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Torri dell’EUR: il Tar si pronuncia sul ricorso di Alfiere

torri eur tim

Resta valido il permesso a costruire mentre il ricorso sui 24mln risulta inammissibile

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IL RICORSO – Nella giornata di ieri il TAR del Lazio si è espresso in merito al ricorso presentato dalla Società Alfiere Spa in relazione ai progetti urbanistici sulle Torri dell’EUR. Il ricorso avanzato conteneva due quesiti: il primo in merito alla validità dell’annullamento in autotutela da parte del Comune del permesso a costruire (arrivato il 29 luglio scorso); il secondo inerente ai ‘contributi di valorizzazione’, i 24 milioni di euro, che la società avrebbe dovuto versare a Roma Capitale. 

IL PRONUNCIAMENTO DEL TAR – A quanto si apprende dalla lettura della sentenza, in merito alla validità o meno dell’annullamento, il Tribunale Amministrativo darebbe ragione alla Società Alfiere, rilevando delle mancanze amministrative e procedurali da parte di Roma Capitale nella notifica dell’atto. Sul secondo quesito invece il TAR definisce ‘inammissibile il ricorso’, in quanto non ci sarebbero i presupposti per esprimersi, viso che “la questione prospettata è precipuamente riconnessa alla valutazione dell’avvenuto superamento o meno delle previsioni del protocollo d’intesa del 2002, inerenti, tra l’altro, la natura e le peculiarità degli interventi edilizi da porre in essere, e non risulta essere stata formulata da parte dell’Amministrazione alcuna richiesta volta ad ottenere la corresponsione del c.d. contributo di valorizzazione”

DALL’ASSESSORATO ALL’URBANISTICA – Sulla vicenda è l’Assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, a dare la sua interpretazione, valutando positivamente quanto espresso dal TAR: “Siamo molto felici se Alfiere spa comincia a lavorare al restauro conservativo delle Torri dell’Eur appena possibile. Ci sta bene, anzi. Per me prima è meglio è. Anche domani”. Berdini parla poi del contributo di valorizzazione, sul quale fornisce un’interpretazione che, a nostro dire, si discosta da quanto espresso dal TAR: “Il Tar ci ha dato ragione sulle risorse, e sappiamo che i costruttori in realtà sono disposti a corrispondere quanto dovuto al comune – aggiunge Paolo Berdini -. Spero che questa sentenza metta fine agli intralci e che i lavori comincino al più presto”.

L’INTERPRETAZIONE DI CAUDO – Altra interpretazione è quella dell’ex Assessore Caudo, che il progetto delle Torri dell’Eur lo ha messo in campo: “Oggi il TAR Lazio con apposita sentenza (N.11054/2016) ha ripristinato la validità del PdC – Permesso di Costruzione Ndr – per il Restauro e il risanamento conservativo delle Torri dell’EUR, accusando il Comune di non aver operato nel pieno rispetto della legge e ha pertanto annullato la determina del 29 luglio 2016. Il pronunciamento ha valenza retroattiva, pertanto il PdC non ê mai stato annullato. Il pronunciamento del Tar è motivato dal fatto che il Comune non ha istruito bene la procedura di annullamento”. Anche sul contributo di valorizzazione l’interpretazione di Caudo sembrerebbe diametralmente opposta a quella di Berdini: “Sul resto dei quesiti posti, obblighi a pagare, non si è pronunciato in quanto mancava il presupposto per farlo, l’atto che pone le questioni, la determina, era inficiato all’origine”. Secondo l’ex Assessore ormai ‘il danno è fatto’: “Resta ora da fare quello che andava già fatto da Luglio, convocare le parti e assicurarsi che il progetto di trasferire il quartier generale di TIM vada avanti. Se c’è qualcuno in Campidoglio che ha a cuore la città e gli interessi generali ora batta un colpo. La Sindaca si prenda a cuore la questione. Sono mesi che si gira dietro a questa vicenda ma l’unica cosa certa è che il PdC non andava annullato. Il danno per l’interesse generale della città è già stato enorme”

Leonardo Mancini