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Al via in Municipio VIII il Festival TRACCE #1

La rassegna si snoda tra San Paolo e Ostiense dal 10 al 12 novembre

MUNICIPIO VIII – Dal 10 al 12 novembre, nel cuore dell’VIII Municipio di Roma, si aprirà la prima edizione del Festival Tracce #1 Arte + Alterità + Altrove, a titolo completamente gratuito. Si tratta di un evento unico nel suo genere, che mira a contrapporre la nozione antropologica di follia a quella strettamente medica di malattia mentale e dove, pertanto, verranno presentate opere artistiche realizzate da pazienti dei Centri di Salute Mentale, ispirate alle produzioni di artisti contemporanei. Tracce, nasce dalla collaborazione tra il Centro Diurno San Paolo della UOC Salute Mentale D8 e lo spazio espositivo SIC12 artstudio APS, con il fine di costruire un ponte tra le esperienze di due Servizi di Salute Mentale di due capitali Europee, quali Roma e Parigi.

COME SI SVOLGE IL FESTIVAL

Le tre giornate avranno inizio alle ore 14 presso il CD San Paolo con mostre e conferenze, per proseguire poi in un’altra location, quale la Fondazione di Liegro, ubicata in Via Ostiense, dove si terrà una conferenza che culminerà nella proiezione di un film-documentario. La giornata si concluderà in bellezza presso lo spazio SIC12 art studio APS.

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PERCHÉ PROPRIO IL SIC12 ART STUDIO

Il SIC12 Art Studio nasce a Roma nel 2020 e altro non è che uno spazio di esposizioni e di eventi teatrali, musicali e performativi, ideato e curato dagli artisti Gustavo Giacosa e Fausto Ferraiolo nel quartiere romano Ostiense. Tale spazio è sede della collezione d’art brut targata “Puentes” (ponti in spagnolo), con la quale si vuole creare un collegamento fra le opere di artisti contemporanei – quelli che lo sono per professione, che creano arte e sono consapevoli di farlo – e quelle di artisti non professionisti, ovvero coloro che non sanno di esserlo perché non hanno intenzione di esserlo, e che danno vita alle loro opere non per gli altri, ma bensì per loro stessi.

LA MOSTRA “PAROLE IN CAMMINO”

Nei tre giorni del Festival Tracce, Il SIC12 Art Studio, presenterà “Parole in cammino” nella collezione Giacosa – Ferraiolo; si tratta di una mostra che, come sottolineano gli stessi organizzatori, prosegue il ciclo iniziato lo scorso anno con “A Due” (mostra inaugurale dell’Art Brut e del suo dialogo con l’arte contemporanea), e che ruota attorno a tre nuclei tematici, quali il gioco degli specchi e dello sdoppiamento dell’io; il legame tra disegno e scrittura; e il corpo come scrigno della memoria. “Parole in cammino” ha un duplice obiettivo: da un lato vuole rimarcare la relazione tra il segno grafico e la dimensione errante del camminare, dall’altro vuole dare spazio ad altre forme di scrittura, realizzate in solitudine, ma su formati intimi e privati come le pagine di un quaderno o fogli di carta. La mostra, scandita da fotografie e video, illustra il percorso grafico di diversi autori dell’Art Brut sui muri di varie città, che vanno da Rio de Janeiro a Mamouzdou, da Volterra a Castellammare del Golfo. Queste forme di scrittura, dipinte su facciate esterne di edifici o incise sui muri interni di un ospedale psichiatrico, sono realizzate con mezzi di fortuna, quali vernici recuperate dai bidoni della spazzatura, pezzi di carbone usati per scaldarsi, fibbie delle cinture delle divise indossate dai pazienti dei manicomi italiani. Uno è lo scopo di queste scritte: rivolgersi ai passanti per denunciare una terra oppressa dalla dominazione umana, esortandoli a cambiare il loro stile di vita.

LO SPETTACOLO “NANETTI IL COLONNELLO ASTRALE”

Nel SIC12 Art Studio, ogni serata termina con lo spettacolo “Nanetti il colonnello astrale” di e con G. Giacosa e F. Ferraiolo. Si tratta di una proiezione video, con accompagnamento musicale, che illustra la storia di Fernando Oreste Nannetti (1924-1994) e delle sue parole incise sulle facciate del cortile dell’ospedale psichiatrico di Volterra, dove era internato. Questa, oltre trent’anni dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici in Italia, è l’ultima testimonianza delle tracce del graffito, che ha voluto ridare dignità e voce a chi non l’aveva.

Annalisa Ciutti