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Rifiuti La Polizia Locale sequestra una centrale di smistamento illegale in via Laurentina

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Sarebbero più di 80 le tonnellate di rifiuti stoccate nel sito negli ultimi mesi

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L’OPERAZIONE – Nella giornata di mercoledì 21 settembre gli uomini della Polizia Locale di Roma Capitale sono intervenuti in un’area di proprietà del Comune in via Laurentina 875, al confine con l’isola ecologica gestita dall’AMA. L’operazione, che ha visto coinvolti gli agenti del gruppo SPE, ha portato alla chiusura di un’attività di gestione illegale dei rifiuti. I materiali venivano accumulati nell’area da alcuni cittadini extracomunitari, dopo essere stati reperiti dalla raccolta sul territorio di Roma, con il rovistaggio nei cassonetti e al di fuori delle isole ecologiche dell’AMA, soprattutto durante gli orari di chiusura delle stesse. 

LA FILIERA – I rifiuti accumulati, una volta smistati e ripuliti delle parti di valore (materiali ferrosi in particolare), venivano rivenduti oppure conferiti nella vicina Isola Ecologica. “Il sistema imprenditoriale individuato, (che operava completamente in nero con elusione fiscale e tributaria totale) – si legge in una nota della Polizia Locale – di fatto dirottava a proprio vantaggio una parte importante parte dei flusso di rifiuti urbani e speciali, sia quelli giornalmente in ingresso presso il centro di raccolta comunale gestito da AMA SPA in Via Laurentina 900 che quelli provenienti dalla rete di piccoli padroncini che con furgoni fanno la spola tra il sito e vari siti a sud di Roma”. Secondo le fonti della Polizia Locale si calcola che la quantità dei rifiuti gestiti illecitamente da gennaio 2016 ad oggi sia di almeno 80 tonnellate.

INDAGINI E ARRESTI – Ai termine delle attività sono stati deferiti all’autorità giudiziaria: due cittadini extracomunitari che avevano in uso l’area di proprietà comunale da loro utilizzata per perpetrare i reati ambientali; un cittadino comunitario titolare di impresa artigiana, che anziché conferire i propri rifiuti presso il centro di raccolta comunale li aveva smaltiti illecitamente; nonché i titolari delle aziende presso cui i predetti cittadini stranieri avevano già conferito illecitamente i rifiuti. Il sito al momento è sotto sequestro, ma le indagini proseguono nell’intenzione di portare allo scoperto l’intera rete a servizio di quest’attività illecita.

LeMa