MONTAGNOLA – Nel pomeriggio di sabato 9 aprile il Cinema Ambassade alla Montagnola è tornato a vivere per qualche ora. Purtroppo non con delle proiezioni, dato che il multisala del quartiere è chiuso da tempo, ma grazie alle voci dei Giovani Democratici del Municipio VIII che hanno organizzato un presidio per chiedere che questa struttura (privata del gruppo Ferrero e verso la vendita all’asta), non diventi uno spazio commerciale, ma che possa continuare a rappresentare un punto di cultura e aggregazione sul territorio.
IL CINEMA AMBASSADE
Questo multisala molto amato nel quartiere, negli ultimi anni era stato costretto a legare il suo destino a quello del gruppo Ferrero, già proprietario di altre sale nella Capitale. Purtroppo il saldo economico di questa operazione non è stato positivo, così il gruppo, dopo la chiusura del cinema, ha anche deciso di vendere all’asta la struttura nel febbraio 2020 assieme all’Atlantic e all’Adriano. Il pericolo, paventato da tempo, è che il multisala venga trasformato in una struttura commerciale, andando ad impoverire l’offerta culturale della zona.
IL PRESIDIO DEI GIOVANI DEMOCRATICI
Per questo motivo i ragazzi dei Giovani Democratici del Municipio VIII hanno deciso di far sentire la loro voce in un presidio molto partecipato davanti la struttura. È il Segretario locale di GD, Martino Darelli, a spiegare i motivi di questa manifestazione: “Il Cinema Ambassade è stato punto di riferimento per il quartiere, per la socialità degli e delle abitanti. Oggi la sua chiusura risulta una grave perdita per l’aggregazione culturale e lo spazio rischia di diventare l’ennesimo spazio commerciale a frequentazione superficiale, legato al consumo di beni materiali – afferma Darelli – Noi crediamo che debba continuare, non necessariamente come rinnovato multisala, a svolgere la funzione culturale di sempre: perché lo riteniamo essenziale in un quartiere che non è centrale e dove peraltro spazi culturali non proliferano di certo. Per far questo, chiediamo che le istituzioni territoriali, Comune e Municipio, prendano in carico la questione aprendo un tavolo di confronto con la proprietà”.
LA VICENDA IN MUNICIPIO VIII E CAMPIDOGLIO
Quello che dai GD chiedono è una mediazione della politica in questa vicenda, anche perché non si può dimenticare che stiamo parlando di uno spazio privato, sul quale il Comune di Roma non può incidere direttamente. In ogni caso negli anni dal Municipio VIII si è cercato in diverse occasioni di fare pressione contro la vendita dell’Ambassade, come con la memoria di giunta del febbraio 2020, chiedendo proprio al Comune un intervento. La scorsa settimana poi il centrosinistra ha presentato e votato un atto in via Benedetto Croce, proprio per sostenere l’istituzione di un tavolo per la salvaguardia delle funzioni culturali di questo luogo che, come spiegato dal Capogruppo Pd, Flavio Conia, “dovrebbe rimanere a scopo cinematografico, guardando ai bisogni della collettività. Naturalmente è bene privato sul quale il comune non può intervenire direttamente – torna a ricordare Conia – ma la politica può fare da mediazione. Da qui partiamo per promuovere una vertenza territoriale che tenga conto di tutto questo”. Al Presidio era presente anche l’Assessora municipale alla Cultura, Maya Vetri, che ha ringraziato i GD per aver dato voce a questa vertenza: “Uno spazio culturale sottratto alla cittadinanza che deve tornare al più presto a vivere nel nostro territorio – afferma – Grazie ai Giovani Democratici per aver riportato alla luce questa istanza, lavoriamo per avviare un processo che porti alla riapertura di un luogo culturale multifunzionale a disposizione della cittadinanza. A breve un’assemblea pubblica per discutere del futuro del cinema Ambassade”. Oltre all’appuntamento lanciata dall’Assessora Vetri, a breve anche il Campidoglio si occuperà di questa vicenda. Infatti è stata presentata dai consiglieri del Pd una mozione simile a quella votata dal parlamentino di via Benedetto Croce, così da dare più forza all’iniziativa portata avanti dal territorio.
Leonardo Mancini