
MUNICIPIO IX – I rifiuti destinati al futuro termovalorizzatore di Santa Palomba viaggeranno sui binari già esistenti e non su nuove tratte ferroviarie. La decisione è frutto di un accordo tra Roma Capitale e Ferrovie dello Stato, ufficializzato con la delibera n. 381 del 14 ottobre 2025. L’annuncio è stato dato ieri nel corso di un consiglio straordinario in Municipio IX dedicato al tema dei rifiuti e dell’impianto di Santa Palomba. Il protocollo d’intesa siglato servirà alla definizione del progetto definitivo che disciplinerà modalità e tempi del trasporto dei rifiuti, che avverrà durante le ore notturne per ridurre al minimo l’impatto sul traffico urbano. L’annuncio è arriva a seguito di diversi interventi di associazioni, comitati e realtà contrari alla realizzazione del termovalorizzatore che hanno sottolineato le molte perplessità emerse sul progetto.
LE PREOCCUPAZIONI DI CITTADINI, ASSOCIAZIONI E COMITATI LOCALI
Durante il Consiglio straordinario sono intervenuti rappresentanti di associazioni, comitati e cittadini contrari al progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba, che hanno espresso forti perplessità sull’intero iter e sulla scelta dell’area individuata. Le realtà territoriali hanno dichiarato che il piano regionale dei rifiuti già prevede un sistema di impianti in grado di completare il ciclo senza la necessità di un termovalorizzatore, sostenendo che, se fosse stato pienamente attuato, non si sarebbero lasciati margini d’intervento ai soggetti privati. È stato inoltre denunciato un potenziale conflitto di interessi, dal momento che il soggetto committente risulta anche ente autorizzante e azionista dell’erogante, elemento che a loro avviso metterebbe in discussione la trasparenza del procedimento. Le associazioni hanno definito il sito scelto per l’impianto inadatto e ad alto rischio ambientale, sottolineando in particolare le criticità legate alla disponibilità idrica, considerata insufficiente per sostenere il funzionamento del termovalorizzatore. Altre preoccupazioni riguardano l’aumento del traffico dei mezzi pesanti diretti all’impianto e la mancanza di informazioni sulle opere di mitigazione previste. È stata inoltre avanzata la proposta di avviare sin da subito uno studio sanitario sulla popolazione residente, da aggiornare nel tempo per consentire un confronto prima e dopo la realizzazione dell’impianto, destinando una parte dei fondi del progetto a questo monitoraggio.
LA STRATEGIA DEL CAMPIDOGLIO
L’assessora capitolina all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, ha illustrato i punti chiave del piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale, sottolineando come il nuovo sistema impiantistico rappresenti la via per uscire definitivamente dall’emergenza seguita alla chiusura della discarica di Malagrotta. “Serviva un piano di gestione per superare la crisi e costruire un sistema degli impianti – ha dichiarato Alfonsi – È una scelta che rivendichiamo, perché qualsiasi soluzione che non includa impianti industriali non è realistica. Il potenziamento della raccolta differenziata e la termovalorizzazione non sono in antitesi, ma due elementi della stessa catena”. Secondo l’assessora, Roma e il Centro Italia registrano un ritardo di circa trent’anni rispetto ad altre aree del Paese in termini di autosufficienza e prossimità impiantistica. “Tutte le grandi capitali europee hanno costruito termovalorizzatori, così come le città del Nord Italia con alti livelli di raccolta differenziata”, ha ricordato Alfonsi.
STATO DELL’ITER AUTORIZZATIVO
Alfonsi ha inoltre illustrato lo stato dell’arte delle procedure di autorizzazione relative al termovalorizzatore e agli impianti ancillari. Il piano dei rifiuti di Roma Capitale prevede un solo termovalorizzatore nel IX Municipio, accompagnato da due impianti per il trattamento delle ceneri e da un impianto sperimentale per la cattura della CO₂. Il commissario straordinario ha richiesto alcune integrazioni alla società proponente, che dovrà fornire risposte entro il 7 novembre 2025. Successivamente le integrazioni saranno pubblicate online, seguite da una nuova fase di consultazione pubblica della durata di 16 giorni e dalla convocazione di una nuova conferenza dei servizi per le autorizzazioni ambientali e urbanistiche. Per quanto riguarda le valutazioni ambientali, è prevista la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS), che sarà condotta sia nella fase preliminare sia successivamente alla realizzazione dell’impianto. L’assessora ha chiarito che l’impianto utilizzerà acqua di riciclo proveniente da un depuratore, escludendo quindi l’apertura di nuovi pozzi.
