Home Municipi Municipio IX

Prostituzione Eur: dallo ‘zoning’ alle ‘5 azioni’

prostituzioneeurrepertorio

Cambia e si ridimensiona il progetto di contrasto alla prostituzione

Ads

Tratto da Urlo n.123 marzo 2015

MUNICIPIO IX – In molti nel pentagono dell’Eur aspettavano l’inizio del 2015 per festeggiare i provvedimenti per la riduzione della prostituzione, ma i tempi strettissimi annunciati dal Presidente Santoro non sono stati rispettati. “Abbiamo atteso – scriveva ad inizio febbraio l’Associazione Ripartiamo dall’Eur – Ma nessuna notizia dello ‘zoning’. Riparte la battaglia al Municipio ed al Comune e questa volta pesantemente”. Al silenzio sul tema ha poi messo fine il Presidente Santoro, annunciando un incontro con l’Assessore capitolino Francesca Danese: “Bisogna smetterla con i finti o veri moralismi per prendere di petto il problema”.
L’incontro ha portato i suoi frutti, riaccendendo l’attenzione sulla proposta del “progetto #Michela” e aprendo alle polemiche bipartisan. Prima di tutto sui fondi necessari per il progetto: 5.000 euro al mese secondo Santoro, da destinare principalmente alle pattuglie impegnate nel controllo e agli operatori sociali. Il minisindaco ha parlato di “cifre assolutamente sostenibili per una città come Roma”, anche se l’opposizione municipale si è scagliata contro questa stima definendola irrisoria. A queste critiche si sono aggiunte le affermazioni di tanta parte del Pd: “È profondamente sbagliato e ingiusto che si pensi di consentire, in alcune strade di Roma, l’acquisto del corpo delle donne – ha detto il Consigliere capitolino Pd, Gianni Paris – Un’Amministrazione non può pensare di risolvere un allarme sociale, normalizzando un fatto tanto grave”. Si aggiunge poi Andrea De Priamo, portavoce romano di FdI-An: “Questo provvedimento dimostra come a questa Amministrazione non interessi risolvere i problemi dei cittadini, ma solo gettare fumo negli occhi con inutili, se non dannosi, palliativi”. Nonostante l’attestato di stima verso il coraggio di Santoro, anche il minisindaco di Arvalia si è schierato contro lo zoning: “Non sono d’accordo con questa soluzione – ha scritto Maurizio Veloccia – credo che la quasi totalità di chi sta su strada sia sfruttato o vittima di tratta, e credo che bisognerebbe intervenire con molti più strumenti per stroncare questi fenomeni”. Ci sono stati anche degli apprezzamenti per l’operato del Presidente, come dall’Assessora Cattoi che spiega: “Il percorso iniziato dal Presidente Santoro è molto rispettoso di tutte le persone che vengono coinvolte in questa vicenda: da una parte le donne, dall’altra parte i cittadini che vivono in quartieri dove ci sono situazioni di degrado”. Apprezzamento anche dai ‘vicini di casa’ di Santoro, con il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, che ha parlato di “tentativo coraggioso che cerca di intraprendere una strada diversa rispetto alle solite, rappresentate dall’aumento dei controlli o dall’introduzione di nuove tipologie di reato”.
Tra i “critici” del Presidente c’è il Consigliere forzista Gino Alleori, che parla di proclami e di strumentalizzazione dei problemi dei cittadini, aggiungendo poi: “Santoro forse ignora che in questo modo si potrebbe ravvedere il reato di favoreggiamento ed induzione alla prostituzione oltre a consentire atti osceni in luogo pubblico”. Il riferimento è alla posizione assunta dal Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro: “Non si può fare perchè significherebbe ammettere la prostituzione, cioè dire che essa è lecita e quindi chi utilizza la donna per tale scopo non sarebbe passibile di sanzione”. Nel tentativo di placare gli animi Santoro ha cercato di chiarire gli aspetti principali del progetto da mettere in campo, spiegando che il cosiddetto zoning è soltanto l’ultimo degli elementi del progetto: “Vogliamo riportare risorse al progetto ‘Roxanne’, quello che era stato cancellato da Alemanno, per stroncare il racket. Poi – continua – bisogna aumentare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Il terzo è l’educazione sentimentale nelle scuole. È una proposta di destra? È una proposta di sinistra? Non lo so. Scegliete voi – aggiunge – Secondo me è una proposta per un quartiere o una città finalmente civile. Per questo chiedo a tutti i politici di fermarsi nel commentare senza conoscere”.
