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Salviamo le palme romane dal punteruolo rosso

Al quartiere Torrino Decima la nuova cura che arriva dall’Africa. E costa poco!
La salute delle palme romane è a rischio da vari anni ormai. A nessuno sarà sfuggita l’immagine di queste piante completamente spoglie, morte o definitivamente malate.
La causa? Un parassita venuto dall’Oriente, il punteruolo rosso. Nel 1994 l’insetto è comparso in Europa e nel 2005 è arrivato in Italia: la femmina depone 300 uova sulla base delle giovani foglie o nella cavità nel tronco della palma e in seguito le uova si trasformano in pochi giorni in piccole larve che si nutrono delle palme. Fino a poco tempo fa si pensava non ci fosse alcuna cura. Ma oggi siamo ad un punto di svolta. Il Dott. Agronomo Nabawy Metwaly, con la Green World Consulting opera dal 2005 contro il punteruolo rosso: in Italia più di 5000 palme sono malate mentre in Arabia Saudita sono più di 7000. “Avvalendoci di una specifica ed innovativa metodologia siamo in grado di prevenire i danni causati dal terribile coleottero – ha spiegato Metwaly – I trattamenti permettono la disinfestazione completa del punteruolo rosso: sono necessari tre o quattro trattamenti l’anno per le piante con una infestazione media. Dopo tre anni la pianta si immunizza. Purtroppo il punteruolo rosso è molto forte, ogni animale possiede un suo DNA. È possibile che nessuna palma possa ritenersi immunizzata se non per pochi anni”. “Abbiamo presentato il progetto alla Regione Lazio e speriamo di ricevere presto riposte concrete – afferma Federico Polidoro, Presidente del CdQ Torrino Decima – La Regione Lazio prevede l’annientamento delle piante malate senza possibilità di cura. Le istituzioni pubbliche non fanno nulla per prevenire questo scempio mentre molti privati si stanno attivando, come qui nel nostro quartiere dove alcune famiglie hanno versato 60 euro per curare le palme infestate”.
I laboratori civici per il bene comune hanno effettuato una mappatura interattiva delle palme del Torrino attraverso la quale è possibile localizzare il luogo esatto dove si trovano le piante. “Nel nostro condominio di Via Cina 451 – afferma  Lorenzo Maria Sturlese del CdQ – esiste un patrimonio di 60 palme dal valore complessivo di circa un milione di euro (una palma di sei metri vale 18.000 euro); grazie al Metodo Metwaly già dopo il primo trattamento, il coleottero, le larve e le uova non esistono più, neanche nelle 20 palme infestate. La Regione Lazio, dopo un sopralluogo, aveva imposto l’abbattimento delle piante, pena multe salate. Abbiamo risposto che le piante stanno bene e ancora non abbiamo ricevuto repliche”. La cura ha un costo molto basso: 7 trattamenti in tre anni non arrivano a 1000 euro. Lo smaltimento della palma costa almeno 1500 euro: oltre all’abbattimento le palme devono essere sottoposte anche all’incenerimento. “Esiste una normativa della Regione Lazio, secondo la quale le palme colpite dal punteruolo rosso vanno rimosse e incenerite – sostiene Maurizio Cuoci, Vicepresidente del Municipio Roma XII – Il Comune di Roma si è sempre adeguato a questa normativa, ma visto che l’agronomo ha avuto contatti con la Regione la situazione potrà cambiare; se c’è la volontà di cambiare la normativa e se soprattutto ci sono le risorse per la cura le palme verranno salvate. Il Comune si occupa solo di quelle malate mentre la cura andrebbe fatta su tutte le piante senza aspettare il terzo stadio di infestazione. Il costo aumenta e valuteremo l’attuazione del progetto”.
“Non dobbiamo dimenticare che il punteruolo predilige la palma ma può attaccare anche altre piante” conclude Metwaly “è possibile che se non si agisce in breve tempo fra vari anni altri alberi della città avranno lo stesso problema”.

Arianna Adamo

Urloweb.com

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