OBIETTIVI DI RIDUZIONE DEI RIFIUTI
Il piano di Roma Capitale stima una produzione complessiva di circa 1.900.000 tonnellate di rifiuti, con una raccolta differenziata che, secondo gli obiettivi fissati, dovrà raggiungere il 70%. In tal modo, circa 660.000 tonnellate di scarti non differenziabili saranno destinate al termovalorizzatore. “Non facciamo illeciti, ma un impianto trasparente e necessario – ha precisato Alfonsi – I benefici economici derivanti dall’impianto saranno condivisi con il territorio”. È in questo frangente che l’Assessora ha invitato i rappresentati del fronte contrario al termovalorizzatore ad impegnarsi per guidare questo processo, soprattutto per quanto riguarda gli oneri che dovranno ricadere sul territorio e per i quali non è ancora stata decisa una destinazione.
IL PUNTO DI VISTA DEL MUNICIPIO IX
La presidente del Municipio IX, Titti Di Salvo, ha ricordato che il tema del termovalorizzatore è stato oggetto di sei consigli municipali dal dicembre 2022. In quelle occasioni, il Consiglio del Municipio aveva espresso la necessità di ottenere dal sindaco alcune garanzie, in particolare per quanto riguarda la logistica e la viabilità della zona, come la via Ardeatina, criticità che oggi, così come espresso dalla Presidente, troverebbero risposta nella scelta del trasporto ferroviario. “L’accordo con RFI approvato pochi giorni fa rappresenta la soluzione che avevamo proposto – ha spiegato Di Salvo –. Inoltre, è stato istituito un tavolo interassessorile e interdipartimentale per la valutazione sociale di Santa Palomba, che da un anno e mezzo sta analizzando indicatori demografici, sanitari e sociali. È uno strumento importante per garantire un confronto trasparente e partecipato con i cittadini”.
LE POSIZIONI IN MUNICIPIO IX
Il Consiglio straordinario ha registrato anche un ampio confronto politico, con posizioni differenti sul progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba e sull’accordo con Ferrovie dello Stato per il trasporto dei rifiuti su rotaia. Le consigliere Virginia Raggi (M5S) e Carla Canale (Lista Civica Virginia Raggi), insieme a Marco Cerisola (M5S Municipio IX), hanno espresso forti critiche verso il progetto, denunciando l’assenza della Regione Lazio e del Governo durante la seduta. Secondo i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, il procedimento presenta diverse criticità, tra cui la scarsa capacità di cattura della CO₂, la presenza di stabilimenti classificati “a soglia superiore” in un’area già satura di impianti di trattamento rifiuti e la mancanza di certezze sul bilancio idrico dell’impianto, in un contesto in cui una delibera regionale del 2009 vieta nuove concessioni per prelievi di acque superficiali e sotterranee. Hanno inoltre ricordato che sono in corso indagini presso la Procura e la Corte dei Conti. “È ormai evidente – affermano Raggi, Canale e Cerisola – che la Regione e il Governo supportano il Commissario di Governo sull’inceneritore e che il territorio del Municipio IX e dei Castelli romani rischia di diventare la nuova discarica di Roma”.
Di segno opposto la posizione di Azione Roma, che ha espresso apprezzamento per l’accordo con Ferrovie, definendolo “una scelta concreta e sostenibile” capace di ridurre traffico e inquinamento. Marco Muro Pes e Fulvio Bellassai, consiglieri municipali di Azione, hanno sottolineato l’importanza dei controlli sanitari previsti sulla qualità dell’aria prima e dopo la costruzione dell’impianto, chiedendo che gli oneri concessori rimangano sul territorio. “Ora basta rinvii e polemiche – si legge nella nota – bisogna procedere senza indugi: il termovalorizzatore è un’opera strategica per chiudere il ciclo dei rifiuti e ridurre i costi economici e ambientali che Roma paga da troppo tempo”.
Anche Fratelli d’Italia ha preso posizione per voce del capogruppo municipale Massimiliano De Juliis, che ha ribadito la contrarietà all’impianto di Santa Palomba. “Dire sì al termovalorizzatore non è la scelta migliore – ha dichiarato – È un progetto in antitesi con la raccolta differenziata. Dispiace che la Presidenza non abbia difeso adeguatamente le posizioni del Municipio”. De Juliis ha inoltre espresso perplessità sul modo in cui è stato convocato il Consiglio straordinario, sostenendo che “si è scelto di discutere l’intero tema rifiuti per tirare in causa la Regione, mentre sarebbe stato più opportuno concentrarsi sul singolo impianto”.
Leonardo Mancini














