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A proposito del mercatino rom di Via della Vasca Navale

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Andrea Catarci sul mercatino rom di via della Vasca Navale.

“Il mercatino rom di Via della Vasca Navale è stato realizzato sulla base di un progetto socio-culturale elaborato dall’Associazione “Occhio del riciclone”, realtà territoriale impegnata in particolare sul terreno dell’integrazione sociale e del riuso di materiali di scarto, presentato insieme all’Associazione “Shishiri”. Il Municipio Roma XI ne ha condiviso le finalità e l’ha sostenuto, nel tentativo di far conoscere la ricca cultura rom, nonché per valorizzare il ruolo di centinaia di operatori di etnia rom che rappresentano, oggi, il primo anello della filiera dell’usato. Filiera che, se opportunamente strutturata, può rappresentare una concreta risorsa per ridurre l’impatto ambientale degli scarti e per introdurre elementi di risparmio economico per le amministrazioni locali nella gestione dei rifiuti.

E’ nata così la “Piazza del riuso e della solidarietà attiva”, che ha preso il via a metà luglio e che il Municipio Roma XI, sulla base dell’esito positivo della sperimentazione, ha prorogato fino a novembre. Si è trattato, infatti, di un’interessante esperienza in cui l’aspetto culturale si è coniugato con quello della sostenibilità ambientale, fornendo contemporaneamente un’occasione lavorativa ad una settantina di operatori.

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Poi, però, qualcosa si è rotto nel meccanismo. Proprio mentre si stava per dare il via libera per proseguire ulteriormente, i comportamenti poco trasparenti di alcuni membri dell’Associazione “Shishiri”, gli stessi che oggi protestano per l’impossibilità di fare il mercatino, hanno indotto l’Associazione “Occhio del riciclone” a rinunciare. Era stato proprio grazie all’ottimo lavoro di quegli operatori volontari, da cui ha avuto origine l’idea, che è stato assicurato un buon rapporto con il territorio, con chiarezza nella gestione e pulizia delle aree interessate e, senza di loro, non si è potuto neanche pensare di andare avanti. Il Municipio Roma XI ha fortemente creduto nell’idea della Piazza, al punto da farla partire, da prorogarla e da sollecitarne uno sviluppo. Purtroppo, lo stesso Municipio ha dovuto prendere atto del fatto che gli interessi privati di pochi stavano prevalendo sugli obiettivi generali del progetto, di indiscutibile valore”.