
MUNICIPIO VIII – Si è conclusa in maniera positiva la vicenda dei due cani Bo e Eva dell’Istituto Agrario Giuseppe Garibaldi. I due erano stati allontanati da alcuni cittadini per evitare la loro cattura dopo la denuncia alla Asl da parte della scuola, dopo che da oltre dieci anni avevano trovato dimora in uno spazio abbandonato all’interno dell’Istituto.
LA VICENDA
L’area fino al 2014 ospitava un maneggio che venne distrutto dalle fiamme finendo inoltre in una lunga querelle giudiziaria, che non ha permesso la bonifica. Solo recentemente infatti l’Istituto sarebbe rientrato in possesso dell’area (dopo aver vinto un ricorso al Consiglio di Stato) con l’idea di riqualificarla e di utilizzare gli edifici presenti per la didattica dell’Agrario. Con la rimozione della recinsione dell’area è anche arrivata dall’Istituto la segnalazione alla ASL sulla presenza dei due cani. Il loro destino sarebbe stato quello di venire trasportati al Canile della Muratella, non potendo più vivere in libertà così come fatto negli ultimi anni.
LA PETIZIONE
Nelle scorse settimane è stata lanciata una petizione online che, in breve tempo, ha raggiunto le 25mila firme. Nel testo si chiede “che Bo e Eva siano le mascotte dell’Istituto Agrario – e ancora – La normativa regionale prevede sia la figura del cane di quartiere che del cane libero accudito: questo chiediamo, solo l’applicazione della legge”. In particolare è la legge regionale numero 34 del 21 ottobre 1997 a riconosce il diritto al cane di essere animale libero, mediante valutazione delle condizioni definite dalla Asl locale di riferimento, in accordo con le associazioni animaliste operanti sul territorio con la definizione di cane di quartiere.
UNA BELLA NOTIZIA
Oggi attraverso la consigliera municipale Simonetta Novi è arrivata una buona notizia per il destino di Bo e Eva. Infatti la cittadina che dal 7 maggio li accoglie ha deciso di adottarli. “Bo e Eva hanno ora una casa, una famiglia e non hanno perduto i loro riferimenti umani – afferma Simonetta Novi – Ma dobbiamo continuare a lottare per i tanti Bo e Eva che non ce l’hanno fatta e che continuano ad essere catturati e portati in canile dopo una vita vissuta nella libertà, compatibili con il contesto urbano o suburbano. La normativa nazionale, regionale e comunale prevede le figure del cane di quartiere e del cane libero accudito ma dal 2008 queste due figure sono state abbandonate dalle istituzioni e non vengono più regolarizzate”.
LeMa