Tratto da Urlo n.228 novembre 2024
SPINACETO – La giornata dell’11 ottobre scorso è stata particolarmente interessante per guardare ai possibili sviluppi di una vicenda che, da troppo tempo, costituisce un monumento al degrado, per il quartiere di Spinaceto e per tutta la città. Si tratta del futuro dell’ex Città del Rugby sul quale si è concentrata sia la seduta congiunta delle commissioni capitoline Sport, Patrimonio e Cultura, che un sit-in dei cittadini della zona e del Comitato di quartiere Spinaceto e Tor de’ Cenci per chiedere un maggiore interesse da parte di tutti i livelli di governo per questa vicenda.
L’EX PUNTO VERDE QUALITÀ
La vicenda, che ha portato all’abbandono e all’occupazione dell’area, parte nel lontano 1995, quando la struttura venne parzialmente realizzata da un concessionario privato come progettualità all’interno del sistema dei Punti Verdi Qualità, con un investimento di circa 32 milioni. Purtroppo gli impianti non vennero mai ultimati e la struttura è finita in abbandono. Nel corso degli anni è stata più volte occupata e cannibalizzata di ogni materiale utile e, negli ultimi anni, è diventata sempre più spesso rifugio di sbandati e luogo di sversamento illegale di rifiuti, fino ad essere teatro di un omicidio di un senza fissa dimora. L’ultimo sgombero in ordine temporale si è svolto il 17 gennaio 2024 ma, in attesa di una progettualità, l’area è tornata ad essere parzialmente occupata, così come denunciato in diverse occasioni dai cittadini del quartiere.
L’INCONTRO
Il sopralluogo delle commissioni ha prima di tutto potuto immediatamente constatare quello che i residenti segnalano da tempo e cioè che l’area dell’ex Punto Verde Qualità è occupata abusivamente. A generare rabbia nella cittadinanza non è più il degrado generato e l’immondizia accumulata, quanto il fatto che, nonostante lo sgombero operato in forze a gennaio, l’area risulta ancora una volta ampiamente occupata senza che si sia mosso praticamente nulla a livello amministrativo per mettere fine agli anni di abbandono e incuria. “Il sopralluogo – ha commentato il consigliere capitolino di AVS e Presidente della commissione Sport, Nando Bonessio – ci ha consentito di constatare lo stato di abbandono generale che ci impone di agire urgentemente insieme al Dipartimento Patrimonio, subentrato al Dipartimento Ambiente nella competenza sulla struttura. Essendo un’area di fatto non sorvegliata – ha proseguito Bonessio a margine dell’incontro – all’interno del perimetro c’è una grande quantità di rifiuti abbandonati, carcasse di veicoli ed elettrodomestici e altre tracce che fanno supporre la presenza abituale di persone non autorizzate. Si tratta di una situazione di rischio non più sostenibile per il decoro e la sicurezza di un territorio che vede la presenza di numerose abitazioni ed edifici scolastici. Non è accettabile continuare a privare una parte della città di servizi che ricomprendono sia l’offerta sportiva sia di verde pubblico, lasciando che si trasformi in una discarica a cielo aperto”.
LE IPOTESI SUL FUTURO DELL’AREA
Naturalmente le maggiori pressioni per conoscere quale sarà il futuro dell’area arrivano dai cittadini, che appena prima del sopralluogo della commissione hanno esposto uno striscione che riporta la scritta “Città del rugby, simbolo di degrado”. Qualsiasi progettualità che recuperi quest’area sarebbe ben vista dalla cittadinanza, soprattutto se puntasse ancora una volta verso l’ambito sportivo, mettendo la zona a riparo da qualsiasi ipotesi speculativa. Dalle commissioni presenti sono arrivate diversi ipotesi, che riguardano soprattutto i prossimi passi da intraprendere. Dalla commissione Cultura, la consigliera del Pd Erica Battaglia ha proposto un’assemblea pubblica da tenersi sul territorio, all’interno della quale valutare le varie ipotesi e proposte, mentre il presidente della commissione Patrimonio, il dem Yuri Trombetti, ha confermato la richiesta effettuata al Ministro dello Sport Abodi per un tavolo con il Campidoglio per il futuro dell’area. Sempre in occasione del sopralluogo la Presidente del Municipio IX, Titti di Salvo, ha fatto sapere che ci sarebbe stata una proposta, avanzata dalla Roma calcio femminile, che avrebbe espresso interesse per l’area. La stessa minisindaca ha ribadito la sua convinzione per il futuro dell’ex città del Rugby: dovrebbe diventare un impianto dedicato interamente agli sport femminili. Una richiesta questa che sarebbe già stata condivisa con il Campidoglio e con il Ministro. Anche il consigliere Bonessio ha condiviso la proposta avanzata da Di Salvo e sottolineato la “disponibilità del ministro Abodi ad aprire un tavolo con il Ministero e il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale per sostenere il progetto di partenariato pubblico privato. In attesa di organizzare una assemblea nel Municipio IX, anche alla presenza dell’assessore al Patrimonio Tobia Zevi, che potrà informare con la dovuta precisione la comunità locale, ritengo necessario sin da subito tutelare il bene pubblico e mettere in sicurezza la zona, anche tramite un sistema di illuminazione e controllo, nonché ripulirla dai rifiuti”. L’attesa al momento è quindi per un momento di incontro in Municipio IX che coinvolga cittadini e istituzioni e che possa anche essere da stimolo nelle interlocuzioni con il Governo e magari con il CONI sul possibile futuro utilizzo di questa struttura.
Leonardo Mancini