Lo stabile ospita realtà che funzionano e che vengono danneggiate da quelle che, ottenuta l’assegnazione, non lo utilizzano
SPINACETO – Il Centro Civico Polifunzionale di Largo Cannella, sede distaccata del Municipio IX, potrebbe in tempi relativamente rapidi, abbandonare il degrado che lo caratterizza. Oggetto d’una riqualificazione e d’una riassegnazione degli spazi di veltroniana memoria, la struttura continua a soffrire i problemi di sempre. La scarsa fruizione dei locali, accompagnata dall’assenza d’una qualsiasi pulizia degli spazi comuni, ne hanno minato la capacità attrattiva, lasciando il posto, progressivamente, ad un senso d’abbandono che pervade chiunque vi metta piede. Questa è la fotografia di Largo Cannella. Un luogo che ad un occhio distratto appare un cancro nel bel mezzo d’un quartiere. “Il palazzaccio dei murales”, com’è recentemente stato qualificato in un articolo pubblicato su Il Messaggero. Eppure, se si trova il tempo di attraversarlo, di conoscere le realtà che lo popolano, quel Centro Policulturale appare pregno di potenzialità che, se correttamente indirizzate, potrebbero esplodere. E come la larva che per lungo tempo attende nel suo bozzolo, potrebbe tornare ad essere quello che non è mai stato: lo Shangri-là del Municipio IX.
Partiamo dall’esistente. Oggi vi sono molteplici realtà associative e qualche esercizio commerciale. Un bar, una gelateria artigianale ed una farmacia molto apprezzati dai residenti. Al primo piano, i Centri d’Assistenza Fiscale delle varie sigle sindacali lavorano alacremente. E spesso s’intravedono file di persone che attendono d’usufruire dei servizi che lì e solo lì nel raggio di molti chilometri, vengono espletati. C’è poi un seminterrato dove trova dimora uno dei centri sociali più noti della Capitale. Sede d’una palestra popolare tanto frequentata quanto ben attrezzata. C’è un’anagrafe municipale e di fianco un Urban Center, in parte assegnato dalla precedente consiliatura all’associazione di protezione civile. È la Camelot Him, in questi giorni in prima linea nel cercare, con i suoi volontari, d’arginare i disagi causati dal maltempo. “Siamo stati operativi anche 48 ore di seguito – ci confida Ugo Gentile, Presidente e Fondatore di Camelot – ed abbiamo fatto interventi dall’Infernetto all’Eur, da Ostia all’Aurelia. La giornalista del Messaggero non si è neppure accorta di noi. Eppure da anni consegniamo tonnellate di derrate alimentari alle famiglie che ne hanno necessità. In questi giorni poi, dormiamo anche nel salone dell’Urban Center, che abbiamo attrezzato ad uso foresteria per essere più operativi e pronti alle richieste d’intervento”. Tutto senza costi per la collettività, giacché le tre squadre, due operative ed una logistica, operano esclusivamente in regime di volontariato. Al piano terra, poi, c’è un’altra realtà che è praticamente sempre aperta: il Circolo Burocchi di Rifondazione Comunista. “Il palazzaccio dei murales – osserva ironicamente Maurizio Messina, segretario del Circolo – di proprietà pubblica, è sicuramente degradato, ma il degrado è ascrivibile alle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi vent’anni. Inoltre è stato pieno di sporcizia, perché l’AMA, nonostante le ripetute sollecitazioni, non si è mai degnata di raccogliere l’immondizia, intervenendo finalmente solo poco tempo fa su input del Municipio”. Già, perché sabato 30 novembre l’AMA insieme agli attivisti di Auro e Marco ed a pochi altri cittadini, ha ripulito tutto lo stabile, togliendo 150 quintali d’immondizia. “Le manutenzioni necessarie a rendere fruibile qualsiasi immobile non sono mai state fatte e non vengono neppure sostituiti i tubi al neon esauriti – continua a spiegare Messina – favorendo quindi una certa oscurità, così come spesso sono spenti per settimane i lampioni che illuminano la strada”. Ma come nasce il problema della scarsa pulizia e dell’assenza di manutenzione? Semplice. Sono pochissime le realtà che, avendo ricevuto l’assegnazione dei locali dall’allora Sindaco Veltroni, si sono prese la briga di pagare il già contenuto canone di locazione. Cosa che chiaramente non ha consentito di poter stabilire un semplice contratto con una ditta di pulizie, come avviene banalmente in ogni condominio. Il Municipio poi, ha certamente la responsabilità, soprattutto nell’amministrazione precedente, di non aver mai provveduto realmente a censire le realtà che vi erano presenti. In modo da poter finalmente comprendere quali fossero operative. Un problema ravvisato anche dal Movimento 5 Stelle. “Largo Cannella deve tornare nella disponibilità della gente, sicuramente in una maniera differente dallo stato in cui versa adesso. È sotto gli occhi di tutti che non è efficacemente fruito. Noi sappiamo che ci sono alcune associazioni che hanno ottenuto l’assegnazione dei locali e non li utilizzano – osserva il Capogruppo M5S al Municipio IX, Giuseppe Mannarà – Abbiamo chiesto formalmente quali fossero, ma non ci è stata data una riposta soddisfacente dagli uffici competenti. Le associazioni che dovrebbero pagare regolarmente un canone d’affitto, forse per il valore irrisorio dello stesso, non investono sufficienti energie per implementare le attività ed i servizi per i quali hanno richiesto la disponibilità dei locali stessi”. Un discorso che certamente non vale per tutte le associazioni. Ma per molte, certamente sì. Ed il compito dell’istituzione di prossimità è esattamente quello di fare chiarezza su questo punto. Come del resto era stato promesso in una delibera firmata dal Presidente Santoro, che impegnava il Dirigente U.O.T. a “presentare alla Giunta municipale entro l’11 settembre 2013 i risultati della prima fase ricognitiva dei dati ad oggi in possesso degli Uffici municipali e centrali per la successiva presentazione pubblica, da tenersi entro il 16 settembre 2013”. Raggiunto telefonicamente, il Presidente Santoro ci ha rassicurati del fatto che “stiamo provvedendo. La settimana prossima faremo un altro sopralluogo – ha promesso il minisindaco – È mia intenzione, come ho sempre detto, di affidare gli spazi disponibili con un bando. Chi non è in regola, dovrà lasciare i locali che verranno quindi assegnati, tramite il bando medesimo, alle realtà artigiane che ne faranno domanda”. In questo modo già potrebbe risolversi il problema della scarsa fruizione degli spazi. E per quanto riguarda il decoro, Manuel Gagliardi (Pd) Presidente della Commissione Patrimonio e Cultura, ci ha informato che “è comune intenzione di tutti i Consiglieri che compongono la Commissione, di procedere alla realizzazione di una riqualificazione dell’edificio, ricorrendo all’Urban Art”, come già fatto in altri Municipi. “Lo faremo cercando di coinvolgere le scuole e invitando alla partecipazione. È una scommessa, quella del ricorso al graffitismo d’autore, che vogliamo vincere e che abbiamo deciso d’intraprendere proprio a partire da Largo Cannella”. La strada intrapresa, almeno nelle intenzioni, sembra quella giusta. Ed il Centro Civico Polifunzionale di Spinaceto potrebbe, in tempi non lontani, diventare quello che nelle dichiarazioni è sempre stato. Un luogo che si voleva d’aggregazione e di servizi. Ma che nei fatti, con le dovute rispettabili eccezioni, non è mai riuscito ad essere.
Fabio Grilli