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Ardeatina: l’ex Dazio torna nell’ombra

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Sembra sfumare l’idea del polo di Protezione Civile

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L’EX DAZIO DI VIA ARDEATINA – Nel corso del 2014 abbiamo più volte richiamato la volontà dell’amministrazione municipale di riqualificare la struttura dell’ex Dazio su via Ardeatina, per destinarla a polo di emergenza per la Protezione Civile. Nell’estate scorsa sono stati messi in atti alcuni lavori di sistemazione e bonifica, poi mesi di attesa. Fino ad oggi quando, a seguito di una riunione tra gli uffici interessati, la soluzione prospettata dal Municipio sembra un po’ più lontana.

L’IDEA DEL MUNICIPIO – A darne notizia è il Presidente Catarci, che ripercorre le tappe del progetto fino alla riunione di oggi: “La storia parte da lontano, dopo un lungo iter, lo scorso anno il Municipio prende in carico l’area, in stato di degrado con cumuli di rifiuti e accampamenti di fortuna, si procede alla bonifica della zona, al posizionamento di una recinzione e di un cancello nel cortile di pertinenza nonché alla demolizione di un prefabbricato abusivo adibito ad attività commerciale – seguita – Si sigla un protocollo di intesa con le associazioni di Protezione civile Millennium, Brigata Garbatella e il Gruppo Volontari dei Sommozzatori, al fine di fare di quegli spazi un punto di riferimento per gli interventi di tutela del territorio e in particolare per il contrasto alle emergenze ambientali”.

UNA DESTINAZIONE BLINDATA – Poi arrivano i primi problemi: “Il Dipartimento del Patrimonio rinviene un verbale di consegna dei locali all’AMA, per la realizzazione di bagni pubblici in occasione del Giubileo del 2000”, dichiara Catarci. Che aggiunge: “Ma malgrado l’AMA si dichiari immediatamente disponibile a restituire gli spazi, essendo venuta meno la funzione a servizi igienici ed avendo peraltro disdetto le relative utenze, il Dipartimento pone il veto al progetto perseguito dal Municipio, bloccando tutto e rifugiandosi nella comoda posizione di nullafacente”. La posizione del Dipartimento sembra essere quella di consentire l’uso dello spazio soltanto per degli uffici. “Si ringrazia di cuore l’Assessora al Patrimonio Cattoi e l’intera Giunta capitolina per l’ennesimo atto di arrogante centralismo che comporta gravi ripercussioni negative per l’intero territorio”, aggiunge il minisindaco.

I RISCHI DELL’ABBANDONO – La preoccupazione è che questo clima d’immobilità possa far ricadere il luogo nello stato di abbandono e illegalità che lo animava da anni. “Non importa che proprio in questi giorni si ripropongano le situazioni del passato, con uso improprio del territorio e la necessità di numerosi interventi futuri per riportare la situazione alla normalità – conclude Catarci – né che si blocchi il lavoro del Municipio finalizzato ad ottimizzare le iniziative di Protezione Civile, né che l’articolo 68 del Regolamento Decentramento Amministrativo prevede la titolarità degli Enti municipali su tali immobili”.

DALLA PROTEZIONE CIVILE – Disappunto è stato espresso anche da Cristiano Bartolomei, presidente dell’Associazione di Protezione Civile Brigata Garbatella, tra i gruppi che avrebbero dovuto gestire il polo: “Per l’ennesima volta il volontariato perde. Ci si ricorda di noi soltanto durante le emergenze – aggiunge – Se c’è da fare un progetto duraturo sul territorio, anche ad uso istituzionale, non stanno mai dalla nostra parte”. Bartolomei ci tiene a sottolineare la totale volontarietà dell’iniziativa: “Noi non abbiamo un tornaconto personale, siamo volontari e cittadini. Ringraziamo intanto la presidenza e la giunta municipale che si erano spesi per questo progetto – conclude – Aspettiamo di vedere come verrà utilizzata questa struttura”.

Leonardo Mancini