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Ex Vaccheria: prende forma il museo che racconta la storia del territorio del Municipio IX

La presidente Di Salvo: “Coinvolgeremo nel progetto dipartimenti comunali e soprintendenze”

Tratto da Urlo n.200 aprile 2022

EUR – Vogliamo dare ai cittadini un museo in grado di raccontare in un unico percorso tradizioni, usi e costumi del IX municipio, da una parte con i reperti archeologici, dall’altra con la narrazione delle origini delle singole aree del territorio. L’obiettivo è realizzare l’obiettivo sognato negli anni Settanta e Ottanta del Novecento dallo storico dell’arte e sindaco di Roma Giulio Carlo Argan che concepiva il museo come una struttura capace di attivare sul territorio un’intensa attività culturale“. Con queste parole la Presidente del IX municipio Titti Di Salvo intende rilanciare il progetto “perché è importante valorizzare un territorio ricco allo stesso tempo di antiche vestigia e riassumere in un disegno unitario le variegate e originali storie che caratterizzano i quartieri, la comunità Giuliano Dalmata, Spinaceto con la sua toponomastica fortemente legata alla Resistenza e agli eroismi nel periodo di guerra, Castel di Leva che è nata dalle occupazioni dei terreni da parte dei contadini marchigiani”.

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LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO

L’opera era prevista da una convenzione urbanistica stipulata in presenza del costruttore dell’opera – ha precisato Di Salvo – in quella sede si stabilì cosa doveva fare il costruttore per la comunità e ormai da più di 10 anni i lavori sono stati realizzati dall’impresa di Luca Parnasi. L’ultimo intervento è stato tre anni fa, adesso l’immobile è pronto per ospitare i reperti, ma deve essere incluso al patrimonio del Comune“. Il museo rientra nelle opere di urbanizzazione secondaria disciplinate dalla legge 29 settembre 1964, n. 847, che autorizza i Comuni e i loro Consorzi a contrarre mutui per l’acquisizione delle aree ai sensi della legge 18 aprile 1962, n. 167, che contiene le disposizioni per favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per l’edilizia economica e popolare. In base a queste norme sono state inserite tra le opere secondarie obbligatorie anche le attrezzature culturali e sanitarie e le aree verdi di quartiere. Il fondo bancario proprietario dell’ex vaccheria ha completato i lavori e si dice pronto a rilasciare l’immobile che deve essere acquisito da Roma Capitale.

I PROSSIMI PASSI

In qualità di presidente del Municipio è mia intenzione convocare tutte le parti interessate – ha proseguito Di Salvo – a cominciare dalla Sovrintendenza capitolina e dalla Soprintendenza speciale, a seguire con il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbana (PAU) e il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale”. La proposta arriva all’indomani di un sopralluogo a via Giovanni L’Eltore, dove si trova l’ex Vaccheria, a poca distanza dal centro commerciale Euroma2. Qui si estendono i 1.500 metri quadri della struttura con teche e un magazzino per reperti, un punto ristoro e un’ampia sala che può essere destinata a incontri culturali e conferenze. Finché il Dipartimento di Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale non prenderà fisicamente le chiavi dell’edificio, non si potrà fare nulla, “comunque il IX Municipio è disponibile a riceverlo successivamente – ha aggiunto Di Salvo – per poi destinarlo secondo quanto previsto dalla convenzione urbanistica”. Il luogo si è ben conservato nel corso degli anni e non ha subito atti di vandalismo anche grazie al fatto che l’onere della sorveglianza era in carico alla società costruttrice. L’auspicio generale è che al più presto il museo possa svolgere il suo ruolo culturale, tra cui quello di esporre i reperti degli scavi presenti sul territorio municipale, rendendoli fruibili per i cittadini e ricostruendo e contestualizzando funzione e provenienza degli oggetti all’interno del percorso espositivo.

Andrea Ugolini