautela: “So che stanno lavorando, c’è stato un incontro un paio di mesi fa nel quale ci veniva confermata la volontà di andare avanti. Sarebbe ad ogni modo molto importante chiudere un’opera storica, monumentale e di grande ingegno, fondamentale per il Municipio, per Roma e credo anche per tutta Italia. Il problema è che ci sono stati dei ritardi, ma spero che questo non comporti un rinvio dell’inaugurazione, riguardo alla quale non ho preoccupazioni dirette”. Poche preoccupazioni anche per quanto riguarda l’acquario. Calzetta stesso rivela infatti che “l’opera ormai è in dirittura d’arrivo. Spero non ci sia un ulteriore stop e che ci sia anzi la capacità di andare avanti e chiudere un progetto innovativo, apprezzato dal territorio e dalle scuole che hanno già affrontato un percorso educativo sull’acquario”. A riguardo, Michele Ruschioni, responsabile ufficio stampa “Acquario di Roma”, conferma la prossima apertura: “Ad oggi la data di apertura resta la primavera 2013. I lavori nel frattempo stanno proseguendo nella parte interna del cantiere, nella zona sotterranea”. È sempre il responsabile dell’ufficio stampa a spiegare il motivo del ritardo che ha portato all’ulteriore rinvio: “La Merlin (società incaricata di gestire l’acquario tradizionale) ha considerato le vibrazioni prodotte dal cantiere un pericoloso elemento di rischio per i pesci che si stavano per inserire ed essendo il loro mantenimento estremamente delicato, si è preferito posticipare”. Fin qui sembrerebbe affacciarsi il sereno sullo skyline dell’Eur, eppure dense nubi di tempesta si affacciano improvvise quando lo sguardo volge inevitabilmente al nudo scheletro delle Torri adiacenti la “Nuvola”. Spoglie ed inquietanti, sembrano voler rappresentare, con la loro mastodontica altezza, un monumento alla malagestione. Il Presidente del Municipio XII non si nasconde ed attacca: “Allo stato attuale credo che il progetto di Renzo Piano sia decaduto. I privati, che avevano anche sollecitato l’Amministrazione a comporre tutti gli atti e tutte le delibere, ci avevano anche impegnato tantissimo per portare a casa i permessi e le autorizzazioni. Tutto il lavoro fatto anche con i comitati ed i cittadini per cercare una mediazione su questo progetto si è rivelato inutile perché poi i privati si sono tirati indietro, determinando la fine di questo progetto”. Pasquale Calzetta non nasconde il suo disappunto per il degrado in cui versa il cantiere: “Il cantiere è stato lasciato abbandonato a se stesso anche se c’era una DIA che imponeva la messa in sicurezza ed anche la sorveglianza di questo immobile. Ricordo che c’è stato anche il suicidio di un ragazzo, che è potuto accedere indisturbato all’area del cantiere, salire e buttarsi giù da uno dei piani delle torri. È un fatto molto grave e per questo motivo abbiamo imposto alla società che ha in carico il cantiere di mettere in sicurezza i piani e porre la vigilanza all’interno del cantiere”. La necessità di ristrutturare la desolante struttura è resa ancor più impellente considerato il gravoso danno d’immagine recato alla città di Roma data la sua particolare collocazione: “So che si stanno trovando delle cordate per fare in modo che ci sia un nuovo progetto – prosegue Calzetta – noi auspichiamo che ciò venga fatto il prima possibile, perché in un momento in cui si stanno per inaugurare opere importanti, avere uno scheletro così brutto, tra l’altro all’interno di una delle porte che conducono all’ingresso della città è un fatto da scongiurare”. Ulteriore danno è quello legato al mancato versamento degli oneri concessori che avrebbe reso possibile la costruzione del sottopasso sulla Cristoforo Colombo, come confermato dall’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Marco Corsini: “Il sottopasso sulla Cristoforo Colombo, senza gli oneri dovuti dal privato realizzatore delle Torri, è impossibile da realizzare”. Matilde Spadaro e Vincenzo Vecchio (Sel), fondatori del movimento “Atuttaleur” si fanno promotori di una possibile soluzione, proponendo la mozione con la quale si intende ripristinare funzioni pubbliche all’interno dei tre grattacieli: “Dopo il ritiro della cordata di imprenditori che avrebbero dovuto ristrutturare le torri per farne appartamenti, siamo noi allora a proporre un uso alternativo: se ne riappropri il pubblico, l’Eur è un bene di tutti e come tale va preservato. Sarebbe stato uno dei desideri di Renato Nicolini voler vedere le torri dialogare con la Nuvola, e rendendo un omaggio a questo uomo tanto lungimirante, ci poniamo con questa proposta nella sua scia e gli volgiamo uno sguardo sperando che questo nostro intento diventi presto realtà”. E così, mentre da FINTECNA Immobiliare, che controlla Alfiere Spa (le cui quote sono divise a metà tra privati e la stessa FINTECNA) si afferma che il progetto di Renzo Piano è bloccato ma non scartato, resta al momento solo un alone di mistero a ricoprire le spoglie torri. L’Eur che verrà è anche questo.

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Simone Dell’Unto