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A ROMA TRE TORNANO GLI SCONTRI TRA OPPOSTI ESTREMISMI

Mentre nelle facoltà si litiga, ai tavoli istituzionali si cerca una soluzione.
Ci risiamo. Di nuovo. A Roma Tre la situazione è ancora incandescente, a causa degli scontri tra i militanti degli opposti estremismi. Lo scorso mese la goccia che ha fatto traboccare il vaso: davanti la facoltà di Scienze Politiche militanti del Blocco Studentesco e dei Collettivi (con alcuni esterni del centro sociale Acrobax) sono arrivati allo scontro, scontro che è poi continuato nella facoltà di Lettere, dove quelli del Blocco sono entrati nell’aula occupata dai Collettivi  ed hanno strappato tutti i manifesti e  neanche l’intervento dei professori è riuscito a fermarli.

La preoccupazione delle istituzioni non è poca, non si può tollerare infatti un ritorno ad un escalation di violenze da ambo le parti e la condanna è stata unanime dall’intero mondo accademico.
La prima misura presa in risposta ai fatti sopracitati è quella di un servizio di sicurezza, per ora momentaneo, nelle facoltà più a rischio, quali Scienze Politiche e Lettere.
E’ inoltre da segnalare lo “sdegno” delle altre liste dei rappresentanti degli studenti di Roma3. Tutte le liste riconosciute dall’Ateneo (ricordiamo infatti che Blocco Studentesco non è ancora tra esse) ad eccezione dei Collettivi hanno presentato un documento di protesta nel corso dell’ultimo Consiglio degli Studenti.
Il documento porta la firma dei seguenti consiglieri: Jacopo Nassi (Ricomincio dagli Studenti), Elena Gorgoni (Azione Universitaria), Leonardo Alterini (Patto Accademico), Gianpaolo Sbaraglia (Lista Aperta) e Matteo Santucci (Progetto Roma3). L’atto vuole attirare l’attenzione di tutto il settore accademico sul problema sicurezza, gli esponenti delle varie liste ritengono infatti che non sia questo il modo di rapportarsi e pensano che l’università debba essere un luogo di incontro e non di scontro. Per una maggiore sicurezza di tutti gli studenti richiedono quindi che venga istituito un servizio di vigilanza permanente che garantisca il regolare svolgimento dell’attività universitaria e che tale servizio di  segnali tempestivamente la presenza di persone esterne all’Ateneo che si rendano protagoniste di atti intimidatori e di violenza. Chiedono inoltre che l’Ateneo responsabilizzi tutte le liste nel controllo e nella dissuasione di tali episodi.
E’ curioso quindi concludere dicendo che mentre nelle facoltà ci si continua a scontrare per una “sciocca” quanto inattuale contrapposizione politica nei vari organi istituzionali si lavora tutti insieme per garantire e migliorare la qualità della vita studentesca di tutti gli studenti iscritti.

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Damiano Oliva

Urloweb.com