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Trigoria: dopo 4 anni e mezzo la voragine sulfurea è ancora lì

Dal 2017 un’antica fonte sulfurea è tornata in superficie. L’area, tutt’ora recintata, non ha ancora visto nessun intervento

TRIGORIA – Il 7 settembre 2017 si aprì una voragine in via Mario Vinciguerra una voragine all’interno di un parcheggio a poca distanza dai campi di allenamento dell’As Roma. In questo caso però si tratterebbe di un’antica sorgente sulfurea che dopo tanti anni ha trovato il modo di tornare in superficie. In quel momento intervennero i Vigili urbani, i Vigili del fuoco ed gli esperti dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Nel frattempo l’area venne recintata e così è rimasta. Come scrivevamo già nel 2018, a quindici mesi dall’apertura della voragine, questa storia non ci lascia soltanto una lezione importantissima sulla forza che può sprigionare la natura, ma racconta anche delle lentezze dell’amministrazione. Questo perché dal 2017 ad oggi, oltre ad alcune transenne a protezione, non si è visto nessun altro intervento.

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SEGNALAZIONI E RICHIESTE

La problematica è stata in passato oggetto di specifiche commissione soprattutto per verificare se le esalazioni emesse siano salubri per i residenti”, raccontano in una nota i consiglieri municipali di FdI Massimiliano De Juliis e Laura Pasetti. Infatti in questi anni si susseguono le segnalazioni dei residenti (anche dell’ex Presidente del consorzio di Trigoria Alta Laura Pasetti), oltre ad un esposto alla Polizia locale del consigliere De Juliis nel maggio 2019 con successiva interrogazione al Presidente del Municipio. “Oggi, ad inizio 2022 nulla è cambiato, il “pollaio” e la voragine sono ancora lì, tra l’indifferenza generale – seguitano De Juliis e Pasetti – Un panorama desolante senza decoro e sicurezza, con l’acqua che può continuare a scavare e rendere le cose ancora più pericolose e complicate”.

UNA NUOVA INTERROGAZIONE

Ora dopo il cambio di amministrazione e ad oltre quattro anni dall’apertura della voragine, i consiglieri di FdI sono tornati a chiedere conto degli interventi e delle indagini messe in atto su questo fenomeno: “Dopo anni di inerzia chiediamo, per l’ennesima volta, di conoscere quali azioni sono in atto per risolvere la problematica, se si stanno facendo monitoraggi outdoor e indoor e quali passaggi istituzionali si intende mettere in campo – concludono – Lo abbiamo fatto attraverso una interrogazione urgente al Presidente e la sua Giunta”.

Red