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Afgani: e’ mistero se e dove verranno spostati

scuoladazio

 

I transitanti afgani restano al San Michele, mentre spunta un bando di gara per l’ex istituto alberghiero di Tor Carbone.

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(tratto da Urlo – la scena di Roma Sud di aprile 2013, n. 104)

 

TOR MARANCIA-TOR CARBONE – I transitanti afgani dell’Ostiense, come vi abbiamo raccontato nei numeri scorsi, oggi sono ancora ospitati nel centro temporaneo allestito in una tensostruttura all’interno del San Michele. Una sistemazione a carattere provvisorio, funzionante durante la notte, per 12 ore al giorno, volta a dare aiuto sia a chi vuole rimanere nel nostro paese – che dalla tensostruttura viene poi direzionato verso la Casa della Pace – sia a chi, invece, è transitante, ovvero passa per l’Italia solo per raggiungere un altro paese europeo, spesso per ricongiungersi a famigliari ed amici. In ogni caso il tempo di permanenza nel tendone è di 15 giorni per chi non ha i documenti, 30 per chi li ha. 

Proprio per la sua vocazione “emergenziale”, le istituzioni ci avevano parlato di un prossimo trasferimento in una struttura più idonea, come conferma nuovamente Angelo Scozzafava, direttore del Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute di Roma Capitale: “Il 90% degli ospiti della struttura è in transito. Essa, infatti, non è un centro permanente. Negli anni abbiamo provato a spostarli da Ostiense – vicino l’Air Terminal, dove la comunità si era stabilita prima del trasferimento al San Michele ndr – ma tornavano sempre lì perché era un luogo di aggregazione e partenza per ricongiungersi con i loro famigliari nel resto d’Europa. Ora stiamo cercando di trovare una soluzione alternativa, sempre con queste caratteristiche. Confermo che nei primi mesi del 2013 avverrà il trasferimento in una location che non è stata ancora individuata e che è oggetto di selezione. Abbiamo due siti”. C’è un ossimoro di fondo: la location non è stata individuata ma è oggetto di bando. Dunque, una gara per aggiudicarsi un luogo c’è. Ma le istituzioni, a quanto pare, non vogliono confermarla con certezza. Poi si parla di due siti, ma il bando è per una sola. L’impressione è che nessuno voglia sbilanciarsi troppo.

