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Vallerano, rifiuti: un nuovo impianto di trattamento a due passi dal quartiere

L’attenzione è rivolta in particolare al traffico che porterà il sito: si parla di un massimo di 98 camion al giorno su via di Valleranello

VALLERANO – C’è apprensione tra i cittadini di Vallerano, dopo la notizia di un nuovo impianto di trattamento rifiuti che dovrebbe sorgere nel quadrante, precisamente al numero 273 di via di Valleranello. Quello che si intende creare è una stazione logistica per la ricezione di rifiuti misti, che verranno divisi per categorie e poi spediti nelle sedi preposte a lavori di trasformazione. Nell’impianto potranno essere conferiti rifiuti solidi urbani non putrescenti, quindi  in generale rifiuti anche speciali ma non pericolosi, come carta, cartone, plastica, oli esausti, batterie, toner, abbigliamento, sfalci e potature, metalli e legno. Non sarà però consentita la ricezione di umido o materiali deperibili con emissioni maleodoranti.

I NUMERI DELL’IMPIANTO – Si parla di una struttura costituita da un capannone di 870 Mq con una superficie esterna per lo stoccaggio pari a 2.520 Mq e un ulteriore terreno per movimentazioni logistiche di 990 Mq. Un impianto piuttosto piccolo dal punto di vista delle dimensioni, ma che sarà comunque capace di trattare 78.200 tonnellate di rifiuti l’anno incluse 2 tonnellate di cosiddetti reflui (il materiale misto eventualmente deperibile). Il limite giornaliero conferibile sarà di 260 tonnellate al giorno da movimentare con un numero massimo di 12 camion ogni ora, per un totale di 98 al giorno.

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L’ITER AUTORIZZATIVO – La competenza per l’autorizzazione di questo tipo di impianti ricade sulla Regione Lazio e sulla Città Metropolitana. L’ente municipale in questo caso non ha voce in capitolo, mentre il Comune viene interpellato per l’espressione di un solo parere, per giunta non vincolante. Il Campidoglio infatti si espresso sul progetto, fornendo l’unico parere negativo in tutta la vicenda, che però non ha portato alcuno stop all’iter autorizzativo. “Nella provincia di Roma esistono già circa 150 impianti simili – si legge in una nota del M5s in Municipio IX – Si tratta di impianti privati la cui autorizzazione è di competenza regionale e per i quali enti locali come i comuni vengono interpellati solo per il rilascio di un parere. In particolare, il Dipartimento Pianificazione ed Attuazione Urbanistica (P.A.U.) di Roma Capitale, ha espresso parere contrario, motivandolo con una non conformità urbanistica del sito identificato dalla ditta che ha proposto l’impianto. Questo parere contrario – seguitano dal M5s – è stato facilmente superato poiché, una volta autorizzato l’impianto, le Norme Tecniche Attuative del Piano Regolatore Generale di Roma Capitale, consentono in automatico la modifica dell’attuale destinazione d’uso dell’area”. Così è arrivato il nulla osta al progetto che verrà attivato dalla Lazio Maceri Srl. L’iter intatti risulta completato, e anche i termini utili a presentare obiezioni sono ormai scaduti. I cittadini non intendono però demordere e assieme alle rimostranze avanzate dal CdQ Eur-Vallerano, è arrivata anche una petizione online per contrastare l’impianto.

LE CRITICITÀ PER IL QUADRANTE – È il CdQ di zona a sottolineare le tante criticità del luogo in cui dovrebbe sorgere il nuovo impianto di trattamento. “Questa tipologia di impianto può avere un impatto potenzialmente devastante sul nostro quadrante sia in termini ambientali sia in termini logistici – afferma il Presidente del CdQ, Paolo Ingrassia –  Come si può pensare di far transitare 98 camion ogni giorno su Via di Valleranello, strada che date le sue ridotte dimensioni non consente neanche la presenza di un marciapiedi. Inoltre il tratto di strada che porta allo stabilimento di Lazio Maceri risulta ad oggi privato e con un chiaro divieto al transito veicolare superiore alle 3,5 tonnellate, per non parlare della presenza a poche decine di metri dei centri abitati e delle scuole di zona”. Intanto dal Municipio IX con il consigliere penta-stellato, Marco Maria Crescenzi, fanno sapere che non si mancherà di vigilare, prestando una particolare attenzione a questo nuovo insediamento produttivo e promuovendo tutti i controlli che possono essere attivati.

Leonardo Mancini