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Luneur: la soluzione non e’ mai stata cosi’ vicina

Buone notizie per gli ex dipendenti, mentre per i subconcessionari c’è ancora da attendere.

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Facciamo ordine e chiarezza sulla complessa situazione che ancora vede protagonista il Luneur. Eur Spa ha siglato recentemente un protocollo d’intesa con le organizzazioni sindacali rappresentate dal segretario CGIL SLC e le Cooperative Sociali Onlus “29 Giugno” e “Formula Sociale”. Lo scopo è quello di garantire l’occupazione nelle stesse cooperative degli ex dipendenti del Parco, in attività di gestione e cura del patrimonio verde di Eur Spa, con eventuale estensione ad aree verdi degradate nel quartiere. Tale iniziativa non precluderà un successivo riassorbimento della forza lavoro alla possibile riapertura del Luneur. “L’assunzione di un tale onere –dichiara l’Amministratore delegato di Eur Spa Riccardo Mancini- corrisponde all’impegno di porre fine ad una situazione di precarietà, degrado, scarsa sicurezza e abbandono di una parte importante del nostro patrimonio, come è l’area dell’ex Luneur. Eur Spa, fin dall’inizio del mio mandato – continua Mancini – si è mostrata disponibile al confronto con le parti sindacali, le organizzazioni di categoria, le istituzioni comunali e municipali, per favorire una soluzione che potesse comporre le situazioni di conflitto sociale”.
Remigio Cona, Vicepresidente ANESV (Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti) ci spiega meglio la situazione: “L’Eur Spa con questo provvedimento ha garantito altri sei mesi di lavoro ai 20 ex dipendenti, che erano già in mobilità in deroga, che verranno inglobati nella cooperativa privata che cura il verde dell’Eur. L’iniziativa è stata promossa dalla CGIL, e li riguarda in quanto dipendenti Enpals e non subconcessionari. Questi ultimi, infatti, non saranno coperti da tale accordo”. Quindi una situazione risolta in piccola parte, oltre che temporaneamente, ma comunque un primo passo che ancora non era stato compiuto, e che permetterà ad alcune persone di prendere una piccola boccata d’ossigeno. A quanto pare però, per completare il puzzle che comprende tutti gli ex operatori dello storico luna park, mancava un solo tassello: un censimento. “Eur Spa aveva necessità di sapere quali erano gli operatori ancora all’interno del Luneur e quali, invece, quelli che se ne erano andati – continua Cona – Una richiesta strana, visto che l’Eur è la società concessionaria che, a quanto pare, non sa chi sono i suoi subconcessionari. Il Municipio XII si è reso disponibile a farlo, nonostante non ci sia stato permesso di entrare all’interno del parco, quando noi (molti degli operatori lavoravano lì già dagli anni ’50, ndr) potevamo dare le maggiori indicazioni in merito. Ora che il censimento è stato consegnato all’Eur, Mancini non ha più scuse e noi attendiamo una convocazione per risolvere la nostra situazione, che dura da troppo tempo. Continuiamo a chiedere, ovviamente, di riprendere il nostro lavoro – conclude – ma soprattutto vogliamo chiarezza”. E Pasquale Calzetta, Presidente del Municipio XII, sembra soddisfatto: “In questi mesi ci siamo adoperati per risolvere il contenzioso con i sub concessionari, necessario per sbloccare la situazione e riaprire il parco. Ora abbiamo finito il censimento per verificare chi avesse realmente diritto a rientrare nell’accordo che porrà fine alla controversia che si trascina da troppo tempo. Ma soprattutto – spiega il Presidente – abbiamo dato una risposta concreta a coloro che si erano ritrovati senza lavoro e che ora, con un contratto a tempo determinato, saranno impegnati nella manutenzione del verde dell’Eur. L’impegno del Municipio e di Eur Spa – continua – è stato massimo, e mi auguro che gli sforzi compiuti ci permettano in breve tempo di restituire a chi vive nel Municipio e all’intera città un parco divertimenti che è ormai nel cuore dei romani”.
Avevamo chiesto al Presidente Calzetta perché gli operatori non sono stati ammessi durante il censimento, visto che potevano dare delle importanti direttive in merito. Non c’è stata risposta. È ovvio chiedersi, a questo punto, se esiste uno spiraglio di riapertura per un parco oramai morto e sepolto da ben due anni, dopo più di cinquant’anni di onorata carriera. “Attualmente non c’è alcun lavoro in corso, solo qualche cumulo di betonella qui e lì. Del resto come si potrebbe riqualificare il Parco, con tutte le attrazioni ancora dentro?” ci illumina Cona. Insomma, fumo negli occhi di chi crede ancora che in quell’area sorgerà un nuovo parco dei divertimenti, oppure primi passi per risolvere un contenzioso logorante e infinito? Domande che ancora rimangono senza risposta e che forse solo altra attesa, ancora una volta, potrà risolvere.

Serena Savelli