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Nuova Commissione Sicurezza nel XII Municipio ed e’ subito polemica

L’elezione all’unanimità del Consigliere d’opposizione Antonio Scelzi (Api) scatena il conflitto. Il Pd chiede le dimissioni di Calzetta. Dalla maggioranza Cimini, deluso, cita un pentito coinvolto in un processo ad Andreotti


La sicurezza, all’ombra del cupolone, è un tema delicato. Ago della bilancia di ogni tornata elettorale, torna ciclicamente in auge, recando con sé una pletora di proteste e recriminazioni, assolutamente bipartisan.
La storia dell’elezione del nuovo Presidente della Commisione Sicurezza al XII Municipio non si sottrae ad un fuoco incrociato di polemiche, tanto inatteso, quanto, paradossalmente, prevedibile. Inaspettato perché si è proceduto all’elezione di un candidato dell’opposione, scelto con tutti i voti della maggioranza. Prevedibile, in quanto, di fronte ad un’occasione del genere, chi non amministra solitamente tende a strumentalizzare l’accaduto. Come, puntualmente, è avvenuto.

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“Nella mattinata del 29 settembre il Municipio Roma XII si è riunito per l’elezione del nuovo Presidente della Commissione Sicurezza. Con otto voti su nove è stato eletto il candidato dell’opposizione Antonio Scelzi (Api). Ai tre voti dell’opposizione di sono aggiunti cinque voti del Pdl. Di fatto, non votando il candidato proposto dal Presidente del Municipio Calzetta, il centrodestra ha sfiduciato il suo presidente”. E’ quanto dichiarano Andrea Santoro (Pd) , coordinatore del Pd del Municipio XII e Giuseppe Contenta, capogruppo Pd in Consiglio municipale.
“Oggi – continuano Santoro e Contenta – su un tema così caldo come la sicurezza nei municipi e a Roma, lo stesso Pdl ha ammesso il fallimento della sua giunta. A questo punto, Calzetta ha l’obbligo di valutare le proprie dimissioni, in modo che la parola torni subito agli elettori”.

Cosa ne pensa, la Presidenza del Municipio, di questa richiesta?
“Il nuovo presidente della Commissione Sicurezza del Municipio XII è stato eletto all’unanimità, il che non è indice di una vittoria dell’opposizione sulla maggioranza. Al contrario è la maggioranza che ha scelto di sostenere un candidato dell’Api, gruppo che, d’altronde, sia nella politica  territoriale che in quella nazionale, ha dato segnali di grandi equilibrio, distinguendosi per una politica improntata a uno spirito costruttivo nell’interesse dei cittadini, e rifiutando quell’atteggiamento meramente ostruzionistico che, invece, connota altri gruppi dell’opposizione”.
Acqua sul fuoco, dunque, da parte del Presidente Calzetta, che si congeda con la certezza che il neoeletto Antonio Scelzi  “potrà operare sinergicamente con la maggioranza per dare risposte concrete alle esigenze del territorio”.

Tutto chiaro? No, per niente. Perché l’altro candidato, Massimo Cimini, consigliere in quota Pdl, non l’ha presa bene.
“Quando me lo hanno detto non ho potuto credere alla notizia della dichiarazione dell’unanimità nella votazione del nuovo Presidente della Comm.ne Sicurezza considerando che io stesso, che ero Vicepresidente nella precedente Comm.ne , ho scelto di non prendere parte ad una votazione frutto di un lungo braccio di ferro (come dimostrano i comunicati stampa contrastanti di altri colleghi) all’interno della maggioranza stessa e sapientemente sfruttato dalle opposizioni “.  Un  clima, dunque, da resa dei conti, dentro alla maggioranza municipale, per nulla smentito dal Cimini, che si dichiara  amareggiato nel constatare che malunori interni al gruppo di governo – dunque ecco un’ammissione –  hanno già portato il giorno successivo all’interruzione dei lavori, causa mancanza del numero legale in votazione, della seduta di Consiglio.”  Il riferimento è alla seduta pubblica che si è svolta in Aula Consiliare, sul tema dei miasmi che i residenti di Decima e Torrino imputano al depuratore Acea di via Ostiense. Una seduta che non si è conclusa con la prevista votazione perché, il Pdl, in corso d’opera, ha fatto mancare il numero legale.

Ma c’è dell’ altro. Con uno stato d’animo, per sua stessa ammissione “contrariato”, il Consigliere Cimini lascia agli atti una dichiarazione “discutibile”, che, ovviamente, fa gioco ad un’opposizione per nulla in vena di complimenti.
“Nei prossimi giorni vi racconterò tutto, ma stringetevi alle sedie perché tutto si collega, tutto si tocca…. Io vi ripeto, vi racconto tutto ma stringetevi alle sedie. (Pentito Pippo Calò nel processo Andreotti)”. E’ con questo intervento scritto, lasciato agli atti del Consiglio del Municipio XII, che Massimo Cimini si scaglia contro la sua maggioranza, che sostiene il Presidente Calzetta, e l’opposizione di centrosinistra per lamentare la sua mancata elezione a Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio XII” E’ quanto dichiarano, ancora una volta, Andrea Santoro e Giuseppe Contenta.
“Dopo il saluto romano in aula, le cartoline di auguri raffiguranti il Duce, adesso una citazione di un pentito di mafia. La maggioranza del Presidente Calzetta – proseguono i due consiglieri del PD – sta superando ogni limite. Il Partito Democratico del Municipio XII chiede formalmente al Presidente del Municipio e al Sindaco Alemanno di richiamare questo Consigliere. Se questi sono gli ‘esempi’ che si portano nelle istituzioni, è chiaro che non si metterà mai fine al degrado culturale e sociale che sta investendo questa città”.

Niente male, dunque, come epilogo di una scelta che puntava all’inclusione. La Commissione Sicurezza, presieduta da Scilezi per  ora, una certezza ce l’ha: la stagione delle “larghe intese” non si è aperta nel migliore dei modi.

Fabio Grilli