Uno dei due siti citati, ricordando ciò che ci disse il Comitato di Quartiere di Tor Marancia – dichiarazione che nessuna istituzione ha confermato però – potrebbe essere nella zona di Tor Carbone. Molte sono state le telefonate dei residenti di quel quadrante, preoccupati di tanto mistero e del non essere stati informati di nulla, né su questo né sulla destinazione degli spazi abbandonati lungo la via, tra cui la scuola vicina al Dazio, recentemente occupata e sgomberata. Ci è sembrato giusto dare seguito alle richieste di chiarezza e cercare di capire cosa sta succedendo. Alla luce di ciò, dunque, e del fatto che la nuova sede è oggetto di bando di gara, abbiamo scovato sul sito del Comune di Roma un “Avviso pubblico di procedura aperta accelerata per l’affidamento della gestione dell’immobile di proprietà di Roma Capitale sito in via di Tor Carbone 118 da utilizzare per scopi sociali”. Un bando che sembra proprio cadere a fagiolo, visto che al suo interno spiega che il Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute selezionerà “un organismo cui affidare la gestione dell’immobile sopra descritto da utilizzare, in via prioritaria, per attività di accoglienza rivolta ai cittadini immigrati, rifugiati politici, richiedenti asilo, minori non accompagnati o in alternativa qualsiasi attività di natura sociale”. La procedura è stata fatta in poco più di dieci giorni e siamo già in attesa di sapere chi si aggiudicherà questo immobile e, soprattutto, che tipo di attività verrà fatta all’interno. Il responsabile del procedimento, il Dr. Francesco P. Tosti, ci ha dato qualche informazione in più: “Si tratta di una scuola abbandonata, una succursale dell’istituto alberghiero, consegnataci dalla Provincia di Roma, completamente fatiscente”. Secondo il bando, infatti, chi si aggiudicherà la gara dovrà operare le ristrutturazioni necessarie di tasca propria. Qui la vicenda si infittisce per due ragioni. La prima è che torna l’ipotesi della scuola abbandonata a Tor Carbone – citata nel precedente articolo da Orazio De Lellis, Presidente del Comitato di Quartiere “L’Ardeatino” nel parlare del trasferimento degli afgani in un’altra sede – per attività sociali, tra cui “accoglienza a cittadini immigrati e rifugiati politici”. La seconda è che questo bando di gara non sembra essere del tutto limpido. Ci siamo, infatti, recati sul posto: del civico 118 nessuna traccia. Il Dr. Scozzafava ci ha confermato che, infatti, sul bando “c’è stato un refuso. Il civico è il 218”. Dunque il dado è tratto, parliamo della scuola al Dazio, dove i cittadini di Tor Carbone andavano a votare. In secondo luogo il Centro per i diritti del cittadino, Codici, ha denunciato in un comunicato che, in riferimento al bando succitato nel momento in cui era ancora in corso la gara, i loro funzionari “hanno effettuato numerosissime telefonate per poter acquisire le piantine dell’immobile, in modo da poter partecipare alla gara. Il risultato? Nessuno, visto che nessun impiegato ha saputo dare indicazioni chiare e precise all’associazione – ha dichiarato nella nota Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione capitolina di verificare urgentemente la vicenda. Manca assolutamente la trasparenza necessaria per operazioni del genere. Sembra che l’avviso sia stato fatto in tutta fretta, vista la mancanza di informazioni a riguardo – e visti anche clamorosi refusi come il numero civico, ndr – In questo modo, però, le imprese e le associazioni non vengono messe in grado di partecipare”. Insomma, un bando lampo, di cui è stato sbagliato il civico dell’immobile e per cui c’è stata una certa difficoltà di partecipazione, come ha dichiarato Codici. Su tutta la vicenda, come abbiamo già detto, le istituzioni anche questa volta non si sono sbilanciate. 

Tornando al trasferimento dei transitanti afgani, promesso per i primi mesi del 2013 (dunque imminente), è difficile comunque immaginare che, qualora la sede di Tor Carbone fosse effettivamente quella prescelta, sia un’operazione da svolgersi a breve, visto che l’ex alberghiero va totalmente ristrutturato e con somme ingenti, che immaginiamo le associazioni attualmente operanti al San Michele non posseggano. Una di queste è Medu, e Maria Rita Pica, che si occupa proprio degli afgani, ci ha raccontato che “da quello che sappiamo il centro temporaneo rimarrà al San Michele. Nessuno ci ha parlato di trasferimento. Penso che, in caso, la palla passerà alla prossima amministrazione”. Questo cozza con la promessa fatta dalle istituzioni di un celere spostamento dei rifugiati. Andrea Catarci, Presidente del Municipio VIII (ex XI come da nuovo Statuto di Roma Capitale), conferma una staticità della situazione che è “ormai da lungo tempo sospesa e in attesa di una soluzione dignitosa, come peraltro previsto da tutte le normative nazionali ed internazionali sui rifugiati politici. La gestione, com’è noto, è completamente a carico dell’Assessorato ai Servizi Sociali di Roma Capitale, che nonostante sia stato più volte sollecitato non ha ancora comunicato ufficialmente nulla al Municipio”. Maurizio Buonincontro, Consigliere Pdl al Municipio VIII, nel mentre, ha recentemente fatto presentare “in Assemblea capitolina un ordine del giorno che assicura ai residenti di Tor Carbone che il progetto che verrà scelto – sempre in riferimento al bando di gara succitato sull’assegnazione dell’ex istituto alberghiero – sia confacente alle esigenze e alla tutela dei cittadini del territorio”. Mai come in questo caso, insomma, non ci rimane che attendere e vedere che cosa succederà. 

Serena Savelli