Il 10 febbraio, in una riunione della Giunta capitolina, è poi arrivato il rifinanziamento del progetto Roxanne. Una notizia salutata con favore assieme alla predisposizione, sempre dal Campidoglio, di maggiori controlli nel pentagono dell’Eur. L’operazione, partita nel momento di massima visibilità mediatica del fenomeno, ha permesso di identificare una ventina di prostitute e di denunciare otto persone. In un clima piuttosto teso, con il progetto dello zoning nel Municipio IX in netta frenata, è arrivata anche la bocciatura ufficiale del Pd romano. Dopo l’attesa riunione sul tema, il Presidente nazionale e Commissario romano del Pd, Matteo Orfini, ha dichiarato: “Bisogna intervenire alla radice del problema colpendo le filiere criminali e garantendo assistenza e sostegno alle vittime. L’iniziativa del Presidente Santoro e le scelte della Giunta Marino prevedono il rifinanziamento del progetto Roxanne e non l’istituzione di zone a luci a rosse. Serve un impegno inter-istituzionale condiviso, a partire da uno sforzo da parte del Ministero dell’Interno, della Prefettura di Roma e delle forze dell’ordine”.
Dopo questa netta frenata il Presidente Santoro non demorde e per ottenere perlomeno qualche iniziativa di contrasto effettivo al fenomeno chiama i cittadini “a consiglio”. Il 19 febbraio si svolge infatti un Consiglio municipale straordinario sul tema della prostituzione, decisione questa che fa indignare l’opposizione con il Capogruppo di Fi, Massimiliano De Juliis, che dichiara: “Sono quattro mesi che abbiamo protocollato la richiesta senza che il Presidente si sia mai degnato di affrontare tali argomenti”. Nonostante le polemiche, il Consiglio licenzia un atto che riporta cinque punti: “Cinque proposte che reputo di buon senso e che dovrebbero essere condivise da tutti”, afferma Santoro. In primis il divieto della prostituzione in prossimità di abitazioni, scuole e parchi gioco; poi multe fine a 500 euro per i clienti; l’utilizzo degli operatori delle unità di strada per strappare dallo sfruttamento ogni donna vittima di tratta; il coordinamento delle Forze dell’Ordine per un controllo del territorio più efficace; la promozione di giornate di educazione sentimentale, affettiva e al rispetto del corpo della donna nelle scuole. “È da circa un anno che chiediamo al Presidente di aumentare i controlli delle forze dell’ordine, di far rispettare il divieto di transito nelle ore notturne nelle zone residenziali dell’Eur. Oggi – seguita De Juliis – dopo mesi di inutili chiacchiere il Presidente Santoro approva le nostre richieste. L’unica cosa che ci dispiace è che a queste conclusioni, se ci avesse ascoltato, si sarebbe arrivati già un anno fa”. I Consiglieri del M5S, Giuseppe Mannarà e Alessandra Agnello, sono molto critici sull’accaduto: “In meno di un anno e mezzo sono stati fatti tre consigli tematici sul problema della prostituzione – affermano – Carte alla mano sono cinque gli atti votati dal 2012 ad oggi. È andato in scena l’ennesimo teatrino della politica che ha approvato un atto che conteneva disposizioni già accolte in atti precedenti che quindi dovevano essere già operative”.
A qualche giorno dal Consiglio straordinario e dalla massima copertura mediatica della vicenda, abbiamo voluto ascoltare Paolo Lampariello dell’Associazione Ripartiamo dall’Eur, per capire se i controlli disposti abbiano portato perlomeno dei miglioramenti: “Oggi il fenomeno è tornato. Sicuramente il divieto di transito non viene fatto rispettare e questo è eclatante perché la prostituzione insiste proprio su quelle strade”. Conclude Lampariello: “L’importante è che di tutta questa storia non rimangano soltanto le chiacchiere, i cittadini aspettano delle risposte”.

Leonardo Mancini