MUNICIPIO VIII – Ormai la diffusione della Toumeyella parvicornis, conosciuta più semplicemente come “cocciniglia tartaruga”, sembra essere in atto in tutte le zone di Roma. Sono i pini, uno dei simboli della nostra città, a dover fare i conti con questo parassita che li condanna ad una morte quasi certa e precoce. Alcune soluzioni e trattamenti ci sono, ma fino ad ora sono state prese in considerazione principalmente dai cittadini che si sono autotassati o hanno messo in campo iniziative per salvaguardare i pini del loro quartiere.
È proprio con la speranza di riuscire a salvare le alberature del Parco Albani in zona Caravaggio che due cittadine impegnate da qualche anno sul quartiere, Rossana Pantano e Cristina Petrucci, si sono date da fare per organizzare un primo intervento. Il 3 agosto infatti grazie alla collaborazione del Comitato “Insieme per i pini di Roma” e alla sponsorizzazione del vicino Supermercato Conad, gli operatori della ditta “La Farmacia del Verde” sono potuti intervenire sui trenta pini del Parco Albani.
“I pini di Roma sono più che alberi, sono per tutti noi paesaggio sentimentale oltre che visivo – hanno commentato le due cittadine che hanno promosso questa iniziativa – Sono l’ombra, l’ossigeno, sono spettatori generosi, nel Parco Francesco Albani, dei giochi dei bambini, delle loro risate, delle chiacchiere amichevoli, dei passi frettolosi o di corsa di quanti fanno jogging, dei discorsi e degli scherzi dei gruppi di ragazzi e ragazze che lì si danno appuntamento, delle soste tranquille di chi approfitta di una panchina per leggere, immerso nel verde, un libro o un giornale. Al Parco Francesco Albani sono cresciute generazioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze – concludono – Il Parco è un patrimonio affettivo e sociale del territorio”.
Purtroppo l’intervento sulle alberature contro questo tipo di parassita non sempre porta i risultati sperati, soprattutto se l’infestazione è particolarmente estesa. Inoltre, quello che realmente sarebbe necessario, è un intervento coordinato su tutto il territorio capitolino, così da evitare il propagarsi della Cocciniglia su alberature non ancora colpite o appena recuperate dagli sforzi dei cittadini.
Red