
Tratto da Urlo n.233 aprile 2025
VIGNA MURATA – Un’operazione edilizia in corso in queste settimane ha acceso gli animi del quadrante, con molti cittadini preoccupati per la realizzazione di un fast food sul terreno dove sarebbe dovuta sorgere una scuola. Si tratta di un terreno situato in via di Vigna Murata, in passato utilizzato per anni come deposito di olii minerali, sul quale sono iniziati gli scavi per la realizzazione di un noto ristorante.
Quando nel 1975 venne sottoscritto l’atto tra il Comune di Roma e la Cooperativa Statistica 2000, alla quale venne assegnata una parte dei terreni su cui ora sorge Fonte Meravigliosa, tra le opere che si sarebbero dovute realizzare c’era anche una scuola, situata proprio su questo terreno. Come accaduto anche in altre porzioni della Capitale, il Comune non ha mai preso in carico l’area, che nel 2016 è stata ceduta ad una società e in quel periodo, per alcune lavorazioni partite sul terreno, iniziò anche una causa che coinvolse gli abitati dei palazzi limitrofi, il Comune e la proprietà. Il primo grado del dibattimento è stato vinto dai cittadini nel 2017, mentre l’udienza per l’appello è stata fissata al prossimo ottobre. Intanto però nel 2024 il Comune avrebbe risposto positivamente ad una richiesta di permesso a costruire effettuata tre anni prima. Così sono partiti i lavori.
Naturalmente questa situazione non è passata inosservata e dall’opposizione in Municipio IX è arrivata l’interrogazione (per la quale si attendo ora una risposta) da parte della Consigliera Carla Canale della lista civica Raggi. “Ritenere equivalenti una scuola pubblica e un fast food significa non avere la minima percezione della distinzione tra l’interesse pubblico e l’interesse privato – hanno commentato in una nota la consigliera Canale e la consigliera capitolina Virginia Raggi – Come se non bastasse, il quartiere avrebbe bisogno di uno spazio di ritrovo per giovani e anziani ed è ancora in attesa della realizzazione di un’arena civica, come da richiesta del bilancio partecipativo 2019, avviata dalla nostra Giunta e bloccata sempre da Gualtieri”.
Andrea Calandra